Guardare oltre è un invito e allo stesso tempo una necessità per chi, come i volontari dell’associazione Medici Senza Frontiere, ha fatto del soccorso sanitario alle popolazioni in guerra o in condizioni di estrema emergenza il proprio credo e la propria missione. Guardare oltre è anche un messaggio di pace e di speranza che accoglie tutti coloro che passeranno nei prossimi giorni per il Cortile d’Onore del Palazzo Reale di Napoli; in mostra dall’11 al 25 aprile, Guardare Oltre – MSF & MAGNUM: 50 anni sul campo tra azione e testimonianza è il nome della raccolta di fotografie, organizzata da MSF e Magnum Photos, per celebrare i 50 anni di attività dell’associazione Medici Senza Frontiere.
Soccorrere e testimoniare, la mission di MSF
La mostra, patrocinata dal Comune di Napoli, raccoglie 19 scatti, 19 instantanee di una potenza comunicativa che lascia senza parole e trasmette con forza tutto il senso di precarietà e dolore che si portano dietro la guerra e le numerose emergenze in cui si sono trovati a prestare soccorso i volontari di MSF. Fondata nel 1971 e annunciata il 22 dicembre del medesimo anno sulla rivista Tonus, Medici Senza Frontiere nasce dal desiderio di un gruppo di medici e giornalisti francesi di trovare una forma più libera per offrire soccorso alle popolazioni in difficoltà, una forma di soccorso che non fosse necessariamente vincolata all’obbligo del silenzio. Perché se da un lato la missione primaria e centrale di MSF è quella di fornire soccorso medico alle popolazioni che vivono in condizioni di estrema emergenza, dall’altro diventa una necessità e un impegno costante quello di farsi promotori di un processo di sensibilizzazione mondiale sulle catastrofi e gli orrori di cui sono stati spettatori i volontari di MSF, durante le numerose missioni che si sono succedute negli ultimi 50 anni.
Da questa esigenza di rompere il muro del silenzio, vissuta con estrema urgenza dai primi fondatori di MSF durante la missione in Biafra del 1969, prende forma anche la collaborazione con l’agenzia fotografica Magnum Photos. Da cinque decadi medici volontari di MSF e reporter di Magnum Photos lavorano fianco a fianco e in prima linea per portare soccorso alle popolazioni in difficoltà, ma anche per fare luce su eventi e catastrofi che altrimenti rimarrebbero nell’oscurità e nell’oblio. Soccorrere e raccontare, conservando una linea indipendente e neutrale, diviene così uno strumento per rispondere alle esigenze più urgenti delle popolazioni colpite da guerre e calamità naturali, ma allo stesso tempo l’unica possibilità di agire affinché certe tragedie non rimangano eventi lontani e sconosciuti e possano in qualche modo risolversi o per lo meno non ripetersi.
Guardare Oltre – MSF & MAGNUM: contenuti della mostra
La mostra Guardare oltre raccoglie e perpetua questo impegno di testimonianza ripercorrendo le principali crisi umanitarie che si sono susseguite nel mondo dal 1971 ad oggi e soffermandosi sull’impegno di MSF di offrire soccorso alle popolazioni in difficoltà. Dalle missioni in Libano del 1976, prima esperienza di MSF in una zona di conflitto, alla guerra in Afghanistan del 1980, gestita da MSF con un soccorso diffuso lungo tutto l’altopiano nonostante l’assenza di autorizzazione da parte del governo centrale, e ancora le esperienze di soccorso durante le principali emergenze naturali come le carestie che colpiscono l’Etiopia nel 1984 e la Somalia nel 1991, il terremoto ad Haiti del 2010 e l’epidemia di Ebola del 2014; sono questi solo alcuni esempi dell’impegno costante che MSF ha profuso negli ultimi 50 anni per soccorrere le popolazioni in difficoltà e arginare le emergenze sanitarie in ogni angolo del mondo, lo stesso impegno di soccorso e testimonianza che è valso a MSF il Nobel per la Pace nel 1999.
Nelle foto in mostra al Palazzo Reale di Napoli sono racchiuse storie e vite che meritano tutta la nostra attenzione e il nostro impegno, nelle foto in mostra c’è tutto il senso e l’importanza che per MSF riveste la testimonianza e il soccorso, le due facce indissolubili che danno forza e potenza alla missione di MSF. Perché, come proclamò James Orbinski nel suo discorso durante la cerimonia di assegnazione del Premio Nobel per la Pace, «Non siamo sicuri che le parole possano salvare delle vite, ma sappiamo con certezza che il silenzio uccide».
Fonte Immagine: Magnum Photos