Depressione: Un pensiero per Fiorella Fabiola

Depressione: Un pensiero per Fiorella Fabiola | evento

Un pensiero per Fiorella Fabiola è un evento ideato e presentato da Magda Mancuso, giornalista e conduttrice televisiva, che avrà luogo alle 19.30 del 16 giugno 2023. Questa data coincide proprio con l’anniversario della morte di Fiorella Fabiola Mancuso a cui è ispirato l’evento che tratta il tema della Depressione.

Fiorella Fabiola Mancuso era una ragazza bellissima affetta da depressione, una patologia comparsa nella adolescenza sotto varie forme e che l’ha accompagnata per tutta la sua breve vita fino al suicidio nel 2014, alla giovane età di 38 anni.

L’evento è giunto alla sesta edizione, ma quest’anno, a differenza degli anni scorsi, avrà luogo a Roma. In un contest dal titolo Lungotevere Roma, all’altezza di Ponte Cestio, c’è il Salotto Tevere patrocinato dalla Fondazione Francesco Terrone di Ripacandida e Ginestra, portavoce Dr. Massimo Sparnelli, moderatore Prof Antonio Vitale, e introdotto, appunto dalla giornalista Magda Mancuso e dalla Direttrice Artistica Salotto Tevere Giò Di Sarno. Moderatore: Professor Antonio Vitale (Docente universitario).

 L’ingresso sarà gratuito e interverranno:

  • Prof Pietro Prevete: Presidente commissione regionale psichiatria, dirigente psichiatria e psicoterapeuta decimo livello. Responsabile servizio antistalking ASL NA1 CENTRO.
  • Prof Paolino Cantalupo: Psichiatra docente di psicologia clinica presso la scuola di specializzazione in psicoterapia strategica integrata a Roma.
  • Dott.ssa Manuela Morra: Psicologa, sessuologa, psicoterapeuta.
  • Rosalia Ciorciaro: Nutrizionista.
  • Teresa Lucianelli: Giornalista professionista fondatrice de Insieme per il Territorio.
  • Gianfranco Di Sarno: Onorevole.
  • Ing. Francesco Terrone: Presidente Fondazione Francesco Terrone di Ripacandia e Ginestra, Poeta e Scrittore.
  • Intervento canoro: Artista Teresa Moccia.

Abbiamo intervistato Magda Mancuso per parlare dell’evento ma anche per attenzionare tutti su questa tematica molto diffusa e che può riguardare ognuno di noi o persone a noi care.

«Come mai è nata l’iniziativa dedicata a Fiorella Fabiola?»

«Questa iniziativa è ispirata ad una storia vera, triste storia di inadeguatezza al mondo, la depressione, appunto la storia di mia sorella gemella Fiorella Fabiola che, 9 anni fa, dopo un lungo periodo di depressione si è tolta la vita. Dopo questo tragico evento sono stata molto male e di conseguenza ho cercato di trovare un motivo per andare avanti e che riabilitasse la mia anima. Per questo ho iniziato a ideare questo evento che ha trovato il sostegno e l’adesione di vari professionisti del settore medico psichiatrico e di altre figure professionali che mi aiutano a promuovere l’iniziativa attraverso vari canali».

«Oltre l’evento in questione è previsto anche un riconoscimento per i professionisti che sostengono e supportano questo evento da anni, di cosa si tratta?»

«Si tratta di un riconoscimento, che verrà consegnato durante una cerimonia alla Camera dei deputati sempre il 16 giugno alle ore 16.00. Sarà patrocinato sempre dalla Fondazione Francesco Terrone di Ripacandida e Ginestra che ha sempre sostenuto l’evento: verrà consegnato a tutti i medici che mi hanno supportata negli anni e che hanno messo a disposizione gratuitamente le loro competenze: si tratta di un gesto solidale verso chi ha bisogno e quindi questo riconoscimento verrà consegnato per l’impegno sociale profuso a sostegno delle vittime di depressione. Inoltre, riceveranno un riconoscimento il Patron di Villa Domi (sede della prima edizione), Dott. Domenico Contessa, e l’imprenditore di lusso Dott. Fabio Palazzi che hanno sostenuto sin dall’inizio questa iniziativa».

«Vuole aggiungere altro in merito a questo evento?»

«Con molto orgoglio voglio aggiungere che quest’anno per la prima volta ho avuto la forza di scrivere un racconto che tratta del mio rapporto con Fiorella: di un rapporto tra due sorelle gemelle legate da un filo invisibile, da un legame viscerale come quello che lega una madre e un figlio e sarà presentato alla Camera dei deputati. Il racconto si chiama “Fiorella Fabiola: la mia dimensione”. Il titolo nasce dalla frase che mi ha lasciato mia sorella prima di suicidarsi e cioè: non piangere, ho trovato la mia dimensione”».

«Visto che ha dedicato il racconto a sua sorella Fiorella Fabiola, com’era il vostro rapporto di sorelle gemelle?»

