Venerdì 7 febbraio si è tenuta presso l’Istituto Superiore Casanova la conferenza stampa di Teatringestazione, che ha realizzato NA Creature – Long Play Track, uno spettacolo sul tema della scuola e dell’educazione, dedicato a Ugo Russo.
A introdurre l’evento è stata Anna Gesualdi, co-fondatrice di Teatringestazione, una compagnia interdisciplinare di performing art. NA Creature – Long Play Track tratta e parla della complessità dell’adolescenza, si interroga sulla presenza/assenza degli adulti nella vita dei ragazzi, in un’età in cui pressioni e scelte da compiere iniziano a fare capolino con costanza.
NA Creature: uno spettacolo su scuola e adolescenza
NA Creature – Long Play Track è figlio di intrecci: arricchisce infatti il progetto Teatro, che Classe!, promosso dal Comune di Napoli, e nasce in seno al progetto Atlante degli Immaginari, promosso dalla Fondazione Feltrinelli. In quattro date – 10, 12, 17 e 18 febbraio – l’Aula Magna dell’Istituto Casanova si farà teatro e ospiterà il lavoro di Anna Gesualdi e Giovanni Trono. Lo spettacolo è dedicato al quindicenne Ugo Russo, che al culmine di una tentata rapina viene ucciso la notte del 1° marzo 2020 da un carabiniere in borghese.
NA Creature – Long Play Track intende di fatto risalire alla sovrastruttura che cinque anni fa armò la mano di Ugo Russo. “Quando Ugo è morto, nel marzo 2020, eravamo in fase di elaborazione dei materiali che avrebbero poi dato vita allo spettacolo. Quel che è accaduto ad Ugo sarebbe potuto succedere a tanti degli adolescenti che crescono nelle periferie culturali delle grandi città. La sua tragedia paradigmatica si è fatta parola poetica. D’un tratto tutte le nostre domande si sono fatte corpo, adolescente, riversato a terra, morto. La città intorno prima sirena ammaliatrice, poi creatura mostruosa, educante nel bene e nel male”, si legge nella presentazione di Teatringestazione.
Il fallimento del sistema educativo
Ugo Russo era un ragazzo come tanti cresciuto nel ventre di una città che ammalia e che troppo spesso ingloba nella rete dello sfruttamento e dell’emigrazione – due temi che sono emersi dagli interventi di Enzo Russo, padre del quindicenne, e di Alfonso De Vito, membro del comitato Verità e Giustizia per Ugo Russo. In una città sempre più vittima della turistificazione e quindi messa in vetrina, il dolore e il disagio sociale vengono capitalizzati senza scrupoli. L’ambiguità intrinseca di Napoli è stata di recente messa vernice su muro da Blu, con un murales dedicato proprio al quindicenne Ugo che l’amministrazione comunale intende rimuovere.
Il sistema educativo dovrebbe imporsi per controbilanciare le pressioni e le tentazioni esterne. La scuola fallisce pertanto tutte le volte che non si afferma come progetto attrattivo e anzi si rivela incapace di stimolare il pensiero critico e creativo. La scuola fallisce tutte le volte che non offre alternative, modelli validi da cui lasciarsi ispirare, sottovalutando la potenza educativa della mimesi e appiattendosi di fatto a titolificio.
Spunti di riflessione dall’Istituto Casanova
Momenti di riflessione come quello avvenuto all’Istituto Superiore Casanova spalancano le porte a un’analisi avanzata sulla salute del sistema scolastico, direttamente proporzionale a quella della società. Affinché gli ideali di giustizia e di uguaglianza non restino slogan vuoti è necessario che la povertà educativa – carnefice di innumerevoli vittime, tra cui Ugo Russo – sia combattuta e sradicata. La povertà educativa – sottolinea Teatringestazione – è una precisa strategia politica. Non riguarda soltanto l’insufficienza della scuola, ma l’indifferenza di un intero Paese.
L’invito ai ragazzi a studiare e a essere consapevoli del mondo circostante avanzato da Enzo Russo e Alfonso De Vito è importante ma deve essere affiancato dall’azione concreta e continua dello Stato e delle sue istituzioni, per abbattere le disuguaglianze economiche che, come un domino, minano tutte le libertà.
Crediti immagine: Ufficio stampa Theatron 2.0