Martedì 10 maggio si è tenuta a Piazzetta Nilo l’inaugurazione del Museum Café in quello che un tempo era lo shop dedicato alle opere dei musei.
Un enorme passo in avanti che il fondatore Francesco di Bennardo e gli imprenditori Alessandro Cerrone e Valerio Begonja hanno deciso di intraprendere per creare un luogo in cui le parole chiave sono due: arte e intrattenimento.
Vicino alla statua del dio Nilo si aprono le porte del Museum Café, un luogo che rispecchia a pieno il suo nome. Quando si entra ci si sente trasportati nel passato con busti, statue e affreschi che richiamano all’età romana come una riproduzione di Priapo che campeggia nella sala bar, con tanto di “attributo” in bella mostra. Ma c’è anche il passato più contemporaneo di Napoli, con un piccolo palco dedicato agli spettacoli e contornato da strumenti musicali, a voler ricordare la missione del Museum Café: creare un luogo di aggregazione dove, tramite la funzione del bar, è possibile coniugare il piacere di intrattenersi a bere un drink immersi in un luogo dove l’arte e la storia si respirano a pieni polmoni, non disdegnando qualche spettacolo come, ad esempio, un concerto.
«Il nuovo Museum sarà uno spazio dove vivranno insieme storia, cultura, intrattenimento e miscelazione» – spiegano Alessandro e Valerio «con questo progetto gli eventi e l’intrattenimento a Napoli torneranno ad avere quell’accezione positiva che avevano un tempo. L’intrattenimento è una dimensione intorno alla quale ruota tanto della nostra città: Professionalità, creativi, cultura, internazionalità. Questa è una dimensione da sostenere e spingere».
Ad allietare gli articolisti partecipanti i cocktail pensati e ideati da Valerio Maraniello, che vanno dai grandi classici a nuove proposte che prendono il nome da divinità e personaggi dell’antichità come “Cleopatra” o il già citato “Priapo”.
Il Museum Café ha in cantiere molti altri progetti per i prossimi giorni come la colazione mediterranea e internazionale, il lunch e l’aperitivo, nonché presentazioni ed eventi culturali di ogni tipo. In nome di una Napoli che non vuole essere soltanto una semplice cartolina, ma anche un centro artistico e culturale di idee e pensieri.
Immagine di copertina: ufficio stampa