Si sa, tutte le arti sono sorelle fra di loro e, spesso e volentieri, gli artisti si trovano anche a unire due o più arti insieme nel corso della loro produzione artistica. E’ il caso di Gerard Way, frontman della rock band americana My Chemical Romance, che è stato in grado di unire la sua arte grafica a quella musicale; il cantante era già noto oltre la scena musicale grazie ad un’altra sua opera, The Umbrella Academy, che nel 2019 ha debuttato anche come serie tv sugli schermi Netflix. Il fumetto che questa volta è nato dal suo genio e che porta avanti la storia narrata attraverso la musica è The True Lives of The Fabulous Killjoys, suddiviso in più volumi: California e National Anthem. Esso fu pubblicato nel 2013 e nacque da un’idea di Gerard Way e Shaun Simon, mentre le illustrazioni furono realizzate da Becky Cloonan e la pubblicazione affidata alla Dark Horse Comics. Il fumetto porta avanti la mitologia creata dalla band nell’album Danger Days: The True Lives of the fabulous Killjoys, pubblicato nel 2010.
Il cd e la sua produzione
Nel 2010 la storia dei Killjoys vede la luce per la prima volta con la pubblicazione del concept album Danger Days, dove i personaggi principali sono interpretati dai membri della band. Le vicende sono incentrate sulla vita dei killjoys, i guastafeste, dei giovani ragazzi che vivono nel deserto di una California post-apocalittica del 2019. Si tratta di Party Poison (interpretato nei video musicali da Gerard), Fun Ghoul (interpretato da Frank Iero, chitarra ritmica della band), Jet Star (nei suoi panni Ray Toro, chitarra solista) e infine Kobra Kid (alter ego del bassista, Mikey Way). Il loro compito è quello di combattere contro una società distopica comandata dalla Better Living Industries, che manda i suoi draculoidi costantemente per uccidere i killjoys. La mente dietro questa azienda è quella di Korse, che come si può vedere nei video musicali riesce a sconfiggere i Killjoys una volta per tutte e portare loro via una figura molto preziosa, quella di una bambina, che si scoprirà poi avere dei poteri straordinari.
Alcuni hanno voluto vedere nel video e nel concept di Danger Days anche una critica alla società contemporanea alla band, ad esempio, Na Na Na è una perfetta critica alla cultura consumistica che in America vige ormai da anni.
Il fumetto e il realizzarsi di un sogno
Con la pubblicazione del fumetto e di The Umbrella Academy, Gerard corona un sogno nel cassetto: quello di essere riconosciuto come artista anche nella community del fumetto e non soltanto in quella musicale; la sua carriera era infatti inizialmente incentrata sulla produzione di fumetti e cartoni animati, ma la sua vita cambiò quando l’11 settembre del 2001, mentre si recava ad un provino per una delle sue opere, vide davanti a sé le torri gemelle crollare. Da lì la decisione di cogliere l’attimo, di lasciare tutto il conosciuto e fondare una band con cui girare il mondo. L’idea del fumetto era già venuta a Gerard prima ancora di produrre Danger Days, ma ha visto la luce quando l’album era già uscito. Nei fumetti, la storia che nell’album era rimasta in sospeso trova un proseguo: dopo il sacrificio e la morte dei Killjoys la bambina viene salvata e tutelata da Dr. Death Defying, un socio dei killjoys nonché speaker radiofonico della radio che tiene aggiornati tutti i ribelli sugli avvenimenti del deserto. L’unico personaggio che resta della formazione dei Killjoys originale è dunque la bambina, ormai diventata adolescente, che deve unirsi agli altri ribelli nella lotta contro Korse; appaiono anche altri personaggi durante il percorso, come Red e Blue, due androidi innamorati, oppure Val Velocity e Mike Milligram, dalla capigliatura fiammante come quella di Party Poison.
Se dunque avete ascoltato Danger Days e volete sapere come si conclude la storia, cosa aspettate a comprare il fumetto?
Immagine di copertina: Archivio personale