Maxime Rossi in mostra con “A cosmos beneath the nail” negli accoglienti spazi della Galleria Tiziana Di Caro.
A cosmos beneath the nail è la quarta mostra (Kemosabe, Salerno, 2013; It’s a Zodiac Rain, Napoli, 2016; Un ruscello di ombre, Napoli, 2019) che l’artista parigino Maxime Rossi (classe 1980) ha presentato negli spazi della Galleria di Tiziana Di Caro, nel cuore del centro storico di Napoli, a piazzetta Nilo, 7.
Inaugurata sabato 28 ottobre 2023, la mostra sarà visitabile fino al 15 gennaio 2024.
Sebbene la propensione di Maxime Rossi a lavorare sullo spazio sia sempre stata finalizzata nei suoi progetti all’alterazione della percezione, le mostre dell’artista parigino continuano a sorprendere e a coinvolgere lo spettatore per la varietà delle tecniche e dei linguaggi artistici adoperati e per i repentini cambi di punti di vista dei temi proposti.
A cosmos beneath the nail di Maxime Rossi: un processo creativo lento e casuale
Le opere della mostra A cosmos beneath the nail esposte nelle sezioni della galleria (opere scultoree inedite in dialogo con originali installazioni e serigrafie) sono il frutto di un processo lento e complesso che trae ispirazione da molteplici fonti, che spaziano dalla storia dell’arte contemporanea all’etnografia, dalla botanica alla letteratura.
Il progetto nasce casualmente grazie alla scoperta all’interno di una ex fonderia di un set di stampi maschio-femmina, un tempo utilizzati nella produzione di parti meccaniche e trasformati dalla ingegnosa e sofisticata creatività artistica di Maxime Rossi in misteriosi e seducenti oggetti.
A cosmos beneath the nail: trentatré oggetti ready-made
Ispirandosi al ready-made, Maxime Rossi isola quegli oggetti industriali dal loro contesto funzionale, privandoli del loro significato e della loro funzione originaria, per ridargli attraverso una geniale operazione artistica nuova vita e nuovi significati.
Gli oggetti ready-made di Maxime Rossi sono rivestiti da fogli di alluminio colorati, e dotati così di una nuova immagine, contraddistinta, inoltre, da una vibrante patina satinata di tinte rosa, giallo, magenta, viola, verde, blu, rosso, nero, acquisendo una materialità fuori dal comune, che li rende pezzi unici, preziosi e al contempo enigmatici.
Nonostante la storia della loro produzione e la fonderia a cui essi appartenevano siano svanite, tracce di memoria del loro originario significato rimangono in quelle forme geometriche che, appartenendo alla storia della collettività, risultano ancora familiari ad un osservatore attento e curioso.
Impossibile non essere catturati dal giocoso e intrigante percorso progettato da Maxime Rossi senza essere tentati dall’avvicinarsi e dal ruotare intorno alle sue opere per contemplarle nei minimi dettagli e cercare di interpretare che cosa esse rappresentino: forse, grandi giocattoli di legno, planetari meccanici oppure balletti futuristi o, ancora, cerchi nel grano.
D’altra parte è lo stesso titolo della mostra A cosmos beneath the nail a essere di per sé volutamente ambiguo e a prestarsi a una ludica interpretazione per il visitatore grazie al duplice significato attribuibile al termine inglese “nail” (unghia/chiodo).
A cosmos beneath the nail: una questione di percezione
In realtà come ci ha spiegato lo stesso Maxime Rossi, presente all’inaugurazione della mostra, il fil rouge della mostra è l’alterazione della percezione, un tema ricorrente della sua ricerca, e la distribuzione di questi elementi entro certe sezioni della mostra può essere percepita, seguendo questa chiave di lettura, in due modi distinti.
Di giorno, si possono ammirare le sculture come reminiscenze di corpi celesti quali soli, lune, e costellazioni multiformi nella loro più brillante, colorata materialità. Dal tramonto, alcuni di questi elementi sono illuminati con luce nera e mostrano un cambio di prospettiva, giustapponendo i sentimenti primari all’esplorazione sensoriale dello spazio che circonda i nostri corpi.
A cosmos beneath the nail: una mostra esperienziale e quadrimensionale
Alcune opere sono state interconnesse grazie a stringhe fluorescenti che Maxime Rossi ha utilizzato per formare delle composizioni che possono essere considerate come manifestazioni quadridimensionali delle loro forme solide di base, una sorta di “collage trasparente”, con cui l’eclettico artista ha voluto creare un campo visivo espandibile e volatile, dove la forma e la sostanza delle sculture si dissolve gradualmente.
A cosmos beneath the nail: un seducente gioco di luci e di contrasti
Altro elemento originale della mostra di Maxime Rossi è l’esposizione di tre splendide serigrafie, ispirate dalle descrizioni di Vladimir Nabokov per la copertina del suo romanzo Ada e raffiguranti le diverse fasi evolutive dell’ Orchidea Fantasma, una pianta albina che al fine di evitare la luce solare compie continue ed eterogenee metamorfosi.
Con le tre stampe, reattive ai raggi UV, e l’impiego della luce nera con le sue particolari caratteristiche di riflessione Maxime Rossi sfida la semplice categorizzazione di rappresentazione naturalistica della pianta ed elabora un suo clone, che va dalla sua manifestazione fisica al suo rendering digitale solarizzato, risuonando con la dialettica delle matrici, sia positiva che negativa, trovata nelle sculture.
Fonte immagini: in evidenza (galleria Tiziana Di Caro), altre foto delle opere di Maxime Rossi, archivio personale.