La Vie en Rose di Roxy in The Box installata oggi da Komen al SS Annunziata

Questa mattina, 2 luglio, Komen Italia ha consegnato e installato l’opera d’arte La Vie en Rose” di Roxy in the Box donata al Centro di screening della mammella di I e II livello del P.T. “SS. Annunziata”, Asl Napoli 1 Centro, in via Egiziaca a Forcella 18, Napoli.

<<L’opera nasce da una bella esperienza lunga un giorno – racconta Roxy in the Box. Quando Riccardo Imperiali, presidente Komen Campania, mi ha chiesto di realizzare un’opera per la Komen Italia, che fungesse da simbolo per la prevenzione del tumore alla mammella, ho subito pensato di creare un’opera gioiosa, che non trasportasse con sé il dolore e la paura della diagnosi. La vie en Rose è una foto che ha per protagoniste tre donne di tre differenti età, che si accompagnano in questo percorso di prevenzione>>.

Lo scatto fotografico è il risultato dell’incontro durato un’intera giornata, di queste tre donne, nude ma ricoperte da palloncini rosa dall’esplicita forma di mammella, che le tre donne hanno creato insieme con l’artista durante tutto il giorno.

<<Questo è solo il primo passo di un progetto più ampio – spiega Ciro Verdoliva direttore generale Asl Napoli 1 – che vedrà il coinvolgimento di artisti come Roxy in the Box in campagne di sensibilizzazione per intercettare, anche con l’aiuto dell’arte, il maggior numero possibile di donne a cui offrire un programma di screening. Crediamo nella prevenzione, come concetto di salute e non di sanità. L’evento di oggi è stato un’occasione per creare attenzione e per presentare ancora una volta centri di eccellenza come il SS Annunziata>>.

I palloncini nell’opera di Roxy in the Box sono il simbolo di una parte del corpo femminile molto delicata ma che responsabilità e diagnosi precoce possono salvaguardare e tenere in salute.

<<L’opera di Roxy è fortemente evocativa – spiega Beniamino Picciano direttore del Ds 31. L’artista fa uso di una comunicazione diretta, con un’attenzione particolare ai colori e alla vita che si apre. Come suggerisce lo stesso titolo, il percorso diagnostico è un momento propositivo, di coraggio e di fiducia verso la vita e offre la possibilità di avere qualcuno che tende la mano a una donna in un percorso oncologico che se preso in tempo può portare a risultati ottimi>>.

Il distretto 31 si occupa anche di screening di II livello, quando c’è una richiesta da parte del medico di un approfondimento di tipo diagnostico o interventistico in caso di lesioni sospette o che si palesano come patologiche. Le donne giunte fin qui sono persone bisognose di supporto, anche psicologico, poiché iniziano a metabolizzare l’idea di avere una patologia al seno.

<<Per noi è fondamentale creare un ambiente che sia accogliente – racconta la dott.ssa Marcella Montemarano responsabile del centro screening. La donazione di quest’opera è il completamento della nostra volontà di supportare la donna per rendere questo percorso delicatissimo, il più agevole possibile. Trasmettiamo un messaggio importantissimo: se si ha una diagnosi precoce è possibile avere la guarigione oltre il 90% dei casi e salvare vite>>.

Lo screening tocca la fascia d’età compresa tra i 45 ai 69 anni ma la prevenzione al seno va fatta da tutte le donne, anche in giovane età.

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