Chi era Agamennone? Storia, vicende e mito
Le origini mitiche di Agamennone
Agamennone era un potente sovrano dell’antica Grecia, discendente della casata degli Atridi attraverso suo padre Atreo e suo nonno Pelope. Era il re di Micene e dell’Argolide, nonché fratello maggiore di Menelao, il re di Sparta il cui matrimonio con Elena scatenò la famigerata guerra di Troia. Agamennone stesso sposò Clitennestra, da cui ebbe il figlio Oreste e le figlie Elettra, Ifigenia e Crisotemi.
Agamennone e la guerra di Troia
Quando Elena fu rapita da Paride, principe troiano, fu Agamennone a guidare la spedizione punitiva dei re e principi achei verso la lontana città di Troia. Prima di salpare, però, dovette compiere un terribile sacrificio: per placare l’ira della dea Artemide, offesa dagli Achei, immolò sulla sua stessa mano la figlia primogenita Ifigenia. Questo atto segnò l’inizio di una catena di eventi tragici per la sua famiglia.
Il conflitto con Achille (differenze e similitudini)
Durante l’assedio di Troia, Agamennone entrò in aperto conflitto con Achille, il più valoroso dei suoi guerrieri. Avendo sottratto con l’inganno la schiava Briseide ad Achille, scatenò l’ira funesta dell’eroe che si ritirò dalla battaglia, mettendo in grave difficoltà l’intero esercito acheo contro i Troiani. Vediamo ora le loro similitudini e le loro differenze.
Similitudini: la provenienza da famiglie rinomate e di notevole spessore sociale, dunque ricche, ma anche quella continua voglia di lottare, che sembra non abbandonarli mai. Nell’ambito delle virtù, Achille conosce l’amore per la patria e la lealtà, mentre Agamennone è simbolo di prepotenza e avidità. Sia Agamennone che Achille dimostrano di essere due personaggi dal carattere forte e determinato. L’eroe è spesso descritto come avido, prepotente e facilmente irascibile.
La differenza principale tra i due eroi è riscontrabile nella narrazione stessa: Achille infatti è onnipresente, il più forte e glorioso di tutti, anche se spesso agisce secondo il proprio istinto, facendosi trasportare dall’ira piuttosto che ragionare. Achille è l’eroe della virtù assoluta, avvalorato dalla gloria assoluta: non può concepire l’esistenza di livelli intermedi di rischio. Per quanto concerne Agamennone, il lettore scoprirà, procedendo nella lettura, che il personaggio designato da Omero nasconde in realtà qualcosa di estremamente dolce; un sentimento di “tenerezza” che lo fa piangere senza timore e senza nascondersi, alla vista del fratello Menelao ferito, e che gli fa riconoscere, pur senza qualche difficoltà, di aver sbagliato con Achille perché accecato dalla rabbia.
Le vicende durante l’assedio di Troia
Altre vicende cruciali videro Agamennone protagonista durante la snervante guerra di Troia. In un celebre episodio, il re ebbe un incontro notturno con Priamo, il vecchio sovrano troiano, venuto supplichevole a riscattare il corpo del figlio Ettore ucciso da Achille. In un altro scontro, Agamennone uccise in duello Coo, figlio di Antènore.
Agamennone dopo la guerra
Dopo la caduta di Troia, l’atteso ritorno di Agamennone nei suoi domini fu tragico. Per segnalare il suo arrivo, accese un fuoco sul monte Ida come concordato con Clitennestra. Ma la regina, che nel frattempo aveva preso l’amante Egisto, inscenò un’accoglienza solenne solo per tendere un agguato al marito. Approfittando della sua vulnerabilità durante un bagno ristoratore, Clitennestra e Egisto lo uccisero a tradimento con un’inaudita ferocia, decapitandolo. La tragedia coinvolse anche Cassandra, la profetessa troiana rapita da Agamennone. Oreste, unico figlio maschio sopravvissuto, fu messo in salvo e crebbe altrove, meditando la vendetta contro la madre e il suo amante.
