LeWitt e Venezia in mostra a Napoli presso la Galleria Alfonso Artiaco nella storica piazzetta Nilo, al civico 7.
Sol LeWitt e Michael Venezia, due grandi amici, due grandi artisti di fama internazionale, legati dalla comune ricerca estetica minimalista, per la prima volta insieme in una doppia personale a Napoli.
Per Sol LeWitt è la settima mostra presso la Galleria Artiaco (l’ultima nel 2002), per Michael Venezia è la prima esposizione in assoluto nella grande città partenopea. La doppia personale di LeWitt e Venezia è stata inaugurata venerdì, 12 gennaio, con un grande successo di pubblico, tra artisti, galleristi, critici e collezionisti, e sarà visitabile fino al 24 febbraio 2024.
All’inaugurazione presente anche il maestro Michael Venezia, visibilmente commosso in particolare per l’interesse e la curiosità di un gruppo di giovani allievi dell’Accademia di Belle Arti nei confronti delle sue opere e a cui l’artista ha concesso generosamente spiegazioni, autografi e scatti fotografici.
LeWitt e Venezia: due show da solisti
L’artista statunitense Sol LeWitt (classe 1928), scomparso nel 2007, considerato uno dei padri dell’arte concettuale e del minimalismo negli anni Sessanta, raggiunge la fama grazie ai suoi Wall drawings, creandone tra il 1968 e il 2007 circa un migliaio.
La sua personale si concentra su opere mai esposte prima ed eseguite tra il 1998 e il 2005, periodo in cui LeWitt decide di dedicarsi maggiormente alla produzione pittorica: opere astratte (con forme meno rigide, irregolari, linee curve e ondulate) realizzate con pennellate a flusso libero e in colori contrastanti, a creare nuove e intuitive profondità spaziali. La tecnica che usa è il gouache su carta, pittura opaca a base d’acqua, di cui è affascinato fin dagli anni ’80 dopo un viaggio in Italia.
Michael Venezia (classe 1935, di origini italiane), formatosi nei circoli concettuali minimalisti newyorkesi tra la fine degli anni ‘60 e i primi anni ‘70, con artisti come Robert Ryman, Dan Flavin e Sol LeWitt, diversamente da quest’ultimo, si è sempre dedicato alla pittura.
Focus della mostra sono i suoi Block Painting, meravigliosi blocchi lignei in cui lo spettatore più attento può perdersi tra le diverse sfumature e stesure di colore. Ispirati ai trittici religiosi del periodo gotico (un omaggio dell’artista a Giotto e Cimabue), i frammenti di legno sono stati concepiti da Venezia «non come sculture», ma come una tela «perché l’area dipinta è una sola e l’occhio tende a concentrarsi su di essa» e neanche su un progetto predefinito, come ha ribadito più volte alla mostra l’artista «ma sulla casualità, sulla casualità della pittura a spruzzo».
È infatti stupefacente, per uno spettatore attento ai dettagli, rendersi conto come quegli elementi, così affini per forma, volume e colore, che dialogano in una continuità che pare programmata, siano in realtà in ogni parte origine o evoluzione dell’altra.
Sol LeWitt e Venezia in una doppia personale assolutamente da non perdere!
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Fonte immagini: archivio personale