L’orfana del ghetto è un libro di Amira Keidar edito da Newton Compton.
L’orfana del ghetto – Recensione
“Nel 1941, seconda guerra mondiale, nonostante la tragicità del momento storico c’è un brandello di speranza. Una bambina viene alla luce in un ghetto in Polonia. I suoi genitori, Jacob e Zippa, provano in ogni modo a tenere al sicuro la piccola bambina e sembrano essere disposti a tutto. Un anno dopo, i nazisti cominciano a massacrare la popolazione del ghetto. Jacob e Zippa, per salvare la vita della figlia, decidono quindi di separarsene: affidandola a due amiche. Da quel momento si susseguiranno una serie di vicende che metteranno a dura prova l’esistenza della famiglia”.
Un romanzo vero e drammatico al tempo stesso; la narrazione è ricca e densa di coraggio, costellata di elementi che rimandano ad un passato storico tragico, documentato da tracce che rimandano a verità spesso scomode ma terribilmente vere.
L’orfana del ghetto è una storia di coraggio… e tanto altro ancora
Due genitori costretti a separarsi dalla propria bambina per proteggerla, per salvarle la vita. Coraggio e determinazione queste sono le costanti che dominano la scena.
Nonostante la drammaticità degli eventi, l’autrice si sofferma su un tema importantissimo: l’amore che riesce a superare tutto, alimentando speranze e avventure non sempre facili.
L’amore ma anche l’amicizia tra tre amiche, nel pieno dell’Olocausto, un connubio che potrebbe far storcere il naso, ma leggendo L’orfana del ghetto il lettore si renderà conto di quanto i sentimenti, quelli veri, riescano pian piano a mettere tutto al proprio posto.
La storia si sbilancia, anzi sarebbe meglio dire che i personaggi sbilanciano la narrazione rendendola notevolmente dinamica. Ideali e suggestioni si riconoscono sia nell’ambiente, spesso pericoloso e degradato dagli orrori della guerra, sia nell’identità dei personaggi che non si arrendono mai.
Questo romanzo, grazie a una accurata indagine storica, mette in luce molti degli aspetti di periodo storico infausto.
Ciò che più colpisce è quanto i personaggi riescano a sopravvivere nonostante tutto, chiamati a scegliere di allontanarsi dalla propria figlia, a scappare, lavorare, nascondersi, “ingioiare bocconi amari”.
L’orfana del ghetto di Amira Keidar è un romanzo toccante, a tratti straziante, che si basa sui veri diari della madre della piccola, su interviste e su documenti d’epoca; e tutto ciò rende la storia ancor più intenso, tanto da sembrare vera. La narrazione procede in modo spedito e dinamico, con amore, denotando la forte dedizione che l’autrice nutre per la scrittura, ma anche l’impegno e i criteri sui quali si basa la storia.
Un romanzo che sa essere anche toccante, che mostra i profili di personaggi che riescono ad andare avanti in situazioni difficili, straziati dal dolore.
Tutto si connota di descrizioni particolareggiate e da parole sapientemente scelte, dirette e facili da comprendere che conducono dritte verso un finale tutto da scoprire.
Ogni cosa potrebbe sorprendere (in modo piacevole, dando una “scossa” al romanzo) creando un romanzo senza tempo, affascinante, raffinato e oggettivamente vero, da leggere tutto d’un fiato.
Immagine in evidenza: Newton Compton Editori