Festival delle Radio Universitarie: report dell’edizione 2024

Festival delle Radio Universitarie

Il Festival delle Radio Universitarie (FRU) 2024, tenutosi presso la Sapienza Università di Roma dal 16 al 18 maggio, si è concluso con un grande successo lasciando un’impronta significativa nel panorama della radiofonia universitaria italiana.

Questo evento, promosso per la prima volta dalla Sapienza in collaborazione con RadUni  – Associazione delle radio e degli operatori mediali universitari, ha offerto una piattaforma unica per dibattiti, innovazioni e scambi culturali, e ha visto la partecipazione di oltre 35 emittenti universitarie e più di 300 operatori dei media.

Il FRU 2024 ha dimostrato di essere un evento emblematico, celebrando non solo il centenario della radiofonia italiana, ma anche proiettandosi verso il futuro dei media digitali e della comunicazione. La partecipazione attiva e l’entusiasmo dei giovani operatori dei media universitari hanno reso questo festival un vero successo.

1. Festival delle Radio Universitarie: La conferenza Stampa

Il festival è stato inaugurato con una conferenza stampa il 15 maggio presso l’Europa Experience – David Sassoli in Piazza Venezia 6, Roma. Moderata dal giornalista Giampiero Gramaglia, l’incontro ha visto interventi di personalità di spicco come Alberto Marinelli, Franco Siddi, Carlo Pahler e Antonio Parenti. La conferenza è stata trasmessa in diretta sul canale YouTube del Parlamento Europeo in Italia, raggiungendo un ampio pubblico.

In coincidenza con il compleanno del compianto Antonio Megalizzi, membro di RadUni, il festival ha aperto con una maratona radiofonica #nonfermiamoquestavoce, che ha visto la partecipazione attiva delle radio del circuito nazionale RadUni. 

 

2. Prima Giornata: Inaugurazione e Dibattiti

La cerimonia di apertura, tenutasi il 16 maggio, ha visto gli indirizzi di saluto di Antonella Polimeni, Magnifica Rettrice della Sapienza, e di altre figure istituzionali di rilievo. Uno dei momenti più importanti del festival è stato l’intervento di Renzo Arbore, intervistato da Dario Salvatori, che ha offerto una riflessione approfondita sulla storia e l’evoluzione della radio. Arbore, uno dei volti più iconici della radiofonia italiana, ha condiviso aneddoti e riflessioni personali, sottolineando l’importanza della radio come mezzo di comunicazione e intrattenimento. Ha ricordato come la radio abbia saputo adattarsi ai cambiamenti tecnologici e culturali, mantenendo sempre viva la sua capacità di connettere le persone. Arbore ha inoltre evidenziato il ruolo delle radio universitarie nel promuovere l’innovazione e nel dare voce alle nuove generazioni.

Anche i conduttori del popolare programma Il Ruggito del Coniglio, Marco Presta e Antonello Dose, hanno partecipato, discutendo sull’impatto della radio nella vita quotidiana e condividendo aneddoti divertenti con gli operatori delle radio universitarie.

3. Seconda Giornata: Panel e Innovazione

Il 17 maggio, la seconda giornata del Festival delle Radio Universitarie, ha visto una ricca serie di panel e workshop. La mattina è iniziata con il panel “Dai territori al ‘Laboratorio Europa. Le università raccontano il Paese e il mondo“, coordinato da Giancarlo Loquenzi e Simone Pavesi. Successivamente, il panel “Musica, diritti, equità“. Le radio Universitarie tra creatività e cultura della legalità” ha visto la partecipazione di esperti come Enzo Mazza e Mariano Fiorito.

Durante la seconda giornata del festival, Rai Radio 2 ha realizzato una diretta speciale della trasmissione “Non è un paese per giovani” dal Nuovo Teatro Ateneo della Sapienza. La puntata, condotta da Massimo Cervelli e Tommaso Labate, è stata dedicata al protagonismo delle radio universitarie. La Magnifica Rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, ha partecipato alla trasmissione insieme a quattro studenti delle radio universitarie: Fernando Forti (RadioSapienza), Azzurra Di Folco (RadioSapienza), Clarissa Sabatelli (Radio Frequenza – Teramo) ed Elisa Lancia (Roma 3 Radio). Durante la diretta, si è discusso del ruolo delle radio universitarie come laboratori di innovazione e inclusione, con un focus sulla loro capacità di raccontare la realtà e promuovere il dialogo interculturale.

Il pomeriggio ha offerto ulteriori spunti di riflessione con panel su temi come l’informazione radiofonica ai tempi delle fake news e la professionalità femminile nella radiofonia italiana. La giornata si è conclusa con il panel “Ricerca musicale, innovazione e programmazione radiofonica” e un momento dedicato alla memoria di Ernesto Assante.

4. Terza Giornata: Futuro della Radio e Premiazioni

Sabato 18 maggio, ultima giornata del festival, è stata dedicata alle nuove tecnologie e all’innovazione nella radiofonia. Pierluigi Diaco è stato intervistato dagli operatori delle radio universitarie, condividendo la sua vasta esperienza nel mondo della comunicazione. Durante l’intervista, Diaco ha parlato delle sfide e delle opportunità offerte dalla radiofonia contemporanea, dell’importanza di mantenere alta la qualità dei contenuti e della necessità di innovare costantemente per restare rilevanti in un panorama mediatico in continua evoluzione. Ha inoltre sottolineato il ruolo formativo delle radio universitarie nel preparare le nuove generazioni di comunicatori.

5. Festival delle Radio Universitarie: premiazioni e vincitori

Il programma pomeridiano ha visto panel su podcast e sport, arricchendo ulteriormente il dibattito. La giornata si è conclusa con la “Speaker challenge” e la premiazione dei migliori formati radiofonici e podcast. Il premio di miglior speaker è andato a Benedetta Amabile di Radio IULM. Come miglior programma radiofonico è stato eletto “Judgy Speaker” di Radio 6023, mentre il premio per il miglior podcast è andato a “Non è mai troppo boomer” di F2 Radio Lab.

Il podcast è un formato in ascesa che vede impegnate radio nel realizzare esclusivamente questo piuttosto che programmi radiofonici in diretta, tanto da aver meritato una categoria a parte anche nel Festival delle Radio universitarie.

Premiazione
Premiazione

Il FRU 2024 ha dimostrato di essere un evento emblematico, celebrando non solo il centenario della radiofonia italiana, ma anche proiettandosi verso il futuro dei media digitali e della comunicazione. La partecipazione attiva e l’entusiasmo dei giovani operatori dei media universitari hanno reso questo festival un vero successo. La passione per la radio è un fenomeno globale che si celebra anche durante la Giornata Mondiale della Radio, che ogni anno, il 13 febbraio, sottolinea l’importanza di questo mezzo di comunicazione.

6. Festival delle Radio Universitarie: conclusioni

Il Festival delle Radio Universitarie 2024 si è concluso con un forte senso di comunità e innovazione. Per ulteriori dettagli e per rivivere i momenti salienti del festival, è possibile visitare i siti ufficiali di RadUni e UniRoma1. La prossima edizione promette di essere ancora più entusiasmante, continuando a esplorare le frontiere della radiofonia e della comunicazione.

L’intera edizione, inoltre, si può rivedere e riascoltare sul canale Youtube ufficiale di RadioSapienza.

Foto utilizzate fornite da Ufficio Stampa – Festival delle Radio Universitarie

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