Recensione de La vita dalla porta principale, romanzo di Enzo Ciniglio edito da Edizioni MEA e ambientato nella Napoli di fine anni ’80.
Antonio è un giovane imprenditore di successo. La sua è una vita immersa nel pieno di una Napoli che si appresta a lasciare gli anni ’80 per entrare nei ’90, simboleggiati dagli appalti per gli imminenti mondiali di calcio che attirano a sé i nuovi clan della camorra, padroni del tessuto economico e sociale della città.
In questo clima, Antonio si abbandona alla mondanità fatta di feste private, incontri di lavoro e gli immancabili incontri con le donne, fino a quando un magistrato non lo incolperà di un reato che cambierà in peggio la sua vita. E a quel punto che una mattina il nostro protagonista, dopo essersi specchiato, decide di rimboccarsi le maniche e di andare a riprendersi la propria vita.
La vita dalla porta principale, recensione
Enzo Ciniglio è nato a Ottaviano nel 1964. Laurea in economia, nella vita è consulente free lance e si occupa di strategia e finanza aziendale. Da sempre attivo nel sociale ha aperto un gruppo Facebook No al taglio dei treni della Circumvesuviana, dove organizza manifestazioni per denunciare la scarsa e precaria offerta del trasporto pubblico. La passione per la scrittura lo ha portato a vincere nel 2019, nell’ambito del Mia Martini festival, il premio Una poesia per Mimì con Peccato Mimì.
La vita dalla porta principale è il suo nuovo romanzo, presentato lo scorso 25 maggio nella sala biblioteca del CRAL alla stazione della Circumvesuviana di Porta Nolana. L’autore ci porta per le strade di una Napoli in pieno boom economico dopo il terremoto dell’Irpinia e in fervore per i mondiali di Italia ’90, immersa in un processo di modernizzazione tramite la costruzione di opere ancora oggi lontane dall’essere finite, come la metro leggera.
Una città in cui si assiste all’ascesa di imprenditori, capomastri divenuti proprietari di imprese edili, titolari di marchi di moda, clan camorristici e politici che si perdono in feste mondane e locali notturni dove si consuma cocaina. Ma è anche una Napoli che mostra i suoi pregi come la cucina, l’arte e le sue tradizioni.
In questo mondo all’apparenza luccicante si muove Antonio, accompagnato spesso da molte figure femminili con cui intreccia delle relazioni. Ma sarà proprio una donna a incastrarlo in un’accusa che gli farà perdere ogni cosa e che gli farà rivalutare la propria vita, consentendogli di viverla in modo più pieno e consapevole di prima
La vita dalla porta principale è un racconto all’apparenza semplice che tuttavia nasconde un messaggio di denuncia contro la corruzione che affligge Napoli. Ma al suo interno cela anche un invito a vivere la propria esistenza con libertà e leggerezza, lasciandosi travolgere da ogni sensazione bella o brutta che sia.
Immagine di copertina: Edizioni MEA