PARKER’S meets BOND, 007 arriva a Napoli con la sua mostra

PARKER'S meets BOND

PARKER’S meets BOND, il Grand Hotel Parker’s di Napoli ospita una mostra di cimeli dedicati al celebre agente 007

PARKER’S meets BOND è la mostra dedicata a James Bond, il celebre personaggio letterario e cinematografico  (nato dalla penna di Ian Fleming), presentata il giorno 7 dicembre dal giornalista Michelangelo Iossa al Grand Hotel Parker’s di Napoli.

Giornalista presso il Corriere della Sera e professore universitario all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Iossa ha realizzato una mostra costituita da libri, VHS, DVD, giocattoli, funko pop, locandine e dischi 45 giri dedicati al noto agente segreto britannico. 

PARKER’S meets BOND: Napoli omaggia Ian Fleming e James Bond con la mostra di Iossa

Il curatore della mostra, usando le seguenti parole, ha spiegato la scelta di realizzare una mostra su 007 proprio nel capoluogo campano:

La mostra si intitola PARKER’S MEETS BOND perché mette insieme due protagonisti, 007 da un lato e  il Parker’s dall’altro (quindi l’albergo), il Grand Hotel Parker’s, […] soprattutto il suo fondatore George Parker che era un inglese, uno scienziato che viveva a Napoli, quindi abbiamo idealmente fatto incontrare due figure inglesi. […] La mostra PARKER’S meets BOND è la prima mostra mai realizzata a Napoli su 007 ed è una delle prime in Italia, è strutturata su 300 pezzi, oggetti,  dischi, locandine, cartoline, pubblicazioni d’autore, etc.. ed anche memorabili d’autore. La sala generale, che è al piano terra del Parker’s, ospita la gran parte delle memorabilia e siamo partiti raccontando Sean Connery, perché Sean [Connery] è il primo Bond cinematografico. Quest’anno, il 2022, sono esattamente 60 anni da Doctor No, cioè Licenza di Uccidere (il primo film della saga); quindi, siamo partiti da quello, cioè, dal raccontare James Bond dalla sua prima incarnazione: Sean Connery. L’attore ha anche dato il timbro all’intera saga; tutti si sono dovuti confrontare con Sean Connery.

La mostra procede anche in altre due aree. La prima è la Suite del Parker’s (era la camera dove soggiornava George Parker); gli ospiti di questa suite possono guardare alcune edizioni, in diverse lingue, di romanzi (ufficiali e apocrifi), fumetti e graphic novel dedicati al celebre agente segreto. In seguito, abbiamo la seconda area al Bond Point Bar, il lounge bar ispirato al mondo di 007. In questo posto, i clienti possono consumare uno dei cocktail ufficiali della guida Shaken, il manuale delle bevande alcoliche che appaiono nei film e romanzi  di Bond. 

PARKER'S meets BOND
Foto di Salvatore Iaconis per Eroica Fenice

Abbiamo incontrato il curatore della mostra, che ci ha concesso una piccola intervista.

Volevo chiederle come sia nata l’intenzione di realizzare questa mostra su 007. Soprattutto, perchè qui a Napoli? 

Allora, per più motivi. Innanzitutto, perché Napoli? Perché Ian Fleming aveva amato molto Napoli. Nel 1938, Ian Fleming  (il “papà di James Bond”) aveva visitato Napoli e Capri durante gli anni del Fascismo, era rimasto molto colpito da Napoli. In particolare, è tornato negli anni Sessanta, […] scegliendo la città per un reportage che si chiamava Thrilling Cities. Un viaggio in tredici città “da brivido”. […] Lui scelse Montecarlo, New York, Napoli […] Proprio a Napoli, intervistò il gangster Lucky Luciani, visitò l’Acropoli di Cuma, la Sibilla cumana, l’area archeologica di Ercolano, bevve il Lacryma Christi, visse proprio come un turista inglese alle prese con Napoli. Quindi, innanzitutto, è nato dal fatto che ci sia un rapporto tra la città e Ian Fleming. [..] Perché il Parker’s ? Perché il Parker’s, da vent’anni, ospita al sesto piano [..] un Bond Point; cioè, un bar tutto (già normalmente) ispirato a 007. Quindi ci sembrava la cornice perfetta per accogliere questa mostra. 

