Da anni ormai la convenienza di Amazon e la comodità che comporta il suo format di azienda è un fiore all’occhiello dell’economia. L’espansione progressiva del colosso americano è diventata ormai una normalità, ma così come spesso accade, per ogni lato positivo ce n’è sempre uno negativo, che, in questo caso va a discapito delle piccole imprese.
Un poco di storia su Amazon
Nata a Seattle nel 1994, l’azienda creata e gestita da Jeff Bezos inizialmente venne ideata per poter vendere libri online. Nei tre anni successivi alla sua apertura, però, Bezos si accorse che poteva espandere la sua gamma di prodotti fino ad arrivare ad essere quotata in borsa nel 1997. In un’epoca di relativa stasi, quella dei primi anni del 2000, lo sviluppo tecnologico e la forza sviluppata da Amazon hanno permesso a Bezos di espandere ancora di più non solo la varietà di prodotti, ma anche, di entrare in nuovi mondi, come quello della televisione con Prime Video e della musica con Amazon Music. In meno di quindici anni la compagnia statunitense è diventata un colosso.
L’efficienza e la comodità: il punto forte della convenienza di Amazon
Nel mondo dei consumi sfrenati Amazon ha cavalcato l’onda del progresso come il miglior surfista del mondo del mercato. La possibilità di trovare una gamma così diversa di prodotti e con così tante scelte rendono l’azienda a stelle e strisce una delle più amate in assoluto, arrivando a surclassare la storica Ebay fin da subito. Jeff Bezos, il proprietario di Amazon, ha risposto ad una necessità da parte delle persone di poter acquistare comodamente ovunque una varietà di merci vastissima, così da non dover più dedicare troppo tempo sia per la ricerca che per lo spostamento che converrebbe l’acquisto in loco. Ognuno di noi, almeno una volta, avrà provato l’efficienza non solo del servizio offerto ma anche dell’attenzione al cliente, altro punto di forza della multinazionale.
Il problema delle piccole imprese
Se la convenienza di Amazon è riuscita a mettere in difficoltà le grandi e medie imprese, le piccole hanno subito un grave tracollo. Le imprese che sono riuscite a sostenersi sul mercato hanno trovato in Amazon un alleato, anche se solo in parte. Queste, infatti, spesso scelgono di vendere i propri prodotti in stock al colosso che poi li rivende con un margine minimo. Qui risiede il primo grande problema, poiché spesso troviamo prezzi migliori proprio sul sito americano (in grado di diminuire il prezzo per aumentarne la vendita) rispetto agli stessi siti del produttore. In altre parole, anche voi stessi potete osservare come alcuni prodotti, non essendo soggetti a costi di spedizione ed iva (già calcolata sul sito di Bezos), risultino più convenienti. Le piccole imprese, a differenza delle precedenti, non hanno né la capacità né la disponibilità economica per poter raggiungere il livello competitivo intavolato da Amazon, finendo, tristemente e più spesso di quanto si immagini, a dover chiudere bottega e reinventarsi. La prospettiva, per quanto possa far storcere il naso, è chiara e punta a monopolizzare il commercio mondiale.
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