La città di Foglianise è sita in provincia di Benevento ed è intrisa del sapore delle tradizioni, soprattutto in agosto, quando si colora di oro in occasione della rinomata Festa del grano. Il territorio di Foglianise, comune del Parco Regionale del Taburno Camposauro, è in posizione mediana rispetto al mar Tirreno e quello Adriatico. È immerso nel verde di vigneti e uliveti nella fascia collinare dei monti del Taburno ed è situato a 350 mt sul livello del mare. Di origine preromana, Foglianise confina con il capoluogo di provincia Benevento, distante circa 15 Km ed è insignita del titolo di città dal 2012. Precisamente, confina a Nord con il comune di Torrecuso, ad Ovest con Vitulano, a Sud con Castelpoto e a Est con Benevento. La città di Foglianise comprende, attualmente, 3.257 abitanti e l’immediata connotazione estetica è rappresentata dallo scenografico e imponente Monte Caruso. Il monte roccioso è alto circa 600 metri è quasi privo di vegetazione e a mezza costa si può ammirare l’eremo dedicato a San Michele Arcangelo, opera di probabile fondazione longobarda, edificato all’ingresso di una grotta naturale.
Il periodo dell’anno in cui Foglianise attira più turisti, oltre che autoctoni a raccolta, è agosto, precisamente dall’8 al 18 agosto in occasione della rinomata Festa del grano.
Il giorno principale è il 16 agosto, in cui c’è l’evento caratterizzante della festa stessa: la tradizionale sfilata di riproduzioni in miniatura di monumenti e chiese importanti realizzate completamente con il grano, chiamate popolarmente ‘carri’. La festa prende vita da un antichissimo culto, quello per San Rocco da Montpellier, protettore della città. Le origini sono, tuttavia, profane. L’abbondanza del raccolto del grano, in epoca romana, era legata a una serie di riti pagani di festeggiamento e ringraziamento. Solo tra il XVII e il XVIII secolo la devozione e l’attaccamento alla raccolta del grano di Foglianise si combinò con il culto di San Rocco. Dopo la pestilenza del 1656, che flagellò il Regno di Napoli, oltre alla tradizione di ringraziare San Rocco per la raccolta del grano con cesti di grano trainati da buoi, i cittadini invocarono il santo affinché intercedesse per liberarli dall’epidemia: fu proprio a San Rocco che vennero ricondotte alcune miracolose guarigioni. Nel 1728, in paese arrivò la reliquia del santo e per l’occasione venne realizzato il primo carro, un palio di 25 metri. Nei primi anni del ‘900, si sperimenta una vera lavorazione del grano con intrecci e realizzazioni particolari.
I caratteristici carri di grano sono di varie dimensioni: il complesso lavoro artistico viene preceduto, per ognuno di essi, dalla realizzazione di un impalcato di legno che fa da supporto al rivestimento degli intrecci e dei fili di grano.
Dal 1990, la sagra ha assunto la denominazione ufficiale di ‘festa’ del grano.
Dal 2007, si sceglie annualmente una regione italiana come linea tematica comune a ciascun gruppo di artigiani: nel 2017, ad esempio, si è scelto l’Umbria. Nel 2008 la Festa del grano di Foglianise è stata ufficialmente annoverata nel registro dei grandi eventi di rilevanza nazionale ed internazionale della Regione Campania. I ‘mastri carrai’ più anziani di Foglianise si contendono il titolo morale del miglior carro di grano dell’anno, in concorrenza pacifica con quelli più giovani, a cui si tramanda la tecnica di lavorazione e la devozione per la tradizione. La lavorazione del grano è il fulcro anche di laboratori scolastici per i bambini delle scuole elementari e ragazzi delle scuole medie che, insieme ai più adulti, sono impegnati nel duro lavoro di preparazione per la Festa del grano durante i mesi estivi. Il lavoro inizia molti mesi prima di luglio per coloro che mietono il grano. Dopo la raccolta, la parte artistica della preparazione consiste nel selezionare gli steli a seconda delle loro destinazioni e, in base alla loro morbidezza e dimensione, si combinano e vengono destinati a diverse lavorazioni tra cui i caratteristici ‘laccetti’ intrecciati attorno a fili di ferro o bacchette di legno; il rivestimento di lunghe fasce di biadesivi; l’assemblaggio, da parte del maestro, delle strisce di paglia a losanghe o incroci sulla struttura di legno. I carri ultimati sfilano per le strade di Foglianise la mattina del 16 agosto, trainati da camion o trattori e insieme ad un grande corteo che comprende i tradizionali gruppi folkloristici e le pacchiane: donne del paese con costume tradizionale che portano sulla testa i ‘covoni di grano’, richiamanti le ceste di grano offerte in devozione al santo 4 secoli fa, pesanti dai 7 ai 10 kg.
Il costume delle pacchiane è caratterizzato dal pancale: opera artigianale pregiatissima con tessuti di lana o seta e realizzati con telai antichi. Il corteo si snoda per le vie principali del borgo e termina al centro della città, dove i carri vengono parcheggiati e lasciati in esposizione per 3 giorni.
Fonte immagini: archivio personale