Qual è il suo film di 007 preferito e anche il suo Bond preferito?

Non ho dubbi su questa risposta […] Il mio James Bond preferito rimane Sean Connery, il primo. Probabilmente è anche un fatto affettivo, perché il primo Bond che ho visto al cinema era Sean Connery, pur non essendo di quella generazione.  […] Quando avevo otto anni, mi ritrovai con mio padre (che andava a vedere i film di 007 con suo padre), nel ’82, un’estate, in una Napoli era semivuota ed era agosto e beccammo al cinema Vittoria di Napoli una retrospettiva di vecchi film di 007. Vidi Goldfinger e [ne] rimasi affascinato. […] Sean Connery è il mio Bond preferito e Goldfinger è il mio film preferito. Anche se ho un film preferito per i sei attori; quindi, per Sean Connery mi piacciono molto sia Dalla Russia con amore sia Goldfinger; per Roger Moore mi piace molto La spia che mi amava e Vivi e lascia morire; George Lazenby ne ha fatto uno, quindi Al servizio di sua maestà; di Timothy Dalton mi piace molto il primo, Zona di Pericolo; di Brosnan mi piace molto sia GoldenEye che Tomorrow Never Diers, di Daniel Craig mi piace moltissimo Skyfall e molto Casino Royale.

Dopo l’uscita di scena di Daniel Craig,  c’è la domanda su chi possa essere il prossimo agente segreto cinematografico. Dal momento che ci sono vari nomi e varie ipotesi, le volevo chiederle chi potesse ereditare i panni dell’agente 007?

Questo è un classico dagli anni Settanta, […] la scelta dell’attore viene vissuta con grande trepidazione. La produzione è stata molto abile a creare il mito dell’attesa, per cui ha voluto puntare a far circolare una rosa di nomi. Questo lo fa dagli anni Settanta, dai tempi in cui Connery abbandonò. Quando questo accadde , iniziò il toto nomi di Bond. […] Cosa succede dopo Moore? Cosa succede dopo Brosnan? A volte la produzione è abbastanza sorprendente, tranne nel caso di Roger Moore e di Pierce Brosnan che erano già candidati da tempo […], Daniel Craig fu una grande sorpresa.

Bisogna capire se la produzione vuole andare sul sicuro, dire un nome già molto amato dal pubblico, tipo Henry Cavill (che da anni è il più candidabile). […] È molto muscolare come Bond ma è molto incollato al mito Superman; quindi, bisogna far dimenticare l’icona Superman. […] Ci sono anche altri due nomi che vanno considerati in maniera seria: Richard Madden, scozzese (un omaggio alle origini di Bond, perché Ian Fleming dice che Bond è scozzese ed anche perché Sean Connery era scozzese), l’altro nome, secondo me da prendere in considerazione, è Aaron-Taylor Johnson, che è l’attore che ha interpretato John Lennon nel film Nowhere Boy, piuttosto famoso nei circuiti indipendenti, […], che potrebbe essere quella sorpresa che non ci aspettiamo. […] Io punterei su questi nomi, escluderei Michael Fassbander, […] Idris Elba, Tom Holland, Benedict Cumberbatch e gli altri nomi che stanno uscendo fuori. Questi tre mi sembrano la rosa migliore. 

Fonte immagine di copertina: invito all’inaugurazione della mostra

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024 e iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 25 gennaio 2021. Sono cresciuto con i programmi educativi di Piero e Alberto Angela, i quali mi hanno trasmesso l'amore per il sapere, e tra le mie passioni ci sono la letteratura, la storia, il cinema, la filosofia e il teatro assieme alle altre espressioni artistiche.

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