L’antico Egitto è una delle civiltà più affascinanti e studiate della storia. In questo articolo, analizzeremo la società e la vita quotidiana nell’antico Egitto, esplorando la struttura sociale, le attività economiche, le abitudini alimentari, l’abbigliamento, l’igiene, i passatempi, la cultura e la religione di questo popolo millenario.
La società egizia: una piramide gerarchica
La società dell’antico Egitto era fortemente gerarchizzata, con una struttura piramidale al cui vertice si trovava il faraone.
Il faraone: il sovrano divino
Il faraone era considerato un dio in terra, il sovrano assoluto dell’Egitto, proprietario di tutte le terre e di tutte le ricchezze. Il suo potere era illimitato e si trasmetteva per via ereditaria.
La classe dirigente: nobili, sacerdoti e funzionari
Al di sotto del faraone, si trovava la classe dirigente, composta da nobili (proprietari terrieri, governatori delle province, comandanti militari), sacerdoti (custodi dei templi e delle dottrine religiose) e funzionari di alto rango (responsabili dell’amministrazione dello stato).
Scribi: i custodi della conoscenza
Un ruolo particolare nella società egizia era occupato dagli scribi, funzionari specializzati nella scrittura e nella lettura dei geroglifici. Gli scribi erano responsabili della tenuta dei registri, della redazione dei documenti ufficiali, della contabilità e della gestione degli archivi. La loro conoscenza della scrittura li rendeva figure indispensabili per l’amministrazione dello stato e per la trasmissione del sapere.
Contadini, operai, artigiani, soldati e mercanti: la base della società
La grande maggioranza della popolazione egizia era costituita da contadini, che lavoravano la terra e pagavano tributi al faraone e ai templi. Altri gruppi sociali importanti erano gli operai (impiegati nelle costruzioni), gli artigiani (che producevano oggetti di uso quotidiano e beni di lusso), i soldati (che difendevano il paese) e i mercanti (che si occupavano del commercio interno ed esterno).
Gli schiavi: una presenza limitata
La schiavitù esisteva nell’antico Egitto, ma era limitata principalmente ai prigionieri di guerra. Gli schiavi non avevano diritti e svolgevano i lavori più umili e pesanti.
La vita quotidiana nell’antico Egitto: usi, costumi e abitudini
L’alimentazione: pane, legumi e birra per tutti, carne per pochi
L’alimentazione degli antichi Egizi era basata principalmente su pane, legumi (ceci, lenticchie, fave), verdure (cipolle, porri, lattuga, cetrioli) e frutta (datteri, fichi, melograni, uva). La bevanda più diffusa era la birra, consumata da tutte le classi sociali.
La carne (soprattutto pollame, ovini e suini) era un alimento costoso, riservato alle occasioni speciali e alle classi più abbienti. Il pesce, proveniente dal Nilo, era invece più accessibile.
L’abbigliamento: lino, rafia e lana
Il tessuto più utilizzato nell’antico Egitto era il lino, leggero e fresco, adatto al clima caldo del paese. Venivano utilizzati anche la rafia (una fibra vegetale) e la lana, soprattutto per i mantelli invernali.
Gli abiti erano semplici: gli uomini indossavano un gonnellino corto, le donne una tunica lunga e aderente. I tessuti potevano essere colorati con ocra (di origine minerale) o con coloranti vegetali.
L’abitazione: case semplici e arredi essenziali
Le case degli antichi Egizi erano generalmente semplici, costruite con mattoni di fango e paglia. Gli arredi erano essenziali: tavoli, sedie, sgabelli, scaffali, stuoie e letti. Le pareti potevano essere decorate con drappi di stoffa colorata.
I letti avevano un telaio di legno e un intreccio di fibre vegetali su cui poggiava il materasso. All’estremità superiore c’era un poggiatesta, spesso decorato con l’immagine di Bes, il dio che proteggeva il sonno.
L’igiene personale: la cura del corpo
Gli antichi Egizi tenevano molto all’igiene personale. La maggior parte della popolazione si lavava nel Nilo o nei canali, mentre le classi più elevate potevano permettersi una stanza da bagno con servizio igienico e una sorta di doccia.
Come sapone, utilizzavano una miscela di soda, grassi animali e vegetali, gesso o calcare. Per combattere i cattivi odori, usavano sostanze aromatiche come l’incenso, l’allume o la mirra. Per l’igiene orale, masticavano pastiglie di *kyphi*, un composto di semi di astragalo, uvetta e miele.
I passatempi: giochi, musica e intrattenimenti
Gli antichi Egizi amavano divertirsi e intrattenersi. Apprezzavano la musica, la danza, i giochi da tavolo (come il senet, una sorta di dama) e gli esercizi fisici. Organizzavano banchetti e feste, durante i quali si esibivano acrobati, musicisti, danzatori e cantastorie.
Cultura e religione nell’antico Egitto: conoscenze, credenze e riti
La scrittura geroglifica e il ruolo degli scribi
La civiltà Egizia ha sviluppato la scrittura geroglifica. Agli scribi, figure importanti nella società egizia, spettava il compito di scrivere.
Le conoscenze scientifiche: matematica, geometria, astronomia e medicina
Gli antichi Egizi svilupparono notevoli conoscenze in diversi campi scientifici. La matematica e la geometria erano utilizzate per la misurazione dei terreni, per la progettazione e la costruzione di edifici e opere idrauliche (canali, dighe), e per il calcolo delle imposte.
L’astronomia era importante per la previsione delle piene del Nilo e per la compilazione del calendario.
La medicina egizia era piuttosto avanzata per l’epoca, grazie anche alle conoscenze acquisite con le pratiche di imbalsamazione. Gli Egizi avevano conoscenze di anatomia, chirurgia e farmacologia.
La religione egizia: il culto del dio Sole e delle divinità zoomorfe
La religione egizia era politeista, con un pantheon di divinità molto vasto. Molte divinità avevano sembianze animali (divinità zoomorfe) o ibride (corpo umano e testa di animale).
Il culto principale era quello del dio Sole, Ra (o Amon-Ra), considerato il creatore dell’universo e il padre degli dei e degli uomini.
Il culto dei morti e la mummificazione: la vita oltre la morte
Gli antichi Egizi credevano nella vita dopo la morte e attribuivano grande importanza al culto dei morti e ai riti di sepoltura. Credevano che l’anima (ka) del defunto potesse continuare a vivere nell’aldilà, a condizione che il corpo fosse preservato dalla decomposizione.
Per questo motivo, svilupparono la tecnica della mummificazione, un complesso processo che prevedeva l’estrazione degli organi interni, l’essiccazione del corpo con natron (un sale naturale) e l’avvolgimento in bende di lino.
Le tombe erano considerate le dimore eterne dei defunti e venivano riempite di oggetti, cibo, bevande e tutto ciò che potesse servire al defunto nella sua nuova vita. Le pareti delle tombe erano spesso decorate con scene di vita quotidiana, per accompagnare il defunto nel suo viaggio verso l’aldilà e per ricordargli la sua vita terrena.
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