Giovedì 9 novembre si è tenuto l’evento Lo cunto e lu canto del centro storico di Napoli, con il quale debutta l’associazione culturale Easy Tour che, dalla settimana successiva, dà il via alla propria attività a servizio dei visitatori della città.
Lo cunto e lu canto del centro storico di Napoli è solo il primo dei tanti eventi che saranno organizzati da Easy Tour; oltre che parlare dell’esperienza nel dettaglio, è interessante andare a scoprire meglio l’associazione stessa, di recente fondazione ma pronta a presentarsi ufficialmente alla città. Il progetto, di Massimiliano Sacchetto e Giuseppe Caniglia, si pone come obiettivo principale, oltre quello di dar vita ad iniziative sempre nuove e stimolanti, all’insegna della curiosità e della cultura, soprattutto quello di essere un punto di riferimento per chi è nuovo alla nostra città e rischia di sentirsi perso e spaesato.
Lo cunto e lu canto del centro storico di Napoli: l’itinerario
Si comincia dalla Chiesa di San Lorenzo Maggiore. Un vero e proprio gioiello architettonico, particolarmente caratteristico per la sua commistione di stili: gotico italiano nelle navate, gotico francese nel presbiterio, ma non mancano anche elementi barocchi. La seconda tappa è la Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco. Proseguendo poi per la Chiesa di San Pietro a Maiella, la destinazione successiva è Port’Alba. Al suo posto, prima che venisse realizzata da Don Antonio Alvarez di Toledo, duca d’Alba, per facilitare il transito tra una parte e l’altra della città, vi era un torrione di guardia, al di sotto del quale le persone scavavano un buco per passare e, quindi, evitare tutto quel largo giro.
La tappa successiva è la Chiesa di Santa Chiara. Bombardata il 4 agosto 1943, perse gran parte dei suoi elementi barocchi e, al momento della ricostruzione, si decise di restituirle la sua configurazione originaria: ad oggi, infatti, è una chiesa tipicamente gotica. Voluta da Roberto d’Angiò, la Chiesa custodisce i sepolcri della sua famiglia: affiancati a quello di Roberto ci sono, infatti, i sepolcri di suo figlio e di sua nipote. Un elemento da citare necessariamente riguarda Giotto: alle spalle del chiostro, difatti, sono presenti resti del suo soggiorno napoletano, testimonianze che possiamo incontrare, oltre che a Santa Chiara, soltanto al Maschio Angioino.
Il tragitto si conclude a Largo Banchi Nuovi. A creare questo slargo fu una alluvione, che costrinse i mercanti della zona Forcella a spostare proprio qui i loro banchi, appunto nuovi, per il commercio. A Largo Banchi Nuovi si trova, inoltre, la Loggia dei Mercanti che, nel 1616, venne acquistata dai danarosi membri della Congrega dei Barbieri, che la dedicarono a Cosma e Damiano, due fratelli gemelli che esercitavano la professione medica senza chiedere soldi in cambio, ma occupandosi della conversione di tante persone tramite la diffusione del Verbo.
Lo cunto e lu canto del centro storico di Napoli: un tour articolato e multiforme
Per comprendere a pieno lo cunto e lu canto del centro storico di Napoli bisogna partire da un assunto tanto semplice quanto essenziale: Napoli è una meravigliosa città d’arte. E, in quanto tale, non è solo da preservare e salvaguardare, ma è anche meritevole di un racconto che sappia essere quanto più esaustivo e completo possibile. Parlare di una città come Napoli, difatti, non deve tradursi in un mero discorso relativo ad un campo d’interesse specifico: bisogna parlarne integralmente e approfonditamente, con una narrazione che riesca a coinvolgere il visitatore e abbracciare tutti i campi del sapere, fornendo un’esperienza indimenticabile per il fatto stesso di essere piena di spunti e di stimoli differenti che si uniscono tra di loro con armonia.
Ed è proprio quello che fa Lo cunto e lu canto del centro storico di Napoli, un percorso totalizzante e immersivo, un viaggio coinvolgente e affascinante tra l’architettura, la storia, la musica e i sapori che, difatti, ha il merito di riuscire ad allietare l’udito e il gusto e, al contempo, soddisfare il nostro desiderio di conoscenza. Uno dei punti cardine dell’evento, nonché dell’associazione culturale da cui è stato promosso, infatti, è quello di saper andare oltre, di ammirare Napoli con uno sguardo analitico e mai superficiale: Roberta D’Agostino, che ha ideato e scritto il tour, offre un viaggio ricco e variegato, che lascia estasiati e appagati anche e soprattutto per il suo essere curato in maniera così scrupolosa.
Lo cunto e lu canto del centro storico di Napoli non solo consente di apprendere informazioni sui monumenti di Napoli, ma ha lo scopo di scavare più a fondo, alla scoperta di storie appassionanti ed intriganti, spesso ignorate ai più e, proprio per questo, degne di essere diffuse. Restituisce, dunque, un’immagine inedita ma profondamente autentica e genuina della nostra città, fatta di tante realtà diverse e affascinanti che comprendono, oltre il racconto, anche la musica e la cucina.
