Nausicaä della Valle del vento | Recensione

Nausicaä della Valle del vento | Recensione

Nel 1982, apparve sugli scaffali di tutte le librerie nipponiche una delle opere più importanti del pluripremiato cofondatore dello Studio Ghibli Miyazaki Hayao: Nausicaä della Valle del vento (conosciuto in patria come 風の谷のナウシカ, Kaze no tani no Naushika). Il fumetto, dalla lunga gestazione (ci sono voluti ben 12 anni per completare i 7 volumi che lo compongono) ha anche ricevuto un adattamento animato nel 1984. La pellicola fu diretta dallo stesso autore del fumetto ma presenta un finale alternativo, dato che la storia originale era ben lontana dalla sua conclusione.  Viene spesso considerato il primo film dello Studio Ghibli, essendo stato prodotto da Takahata Isao, ma in realtà è stato animato dallo studio Topcraft e distribuito dalla Tōei.

Le origini di Nausicaä

Miyazaki si ispirò alla principessa fenicia che appare nell’Odissea per dare il nome alla sua eroina fantastica. Come il personaggio del grande poema epico di Omero, di cui Miyazaki scoprì le radici mitologiche leggendo Demigods & Demons: an Encyclopedia of Greek Mythology di Bernard Evslin, la giovane erede al trono della Valle del vento è una sognatrice scaltra, bella e di buon cuore. Non è un caso che la Nausicaä fenicia, che le presta il nome, sia colei che salvò Odisseo dopo il suo terribile naufragio, senza farsi intimorire dalla gravità delle sue ferite. Prendendosene cura, riuscì anche ad ammaliarlo grazie al suo canto, nonostante la profonda devozione per la moglie Penelope, che attendeva il suo ritorno nella bella Itaca. Un’altra fonte di ispirazione per il regista tre volte Premio Oscar, oltre alla principessa dell’Odissea, è un’eroina della tradizione giapponese, apparsa nello Tsutsumi chūnagon monogatari (堤中納言物, I racconti del consigliere intermedio della riva del fiume), un’opera letteraria risalente al tardo periodo Heian (平安時代, heian jidai, 794-1185). Conosciuta come “la principessa che amava gli insetti” (虫めづる姫君, mushi mezuru himegimi), era incantata dal processo di metamorfosi che portava i bruchi a trasformarsi in farfalle. Questo suo tratto caratteristico, insieme alla scelta anacronistica di non dipingersi i denti di nero né di radersi le sopracciglia, la rendeva alquanto eccentrica agli occhi dei suoi contemporanei. Dalla fusione delle due principesse, nasce la fiera e gentile eroina del manga di Miyazaki.

Trama

Nausicaä della Valle del vento segue le vicende di un mondo post-apocalittico: i lettori vengono catapultati un millennio dopo i Sette giorni di fuoco  (火の七日間, hi no nanokakan) , il tremendo conflitto da cui nacque l’immensa giungla tossica anche conosciuta come il Mare della Putrefazione (腐海, fukai).

Nel giro di qualche secolo, sorta a est del continente eurasiatico si diffuse in tutto il mondo – privando la terra delle sue ricchezze, inquinando l’aria e plasmando a suo piacimento le forme di vita. Solo mille anni dopo la propria fondazione, questa gargantuesca società industriale raggiunse il suo apice, a cui seguì un violento e improvviso declino […] Le complesse e raffinate sovrastrutture tecnologiche del passato erano ormai completamente perdute e la quasi totalità della superficie terrestre era divenuta una  sterile discarica. La civiltà industriale non venne mai più ricostruita e gli uomini si adattarono a vivere lunghi anni di crepuscolo”.

I pochi esseri umani sopravvissuti al disastro risiedono in comunità autonome e sparpagliate sul globo, impegnati nell’arduo tentativo di sopravvivere alle spore tossiche trasportate dal vento e alla terribile fauna mutante che è nata dal disastro ambientale. Tra queste circostanze tutt’altro che rosee, prende forma la storia di Nausicaä, erede al trono della Valle del vento, un piccolo villaggio che riesce a coesistere con le tossine grazie alla protezione dei venti tipici della loro regione e all’uso controllato del fuoco per incenerire la quantità limitata di spore che riesce a penetrare nel villaggio.
La ragazza è l’unica a non essere terrorizzata dalla minaccia del Mare della putrefazione ed è l’unica ad addentrarsi nel complesso ecosistema di funghi e insetti mutanti per studiarne la funzione. Il suo desiderio è di curare la tossicità della foresta tramite la purificazione, piuttosto che attraverso l’uso del fuoco. Il mondo però, nonostante abbia già conosciuto la devastazione e ne stia ancora pagando gli ingenti dazi, è nuovamente in guerra: il Regno di Tolomekia (トルメキア, Torumekia) e l’Impero di Dorok (ドルク, Doruku) si stanno contendendo il possesso dell’ultimo dio guerriero (巨神兵, Kyoshinhei) un robot biomeccanico (fonte d’ispirazione principale per gli Eva di Neon Genesis Evangelion di Anno Hideaki), capace di scatenare una forza annientatrice eccezionale, nonché arma di distruzione per antonomasia nei Sette giorni di fuoco. 

Conclusioni

Questa storia è il simbolo dell’incapacità umana di leggere i corsi e ricorsi storici ed imparare dai propri errori. Nausicaä rappresenta un Giappone che, avendo conosciuto la devastazione dell’atomica, non intende rivivere le tragedie del passato, preferendo entrare in simbiosi con la Terra per assicurarsi un futuro più sereno.
Nonostante temi centrali come ambientalismo e pacifismo, la nostra eroina è costretta a prendere parte alla guerra, scendendo direttamente in prima linea. Ciò la terrorizza, essendo in possesso, anche a detta del suo mentore Lord Yupa (ユパ・ミラルダ, Yupa Miraruda), un’incredibile istinto omicida innato. Nausicaä, perciò, porta anche il marchio dell’inconciliabilità e del dissidio tra la natura benevola e l’indole aggressiva presente in ogni essere umano.

Fonte dell’immagine: Panini Comics

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A proposito di Christian Landolfi

Studente al III anno di Lingue e Culture Comparate (inglese e giapponese) presso "L'Orientale" di Napoli e al I anno di magistrale in Chitarra Jazz presso il Conservatorio "Martucci" di Salerno. Mi nutro di cultura orientale in tutte le sue forme sin da quando ero piccino e, grazie alla mia passione per i viaggi, ho visitato numerose volte Thailandia e Giappone, oltre a una bella fetta di Europa e la totalità del Regno Unito. "Mangia, vivi, viaggia!"

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