Agamennone rappresenta una figura tragica e complessa dell’epica omerica e del mito greco. Condottiero valoroso ma non esente da arroganza e oltraggi, la sua vicenda e quella della sua famiglia incarnano il ciclo inesorabile di vendetta, tragedia e ricerca di redenzione.
Clitennestra e Agamennone, la loro storia
Clitennestra e Agamennone erano cugini primi, entrambi discendenti della casata degli Atridi. Si sposarono e dal loro matrimonio nacquero Ifigenia, Elettra, Crisotemi e Oreste. Inizialmente devoti l’uno all’altra, il loro rapporto subì una profonda frattura quando Agamennone sacrificò la figlia primogenita Ifigenia agli dei per permettere all’esercito acheo di salpare verso Troia. Questo atto crudele scatenò l’odio e il desiderio di vendetta in Clitennestra, che durante l’assenza prolungata del marito iniziò una relazione adultera con Egisto. Quando Agamennone fece ritorno dopo la vittoria, Clitennestra finse di accoglierlo felicemente solo per tendergli un agguato e ucciderlo a tradimento con l’aiuto dell’amante. La loro storia d’amore era così degenerata in un gorgo di tradimenti, vendette e tragedie familiari tipiche del mito greco.
Come morì Agamennone?
La morte di Agamennone fu un tragico epilogo inscenato da sua moglie Clitennestra e dal suo amante Egisto. Dopo il lungo assedio di Troia, il re fece ritorno ad Argo e Micene con la principessa troiana Cassandra come sua schiava e concubina. Come concordato, per annunciare il proprio arrivo accese un grande fuoco sul Monte Ida. Clitennestra, apparentemente felice del suo ritorno, organizzò un banchetto di accoglienza. Questo, però, era solo un inganno per tendere un agguato ad Agamennone. Mentre questi si immergeva in un bagno per rinfrescarsi dal lungo viaggio, ignorando gli avvertimenti della profetessa Cassandra, Clitennestra lo avvolse in un pesante mantello per immobilizzarlo. A quel punto, con l’aiuto di Egisto, lo trafisse con una spada decapitandolo. Un’orribile fine per il condottiero acheo, ucciso a tradimento da chi avrebbe dovuto amarlo.
Figlie e figli di Agamennone, chi sono
L’eroe ebbe diversi figli dalla moglie Clitennestra: il primogenito Oreste, le figlie Ifigenia, Elettra e Crisotemi. Ifigenia fu sacrificata dallo stesso padre per ingraziarsi la dea Artemide prima della partenza per Troia. Elettra fu una fervente sostenitrice del fratello Oreste nella sua vendetta contro Clitennestra ed Egisto per l’uccisione del padre. Crisotemi ebbe un ruolo minore nei racconti. Oreste invece divenne il protagonista dell’omonima tragedia, poiché fu lui a compiere la tanto attesa vendetta sulla madre e il suo amante, sebbene poi dovette affrontare le persecuzioni delle Erinni. Agamennone ebbe anche un altro figlio, Neottolemo o Pirro, avuto però da una relazione extraconiugale con la prigioniera di guerra Anassibia.
Agamennone in Eschilo
“Agamennone” è una tragedia dell’antico drammaturgo greco Eschilo, che fa parte della celebre trilogia dell’Orestea. Quest’opera teatrale mette in scena il climax delle vicende familiari degli Atridi, concentrandosi sul ritorno di Agamennone a Micene dopo la vittoriosa guerra di Troia. Eschilo dipinge Agamennone come un condottiero eroico ma anche tragico, la cui vita è segnata da scelte fatali e conseguenze inevitabili. Il ritorno di Agamennone è accolto da un’apparente festa, ma si trasforma rapidamente in una tragedia quando viene assassinato per mano di sua moglie Clitennestra e del suo amante Egisto. Il dramma esplora temi come la vendetta, la giustizia divina e la responsabilità familiare, offrendo uno sguardo profondo sulla complessità delle relazioni umane e sulle conseguenze delle azioni. “Agamennone” rimane una delle opere più influenti e potenti della tragedia greca, riflettendo la maestria di Eschilo nel trattare i dilemmi morali e le passioni umane con una profondità senza tempo.
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