Alcol e socializzazione: uscire è sinonimo di bere?

Alcol

Alcol e socializzazione in un mondo alla ricerca del senso della vita 

Viviamo in una società in cui l’alcol e la socializzazione sono quasi la faccia di una stessa medaglia. Pensiamo che l’alcol ci aiuta a socializzare e che senza alcolici sia più difficile essere divertenti.  Ma siamo sicuri che sia davvero così? L’alcol agisce sul nostro cervello stimolando il rilascio di endorfine, facendoci sentire euforici e inibendo le aree responsabili di stress. Allo stesso tempo, però, colpisce anche la corteccia prefrontale, quella deputata al pensiero razionale. Subentrando, quindi, effetti negativi come spossatezza, annebbiamento e mancanza di memoria.

Spinta sociale al consumo

Sappiamo però che bere, non è obbligatorio e spesso la paura di non essere inclusi è una nostra paranoia. Pensiamo di apparire sfigati e di non poter davvero stare in gruppo o goderci una serata, perché senza alcol non c’è socializzazione. In realtà, a nessuno interessa se bevi o meno, quindi perché farlo? 

Alcol e socializzazione: l’assunzione dell’alcol è diversa tra uomo e donna

Lo studio dell’ università di Pittsburgh ha mostrato come il consumo di alcol nei contesti sociali sia differente tra uomo e donna. Le donne hanno una maggiore inclinazione a fare amicizia e a socializzare anche da sobrie. Diverso è il caso degli uomini, i quali sono più timidi ed è per questo che sono più inclini all’assunzione di alcol durante le occasioni di socializzazione. L’alcol quindi diventa uno strumento di unione, questo perché l’alcol inibisce le zone del cervello che regolano il comportamento e le emozioni, l’innalzamento dei livelli di dopamina, consente agli individui di lasciarsi andare alle emozioni.

Cocktail analcolici in aumento

Da qualche anno, tra l’altro, il consumo di cocktail analcolici è aumentato per contrastare l’idea che senza alcol non ci sia socializzazione. Secondo i dati IWSR dal 2018 al 2022 il fatturato dei prodotti no alcol è aumentato di 3 miliardi. Sul mercato si trovano tutti i tipi di liquori in versione analcolica. In questo modo si può comunque sorseggiare un drink e sentirsi inclusi senza dover rinunciare a certi gusti. 

Alcol e socializzazione: i rischi per i più giovani

Il rischio principale è di assumere alcol come cura per l’ansia, per le preoccupazioni scolastiche o per apparire più disinvolti nella socializzazione. Questo induce all’abuso di sostanze alcoliche e alla dipendenza. Con l’alcol non si scherza perché ha effetti gravi sul cervello in via di sviluppo dell’adolescente: lesiona i neuroni fino alla loro morte cellulare, compromettendo gravemente le funzioni cognitive legate all’apprendimento e alla memoria.

Quali sono i benefici in una vita no alcol?

-Miglioramento della salute generale;

-Riduzione dei problemi a fegato, reni e cuore;

-Riduzione del rischio di tumori;

-Sgonfiamento e riduzione delle calorie ingerite.

Intervenire si può, bisogna dire basta all’uso dell’alcol per la socializzazione!

Per ricevere aiuto immediato, in maniera semplice e anonima, l’Istituto Superiore di Sanità ha istituito il numero verde 800632000, un servizio nazionale di counseling utile per fornire informazioni scientifiche e sensibilizzare riguardo i rischi dell’alcol, indicando le strutture pubbliche e le associazioni alle quali è possibile rivolgersi.

 

Fonte dell’immagine in evidenza: Pixabay

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