Identità rubata, la storia di Giuseppina
Una serata tranquilla, passata in buona compagnia con gli amici e la spensieratezza che si dovrebbe avere all’età di 22 anni. Poi, all’improvviso quella stessa serata si conclude con una rapina.
È ciò che è successo a Giusy, soltanto che a lei non è finita con un solo avvenimento già di per sé traumatico: dopo una serie di segnalazioni, finanche dai carabinieri in persona, con le quali è stata accusata di avere aperto conti correnti falsi e altro, le è stato immediatamente chiaro di avere subito un furto di identità. Da quel momento, la studentessa vive un vero e proprio incubo e cerca in tutti i modi di diffondere la sua storia per riappropriarsi della sua identità e riavere la sua vita indietro. Noi di Eroica, abbiamo voluto darle spazio rendendola protagonista di un’intervista attraverso la quale possa raccontare cosa le sta accadendo.
Identità rubata: la storia di Giusy
Ciao, Giuseppina! Ci dispiace davvero tanto per tutto ciò che stai vivendo e ti siamo vicini: non deve essere facile ritrovarsi con la propria identità rubata, tra l’altro totalmente all’improvviso. Perciò, vogliamo offrirti un altro spazio per diffondere ulteriormente la tua voce. Puoi iniziare a spiegarci cosa è successo precisamente?
Ciao, vi ringrazio molto per offrirmi l’opportunità di dar voce alla mia storia! Inizia tutto nel maggio del 2022. Subisco una rapina nella quale riescono a sottrarmi tutti i documenti, tra i quali chiaramente anche la mia carta d’identità. Dopo aver cercato di realizzare l’accaduto riesco a tornare a casa e a denunciare il tutto. Le mie paure in quel momento erano tante, avevo una gonna quel giorno, lo ricordo bene. Ho visto i miei amici essere picchiati davanti ai miei occhi, ero impotente e pietrificata. Mi stavo preparando al peggio.
L’incubo, però, non era finito lì. Da qualche mese ricevo raccomandate che mi avvisano di aver intestato assicurazioni, veicoli e carte di credito a mio nome, di cui chiaramente non so nulla. Ho compreso, quindi, di star subendo un furto d’identità. Mi affido prontamente ad un avvocato per poter risolvere il caso di cui sono stata ingiustamente accusata ed indagata, ma ad oggi non ho risposte e la mia salute mentale ne risente fortemente. Non posso fare molto se non chiedere di essere ascoltata condividendo la mia storia.
Ti è stata fornita almeno qualche risposta concreta, per esempio sul perché continuano a riuscire a rubarti l’identità, nonostante tu abbia bloccato tutte le carte?
No, ad oggi nessuno riesce a darmi con certezza una risposta. Proprio per questo ho deciso di parlarne sui social, nella speranza di poter fare informazione a riguardo. Il furto d’identità è una realtà e non veniamo tutelati!
Non è una situazione facile, come non lo è rendersi conto di avere subito un furto di identità e reagire, cosa che stai già ampiamente facendo. Ci puoi dire in che modo ti ha condizionato la vita ciò che ti è accaduto e come ti senti in questo periodo difficile?
Dal momento in cui ho subito la rapina ad oggi non ho avuto tregua. Il trauma sta condizionando fortemente la mia vita. Le denunce, le indagini preliminari a mio carico mi preoccupano e non mi permettono di vivere serenamente la mia vita. Non riesco a dormire, a studiare e a mangiare correttamente. Ogni singolo aspetto della mia vita quotidiana ne sta risentendo.
Ti sei affidata anche al potere dei social network. Hai riscontrato anche altre esperienze di identità rubata come la tua?
Moltissime sono state le esperienze e le testimonianze che ho ricevuto. Purtroppo, il mio caso non è unico e non lo sarà neanche in futuro. Non posso avere la presunzione di cambiare l’Italia, ma se parlare può aiutare anche soltanto una persona alla quale è stata rubata l’identità… allora tutto questo ha un senso.
Ti ha aiutata parlarne sui social? In che modo?
I social hanno un fortissimo impatto sulla nostra vita quotidiana, hanno aiutato tante persone e lo stanno facendo concretamente anche con me. È richiesto chiaramente tanto coraggio, esporsi non è facile soprattutto per parlare di una situazione delicata come questa. Sto ricevendo tanto affetto e ne sono profondamente grata. Ciò che mi rammarica sono i, fortunatamente pochi, commenti negativi. Questi ultimi, però, non fanno altro che dimostrare quanta poca informazione ci sia sull’argomento.
Hai più volte affermato che l’Italia non ti ascolta. In che senso?
Ho subito un forte trauma emotivo che si è trasformato in un vero e proprio incubo. Da persona offesa sono diventata persona indagata e accusata di reati che non ho commesso e che ho più volte denunciato. Tutto ciò è assurdo e sembra surreale, ma purtroppo è una realtà.
Che tipo di aiuto cerchi? C’è qualcosa che possiamo fare, oltre a quanto stai già facendo insieme all’avvocato, per riuscire a farti avere la tua identità e la tua vita indietro?
Il mio obiettivo è quello di risolvere la mia situazione affinché le indagini vengano chiuse, ma è anche quello di continuare a fare informazione e di dar voce ad altre storie simili alle mie nella speranza che tutto ciò non succeda mai più. Quello che chiedo è proprio di condividere il più possibile la mia storia per poter essere ascoltata.
Hai in mente di diffondere il tuo appello anche altrove rispetto ai social? Se sì, in che modo hai pensato di muoverti?
Sì, ho intenzione di parlarne in modo da raggiungere quante più persone possibili. Mi sto muovendo al meglio delle mie capacità, facendomi intervistare e contattando programmi televisivi importanti. Ripeto, non ho la presunzione di poter cambiare qualcosa ma la speranza di poter migliorare questa situazione in Italia c’è, non lo nego.
Fonte immagine per l’articolo sull’identità rubata: TikTok