Kazuo Kamimura, vita e opere più importanti

Kazuo Kamimura: vita e opere più importanti

Kazuo Kamimura è considerato uno tra gli autori di manga e graphic novel più rilevanti del Giappone dell’epoca Showa.
Durante la sua vita ha scritto e pubblicato molte opere, muovendo i primi passi su riviste dedicate principalmente al gekiga.

Biografia e opere di Kazuo Kamimura

Brevi cenni biografici

Kazuo Kamimura nasce nel 1940 a Yokosuka, nella prefettura di Kanagawa. Inizia a lavorare come illustratore poco dopo la laurea in design, conseguita nel 1962, per poi iniziare a pubblicare Kawaiko Sayuri-chan no Daraku, il suo primo manga, cinque anni dopo.
Il sodalizio lavorativo che nascerà con lo sceneggiatore Aku Yu farà allontanare Kamimura dal mondo dell’illustrazione, per immergersi totalmente in quello delle riviste fumettistiche.

Ha una pubblicazione molto prolifera: tra le sue opere più importanti emergono Una gru infreddolita, Storia di una geisha, Dosei Jidai (conosciuto in Italia con il nome di L’età della convivenza) e Lady Snowblood, che avrà un grande successo all’estero, tanto da essere addirittura d’ispirazione per la famosa trilogia cinematografica Kill Bill di Quentin Tarantino.

Muore nel 1986, a 45 anni, a causa di un tumore alla faringe.

Stile di disegno e trame

Kazuo Kamimura era stato ribattezzato Showa no Eishi (pittore dell’era Showa) proprio per il suo tratto di disegno aggraziato ed elegante.
Nelle sue storie si trovano trame diverse, che spaziano dal thriller allo slice of life, e, il più delle volte, sono le donne ad essere le vere protagoniste dell’opera, eroine tragiche che cercano di combattere contro un destino già scritto o soccombere ad esso con totale consapevolezza, senza rimpianti.
La disillusione che la situazione post bellica ha portato è molto presente nelle storie di Kamimura: spesso gli uomini vengono rappresentati come inetti, in balia degli eventi che li travolgono, come cavalloni, e più che combattere un destino che sembra intralciare i loro piani, si rassegnano ad esso, reprimendo i loro reali sentimenti fino a restarne soffocati.
È curioso notare come un autore del secolo scorso dia così tanta rilevanza ai personaggi femminili, donando loro anche una certa scaltrezza. E non è un caso se, stilisticamente parlando, le donne somiglino vagamente a delle “volpi”, animali che nel folklore giapponese indicano la dissolutezza e la perversione, ma anche la salvezza e la speranza.
Molto forte, poi, è la presenza indiscussa di scene sessuali molto esplicite, rappresentate non solo per puro intento voyeuristico, ma anche come prese di potere, quasi sempre votate ad un destino tragico per gli uomini, e ad una rivalsa morale per le donne.
La fama di Kazuo Kamimura si è fatta sentire all’estero anni dopo la sua morte: basti pensare che in Italia le sue opere sono state tradotte da poco più di dieci anni, e solo negli ultimi tempi i suoi lavori sono stati riconosciuti ed apprezzati da un pubblico più vasto ed eterogeneo.

Opere più importanti

Kazuo Kamimura ha lasciato in eredità un numero notevole di opere, tutte più o meno d’impatto. Il suo stile inconfondibile, le sue trame spesso tragiche ma profondamente umane, entrano nel cuore del lettore, sconvolgendolo e lasciandolo spiazzato.

Tra le letture consigliate, vi sono:

1. Una gru infreddolita. Storia di una geisha (凍鶴, Itezuru).

Scritto e disegnato da Kamimura, pubblicato tra il 1974 e il 1980 sulla rivista Big Comic e raccolto in seguito in un unico volume.
Ambientato nei primi anni dell’epoca Showa, la storia ruota intorno alla giovane Tsuru, ragazzina venduta ad un okiya per intraprendere l’antica arte della geisha, iniziando il suo apprendistato come shikomikko, apprendista tuttofare.
Il riferimento alla gru è dovuto al fatto che Tsuru, durante le notti fredde d’inverno, fuori dalle case di piacere dove attendeva le geisha durante le loro serate, per riscaldarsi i piedi che restavano scoperti a causa dei geta, alternava l’equilibrio nascondendoli a turno sotto allo yukata, ricordando appunto la posizione delle gru. Vi è anche un gioco di parole con il nome della protagonista (Tsuru in giapponese significa proprio gru).
L’opera è composta di 16 capitoli, due dei quali sono andati perduti, ma sono stati recuperati da frammenti scansionati dalla rivista Big Comic.
In Italia, il manga è stato pubblicato dalla J-Pop in versione integrale.

2. Cannibale (人喰い, Hitokui).

Unico volume pubblicato nel 1971, realizzato in coppia con lo sceneggiatore Aku Yu, con cui Kazuo Kamimura aveva stretto un forte sodalizio artistico.
La storia ricalca, per sommi capi, la trama del famoso film cult Eva contro Eva, e tutto ruota intorno al mondo dello spettacolo. La protagonista, Namiki Kito, coltiva il sogno di abbandonare il paesino di periferia in cui vive e di diventare una famosa stella dello spettacolo. Tra sequenze che richiamano il thriller e talvolta anche il soft horror, Kamimura e Aku vogliono mettere alla berlina il dietro le quinte di un mondo che, in apparenza, sembra offrire tanti privilegi, ma il prezzo da pagare per ottenerli è sempre molto alto.

3. Il club delle divorziate (離婚倶楽部, Rikon kurabu).

Opera manga in due volumi, scritta e disegnata da Kamimura tra il 1974 e il 1975. La storia parla di Yuko, giovane madre da poco single e divorziata, che gestisce il Rikon club a Ginza.
Attraverso la sua quotidianità, le sue vicende non proprio rosee, Yuko è costretta ad affrontare la sua condizione da donna separata in un Giappone che, negli anni’70, ancora non vede di buon’occhio le divisioni matrimoniali e i divorzi, soprattutto se richiesti e avanzati dalle donne stesse.
Kamimura affronta questa tematica attraverso gli occhi disillusi di Yuko, che, nonostante voglia tenere intatta la sua dignità, si vedrà costretta a concedersi ai clienti del locale che, con modi rozzi e sgarbati, la vedono come un oggetto da possedere, più che come un essere umano che cerca soltanto un modo come un altro per continuare a vivere in una società che continua a rilegarla dietro un forte patriarcato.

Le opere di Kazuo Kamimura sono un’esperienza da leggere ed assaporare a 360 gradi. Non sono di facile comprensione, anche perché bisogna tenere conto dell’epoca in cui sono state scritte e prodotte; al contempo riescono a stupire, mostrando una modernità di linguaggio in ciò che viene raccontato da rendere le sue storie verosimilmente attuali, nonostante la nostalgia di quell’epoca sia tremendamente palpabile e ben resa attraverso i suoi panel.

Fonte immagine: Collage foto, foto Kamimura – AnimeClick, in sfondo; copertine libri – Amazon/AnimeClick

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