«Un rapporto bellissimo, ma un rapporto fatto anche di una sana competizione, perché si sa che i gemelli iniziano a “combattere” già nel grembo materno per lo spazio che è limitato, per il cibo e per altre cose similari. Però si è sempre trattata di una sana competizione e la nostra relazione è migliorata nel corso degli anni con la crescita e abbiamo trovato il nostro equilibrio. Inoltre, quando è stata male durante il coma io ho avvertito tutte le sue sofferenze: ho avvertito il senso di soffocamento quando lei era intubata, allo stesso modo di quando io ho partorito, Fiorella ha avvertito tutti i dolori del parto: quindi un rapporto particolare e simbiotico a tutti gli effetti che non è semplice descrivere».

«Il discorso che lei affronta in questi eventi la porta ad incontrare tante persone che hanno questo problema, ha dei riscontri oppure è un evento che resta isolato senza seguito?»

«A questo evento giungono persone curiose ma anche persone che soffrono di questa patologia e molte altre invece si rendono conto di soffrirne ascoltando i vari interventi, magari perché hanno avuto delle avvisaglie che non sembrano destare alcun sospetto, ma poi pian piano, affidandosi a dei professionisti, capiscono che possono essere dei campanelli d’allarme appartenenti alla depressione».

«Come si affronta una sofferenza così grande e come ha affrontato il suo percorso di vita senza sua sorella?»

«Ho cercato di trarre da questo evento negativo un incentivo alla positività, che potesse emozionarmi e darmi la forza per andare avanti. È stato un lavoro interiore molto importante: ho dovuto attraversare un percorso in solitudine con me stessa, fare un lavoro psicologico difficile per metabolizzare la sua assenza, essendo lei praticamente una parte di me. E dopo questo lungo percorso sono rinata dalle ceneri, come la fenice, dedicandomi a questa iniziativa è stato il modo con cui sono rinata. Questo pensiero mi emoziona e mi gratifica, perché da una sofferenza immensa può nascere qualcosa di utile per gli altri. E Fiorella Fabiola incarna le persone vittime di depressione che purtroppo non ce l’hanno fatta. Il fine dell’evento è quello di lasciare delle corrette informazioni per indirizzare le persone e far capir loro che non sono soli ad affrontare questa battaglia».

La Depressione è una patologia seria che non va sottovalutata e né generalizzata. Spesso si ha la tendenza a sminuire dei segnali oppure anche ad abusare di questo termine.

Parlare di depressione non è semplice perché è un disturbo complesso. Rientra nei disturbi dell’umore. Generalmente ne soffrono di più le donne ma può colpire anche uomini, bambini e ragazzi. Si parla di disturbo dell’umore proprio perché a risentirne di più è l’umore che diventa triste e irritabile. Particolare attenzione bisogna porre a cosa viene esplicitato dalla persona che soffre di questo disturbo per evitare che si arrivi al suicidio. Può essere affrontata sia farmacologicamente che attraverso una terapia psicologica mirata. Quella che ha avuto migliori risultati è la terapia cognitivo comportamentale e cioè una terapia che lavora sui pensieri modificandoli in maniera tale che si modifichi anche il comportamento. Come per Fiorella, è un disturbo purtroppo che colpisce diversi adolescenti che non riescono a stare al passo con le richieste dell’ambiente, scuola e genitori. La pressione sociale può essere molto pericolosa, quindi bisogna fare attenzione ai minimi segnali anche se impercettibili. Eventi come “Un pensiero per Fiorella Fabiola può aiutare a parlarne e affrontare le questioni nel miglior modo possibile e scoprire che non si è soli nell’affrontare “il leone che entra nella stanza”.

Fonte immagine: Comunicato stampa

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10 Comments on “Depressione: Un pensiero per Fiorella Fabiola”

  1. Bellissimo articolo, complimenti. Questo è un tema importantissimo per me perché mia mamma aveva depressione e abbiamo lottato molto per farla uscire fuori e siamo riusciti.

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    1. Questo articolo ti lascia senza parole per la sua profondità e ti induce a riflettere su una patologia come la depressione che al giorno d’oggi fa parte della vita di molte persone.
      Bisognerebbe che molti lo leggessero per capire, parlarne e farsi aiutare quando ci si ritrova a fare i conti con questo “mostro” che si impossessa della quotidianità.
      Ammalarsi non è una vergogna e chiedere aiuto alle figure competenti come suggerisce l’articolo è solo un’opportunità per rifiorire e abbracciare questo lato oscuro che tenta di prendere il sopravvento sulle cose belle della propria esistenza.
      Complimenti all’autrice!

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  2. Tema assolutamente importante, mi ha commosso questa storia con l’iniziativa che aiuterà tante persone.

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  3. Tema assolutamente importante, mi ha commosso questa storia con l’iniziativa che aiuterà tante persone.

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  4. Purtroppo tema sempre attuale. Scritto molto bene. È importante sempre parlarne e condividere, perché questi eventi possono aiutare.

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  5. Un articolo interessante e necessario: si parla sempre troppo poco di salute mentale, purtroppo spesso demonizzando i disturbi e le difficoltà, quando invece serve tanto ascolto e conoscenza di questi fenomeni. È molto importante l’azione di sensibilizzazione sul tema del disturbo depressivo che la giornalista Mancuso sta portando avanti. Ringrazio anche Carolina Basile che, con il suo articolo ha portato luce su una tematica importante, con un punto di vista accurato e rispettoso.

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  6. Complimenti! Un articolo molto importante è che aiuterà tante persone.
    Carolina Basile sempre bravissima!

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