Lo cunto e lu canto del centro storico di Napoli: una squadra vincente
Ad accompagnare attivamente i partecipanti de Lo cunto e lu canto del centro storico di Napoli sono proprio i diversi protagonisti e maestri delle categorie sopracitate, persone abili e competenti il cui contributo rende il cammino così appassionante. Vivacità, entusiasmo e passione: sono queste le parole chiave che li accomunano.
Il traghettatore, Mattia Tammaro, non si limita a fornire informazioni tecniche e precise sui vari siti architettonici, ma è colui che introduce gli spettatori alla storia più recondita del capoluogo campano, e lo fa con grande simpatia e, soprattutto, bravura e professionalità. Illustra, ad esempio, il culto delle anime del Purgatorio, consistente in uno scambio reciproco: la persona viva si occupa della cura del teschio, aprendogli la via per il Paradiso, e da questi si aspetta una grazia come ricompensa.
Gli intervalli musicali sono a cura di Danilo Rovani con Francesca Morgante, Pasquale Ruocco e Anthony della Ragione, che si cimentano in brani tipici della tradizione partenopea (la posteggia). I loro interventi catturano completamente l’attenzione del pubblico, grazie non solo alle loro indiscutibili capacità vocali e al loro talento, ma anche e soprattutto grazie all’abilità di interpretazione delle canzoni. Se, infatti, quelle più giocose sanno coinvolgere pienamente gli astanti, quelle più emotive non mancano di provocare dei brividi.
La sosta gastronomica, che è anche quella finale, è affidata a Murzillo Chic di Carmela Autiero che, oltre a mettere a disposizione assaggi deliziosi, che comprendono soprattutto salato ma anche una squisita caprese, ha saputo selezionare i sapori caratteristici della città, come le polpette al ragù o la frittata dello scammaro. Un aspetto degno di nota è la conformità con il racconto fornito da Mattia: Murzillo Chic traduce, in ambito culinario, ciò che viene narrato durante il percorso.
La competenza e l’impegno di Easy Tour
Come già sottolineato, però, Lo cunto e lu canto del centro storico di Napoli è solo una piccola, anche se già promettente, anticipazione: Easy Tour è pronta a fornire i propri servizi al visitatore in maniera meticolosa, nonché a introdurre nuovi eventi atti a diffondere cultura e sapere. L’idea nasce da Giuseppe Caniglia, presidente dell’associazione Napoli-Baku, che ha il pregio di promuovere i rapporti internazionali tra di noi e l’Azerbaigian, ma non solo; la sua esperienza si è poi unita alle intenzioni di Massimiliano Sacchetto di Itinerari di Napoli. La spinta principale, nella fondazione di Easy Tour, è quella di colmare delle lacune importanti nella gestione di un luogo tanto meraviglioso quanto poco attento alle esigenze di chi lo visita. Se, infatti, il turismo è una risorsa tanto importante per Napoli ed è indubbiamente promosso, fino ad ora non si riscontra, da parte della città, un adeguato impegno ad assistere chi del territorio partenopeo conosce ben poco e, di conseguenza, permangono carenze nell’accoglienza del turista stesso.
Ecco perché Easy Tour vuole essere un valido aiuto, una fonte necessaria di informazioni, e punta a farlo tramite vari operatori sparsi tra le strade di Napoli, attivi da giovedì a domenica, dalle 10 alle 20, e che sono esperti e qualificati, in grado dunque di fornire un supporto affidabile grazie all’approfondita conoscenza della città ma anche un supporto efficace grazie alla loro conoscenza di più lingue. Il concetto principale, però, è quello di aggiungere, non di sostituire: «Nulla da togliere alle strutture presenti, come le strutture turistiche certificate. Noi vogliamo essere la loro cassa di risonanza», afferma Sacchetto. Condurre, con adeguata preparazione, il visitatore per le vie della zona, e metterlo in contatto con le strutture preposte. «Non solo un servizio di accoglienza, ma anche di biglietteria per eventi, teatri e musei cittadini e per i più importanti trasporti. Abbiamo pensato, inoltre, di sviluppare dei tour, servizio che completa la nostra offerta, a partire da quello del 9 novembre, perché è un modo dinamico di fruizione dei luoghi turistici e culturali della nostra città», dicono Sacchetto e Caniglia.
Il prossimo evento sarà dedicato alla ricerca dei simboli di Partenope sparsi per la città, un tour studiato a più livelli che coinvolge anche i più piccoli, e li introduce alla cultura partenopea incoraggiandoli ad accrescere il proprio desiderio di conoscenza. Ma non ci si limita a questo: Easy Tour crede, oltre che nell’accoglienza, nella collaborazione e, insieme ad altre due associazioni, si occuperà della gestione di quella che è stata l’ultima tappa di questo primo tour, la Chiesa dei santi Cosma e Damiano ai Banchi Nuovi, per ridarle nuova vita.
A qualificare non solo Sacchetto, Caniglia e D’Agostino, ma il team nella sua interezza, sono, dunque, i valori di competenza e impegno, ma anche gentilezza e disponibilità.
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