Paesi miei, il viaggio di Beppe Convertini

Paesi miei

“Paesi miei”, il nuovo libro di Beppe Convertini, edito da Rai Libri, è stato presentato giovedì, 6 aprile, alle ore 12:00, nell’elegante Café del prestigioso Teatro San Carlo di Napoli. 

“Paesi miei”, un libro che si presenta al lettore come un dettagliato resoconto di viaggio, scritto da Beppe Convertini  durante la realizzazione di  “Linea Verde”, il noto programma di Rai1; un viaggio alla scoperta dei borghi italiani più belli e suggestivi, delle antiche tradizioni, degli usi e i costumi e delle bellezze del nostro ricco patrimonio storico-artistico, culturale, paesaggistico ed enogastronomico.

Un libro scritto per coloro che non si accontentano più dei classici itinerari o tour organizzati, per viaggiatori “speciali” alla ricerca di quell’emozione in più che rende un viaggio unico e indimenticabile, che scelgono consapevolmente un luogo per l’esperienza intima che sa offrire e per tornare a casa arricchiti, cambiati nel profondo.

Paesi miei: un racconto esperienziale e “green” all’insegna della sostenibilità 

“Paesi miei”, un diario di bordo in cui lo scrittore, girovagando in lungo e in largo per l’Italia, ha annotato nei minimi dettagli, da osservatore curioso, attento e sensibile, le emozioni suscitate dalla bellezza di paesaggi, borghi unici nel loro genere e dalla gente incontrata lungo il cammino, dai loro racconti tramandati oralmente come i canti dei pastori d’Abruzzo.

Un viaggio che è quindi anche soprattutto emozionale, esperienziale,  e quindi sostenibile, perché vissuto a stretto contatto con la natura, con il territorio e  le popolazioni locali, immersi nella loro cultura e nelle loro tradizioni, per turisti responsabili, attenti e informati, rispettosi dell’ambiente (della flora, della fauna) e delle comunità locali.

Sono davvero tanti i luoghi che hanno affascinato Beppe Convertini nel suo viaggio attraverso le regioni italiane. 

Come spiega Beppe Convertini  alla presentazione del suo  libro  – “Non si può in questa sede raccontare tutti i luoghi, i borghi che ho scoperto perché sono davvero tanti, ne citerò uno per ogni area geografica: al Nord, direi, Possagno, nel Veneto, un luogo davvero speciale perché c’è la Gipsoteca di Antonio Canova, che lì nacque, con questo tempio meraviglioso in collina, un luogo sconosciuto, ma così ricco di arte, di storia, cultura; al Centro, Civita di Bagnoregio, nel Lazio, che è come entrare in una fiaba, attraversi un ponte per entrare in un luogo mitico, con quattro abitanti, ma un posto che ti fa vivere come in un film fantasy o ti fa tornare indietro nel tempo; al  Sud mi verrebbero in mente tanti luoghi, nel libro racconto in particolare di una delle isole più belle d’Italia, l’isola dei limoni, Procida, che Elsa Morante con il suo libro  “L’isola di Arturo” ha descritto in maniera davvero magistrale. Procida, l’ isola dove è stato ambientato il film “Il Postino” di Massimo Troisi, rimasto nella storia del cinema italiano e mondiale, ma anche l’ isola che è stata capitale italiana della cultura e che conserva ancora intatti i suoi usi e costumi, le sue tradizioni e tutti gli odori, colori e sapori di un’isola”.

Ma in che modo valorizzare ulteriormente le meraviglie del nostro paese?

Durante la presentazione di “Paesi miei”, l’autore ha colto l’occasione per dialogare con alcuni rappresentanti del mondo della politica, dell’economia, della ricerca e della cultura: il Direttore di INItaly magazine Enzo Agliardi, in qualità di moderatore, Franco Picarone, Presidente della Commissione Bilancio della Regione Campania, Pasquale Lampugnale, Vicepresidente nazionale e Presidente regionale PI Confindustria e Edoardo Imperiale, Direttore Generale SSIP e docente di responsabilità e sostenibilità nelle organizzazioni – Universitas Mercatorum. 

La discussione si è incentrata principalmente sulla Campania e in particolare dei piccoli borghi delle aree interne della regione, borghi unici, straordinari che pur custodendo un ricco patrimonio naturalistico, storico, artistico, enogastronomico fanno emergere  con tassi sempre più alti di disoccupazione e spopolamento tutta la fragilità dell’economia meridionale.

Come fare per trattenere i giovani talenti nel nostro paese, per non farli andare via?

Secondo Edoardo Imperiale, Direttore Generale SSIP (Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti) e docente di responsabilità e sostenibilità nelle organizzazioni – Universitas Mercatorum, puntare sul connubio tra artigianato, tecnologia e digitalizzazione potrebbe essere la giusta soluzione. “Il cuoio è una tra le manifatture più antiche del mondo e un prodotto che rientra a pieno nell’economia circolare perché non si fa altro che riciclare e ciò avviene nei distretti industriali italiani che sono in realtà dei borghi. La guanteria napoletana- afferma Imperiale–  è stata ed è una delle eccellenze del made in Italy. Le tecnologie, il digitale potrebbero attrarre i giovani talenti, riavvicinarli all’artigianato, stiamo pensando ad esempio a botteghe che progettano guanti  4.0 e a tanti progetti pilota, fra le prossime iniziative la “Casa del Guanto”, una mostra dedicata al cuoio e al Made in Italy che verrà inaugurata il 17 aprile presso la nuova sede SSIP nel Parco Tecnologico “Adriano Olivetti” di Pozzuoli, un percorso espositivo storico-artistico organizzato insieme a Paolo Giulierini, Direttore del MANN”.

“Il nostro è un viaggio davvero speciale – conclude Beppe Convertini – e tutti noi sappiamo quanto sia straordinario sentirsi italiani. L’italianità va custodita, preservata, alimentata, perché tutto quello che è italiano è davvero speciale e noi siamo fortunati perché siamo nati nella terra più bella del mondo, quindi dobbiamo vivercela, godercela e scoprirla, perché ogni volta ti meraviglia, ogni volta ti emoziona. Il viaggio di Paesi miei non è altro che quel mio viaggio con Linea Verde, con Azzurro, storie di mare su Rai1, quel viaggio che ti permette di scoprire quelle tradizioni di una volta che ancora sapientemente le nostre donne e i nostri uomini portano avanti, ti fanno scoprire e assaggiare i piatti più buoni, quelli della nonna, che ancora vengono tramandati da madre in figlia. La bellezza dell’Italia è questa.”

L’evento, allietato da un simpatico intermezzo comico del cabarettista Lino Barbieri, si è concluso con un brindisi finale con tutti gli ospiti nell’elegante salone del Cafè del Teatro San Carlo.

 

Fonte immagine: Immagine in evidenza (ufficio stampa); altre foto (archivio personale – Martina Coppola)

A proposito di Martina Coppola

Appassionata fin da piccola di arte e cultura; le ritiene tuttora essenziali per la sua formazione personale e professionale, oltre che l'unica strada percorribile per salvare la società dall'individualismo e dall'omologazione.

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