Negli ultimi anni l’imprenditoria femminile ha fatto registrare dei numeri molto incoraggianti: i business gestiti da donne sono aumentati a ritmo sostenuto, con 38.080 nuove imprese aperte in 5 anni, contro le 12.704 nuove attività avviate da uomini.
Imprenditoria Femminile in Italia: l’Impatto del Covid-19 e le Sfide Future
Tuttavia la grande crisi economica legata alla pandemia globale da Covid-19 ha avuto un notevole impatto su questa crescita: proprio le imprese femminili sono quelle più duramente colpite, dato che le nuove iscrizioni al Registro delle Imprese tra aprile e giugno 2020 sono calate del 42,3% rispetto all’anno precedente, contro il -35,2% registrato da quelle maschili.
Per evidenziare questo fenomeno e dare il giusto rilievo alla situazione dell’imprenditoria femminile, GoDaddy ha rielaborato i dati del IV Rapporto sull’Imprenditorialità Femminile di Unioncamere e ha realizzato l’infografica “Le imprese femminili in Italia“.
La crescita dell’imprenditoria femminile prima della pandemia
Prima dell’arrivo della pandemia, l’Italia stava assistendo a un trend positivo per quanto riguarda l’imprenditoria femminile. Questo dato incoraggiante dimostrava una crescente partecipazione delle donne al mondo del lavoro e dell’impresa.
L’impatto del Covid-19 sulle imprese femminili
Anche a livello globale la situazione non è certamente migliore: secondo i dati raccolti in oltre 50 paesi dal Global State of Small Business Report (IV Wave) stilato da Facebook e OCSE le imprese femminili sono state costrette a chiudere più spesso di quelle gestite da uomini; a maggio 2020 si è registrato un tasso di chiusura del 27% per le prime e del 20% per quelle maschili.
Le cause della discrepanza: settore dei servizi e responsabilità domestiche
Sono diversi i motivi alla base di questa discrepanza che spiegano, almeno in parte, il perché le imprese femminili abbiano chiuso di più. Le imprese femminili sono prevalentemente attive nel settore dei servizi alla persona, uno dei campi che ha risentito maggiormente delle misure restrittive e del calo dei consumi. Inoltre, il peso delle responsabilità domestiche nel corso del lockdown è caduto maggiormente sulle dirigenti d’azienda donna: il 23% ha dichiarato di aver speso almeno 6 ore al giorno occupandosi di casa e famiglia, contro solo l’11% dei dirigenti maschi.
GoDaddy e il sostegno all’imprenditoria femminile
Per essere ancora più vicini alle imprenditrici e sostenere il ruolo delle donne nel mondo dell’imprenditoria e del lavoro, Iran Wasti, Regional President GoDaddy EMEA, ha fondato GoDaddy Women in Technology (GDWiT), un’organizzazione di networking che ha l’obiettivo di promuovere la crescita professionale delle donne all’interno della società, favorendo così una maggiore diversità nel settore tecnologico.
Rilanciare l’imprenditoria femminile: quali prospettive?
Nonostante le difficoltà, l’imprenditoria femminile rappresenta una risorsa fondamentale per l’economia italiana. È necessario mettere in atto politiche di sostegno mirate, che tengano conto delle specificità delle imprese femminili e delle sfide che le donne imprenditrici devono affrontare.