Qui rido io: Martone presenta il libro al Mercadante

qui rido io

Martedì 18 aprile, Mario Martone ha presentato al Teatro Mercadante il volume della sceneggiatura originale del film Qui rido io, scritta con Ippolita di Majo, anche lei presente a Piazza Municipio. Carolina Scarpetta e Mario Spada, fotografo di scena nei film di Martone da dieci anni, hanno accompagnato la presentazione che è stata mediata dal direttore artistico del Mercadante Roberto Andò. Il libro, edito da Cratèra, rilancia il binomio cinematografico tra parole e immagini: alla sceneggiatura del film si aggiungono le foto di scena scattate da Mario Spada e le immagini provenienti dagli album di famiglia Scarpetta

Il primo pensiero dell’incontro è stato rivolto a Toni Servillo, che qualche ora prima aveva avuto un leggero malore mentre era in scena al Teatro dell’Odéon a Parigi. Fortunatamente nulla di grave per l’attore campano che con Mario Martone ha debuttato sul grande schermo in Morte di un matematico napoletano (1992). L’incontro al Teatro Mercadante con Qui rido i è proseguito tra aneddoti, curiosità e intrecci di vita quotidiana che legano Martone, gli attori e il pubblico. Il regista partenopeo ha ricordato l’avvicinamento artistico al mondo degli Scarpetta e dei De Filippo, avvenuto con la rivisitazione teatrale prima (2017) e cinematografica poi (2019) de Il sindaco del rione Sanità, la commedia in tre atti scritta da Eduardo. Successivamente, dei problemi relativi a diritti d’autore acquisiti già da terzi hanno impedito la realizzazione di una serie tv sulla famiglia De Filippo scritta da Martone e di Majo. 

Si è arrivati, dunque, a Qui rido io, “la storia di una paternità negata”. L’uso del determinativo non è casuale, dal momento in cui il riferimento è al rapporto tra Eduardo Scarpetta e i figli non riconosciuti Eduardo, Titina e Peppino. Anche qui, come in tante sue pellicole, Martone ha messo in scena la collettività, in questo caso la famiglia allargata della tradizione napoletana. Un intreccio perfetto, capace di raccontare in poco più di due ore curiosità, segreti verità sulle famiglie Scarpetta e De Filippo. Il tutto restando in equilibrio tra il dramma e il comico, scommettendo sulla “composizione della complessità”. 

Martone racconta, infine, di essere entrato in contatto con l’intimità della famiglia Scarpetta assai prima della rivisitazione de Il sindaco del rione Sanità grazie a un regalo di Mario Scarpetta, pronipote del noto commediografo nonché attore che ha lavorato con il regista napoletano ne I dieci comandamenti (2001).  Il regalo consisteva in un copione de Il figlio di Iorio, l’opera che valse a Eduardo Scarpetta la denuncia per plagio da parte di Gabriele D’Annunzio, e un programma di sala dello spettacolo, che compare anche alla fine del film Qui rido io, durante la scena in tribunale. 

Qui rido io: la trama 

Di seguito, la trama ufficiale di Qui rido io, riportata dal Mercadante: “Agli inizi del ‘900, nella Napoli della Belle Epoque, splendono i teatri e il cinematografo. Il grande attore comico Eduardo Scarpetta è il re del botteghino. Il successo lo ha reso un uomo ricchissimo: di umili origini si è affermato grazie alle sue commedie e alla maschera di Felice Sciosciammocca che nel cuore del pubblico napoletano ha soppiantato Pulcinella. Il teatro è la sua vita e attorno al teatro gravita anche tutto il suo complesso nucleo familiare, composto da mogli, compagne, amanti, figli legittimi e illegittimi tra cui Titina, Eduardo e Peppino De Filippo. Al culmine del successo Scarpetta si concede quello che si rivelerà un pericoloso azzardo. Decide di realizzare la parodia de La figlia di lorio, tragedia del più grande poeta italiano del tempo, Gabriele D’Annunzio. La sera del debutto in teatro si scatena un putiferio: la commedia viene interrotta tra urla, fischi e improperi sollevati dai poeti e drammaturghi della nuova generazione che gridano allo scandalo e Scarpetta finisce con l’essere denunciato per plagio dallo stesso D’Annunzio. Inizia, così, la prima storica causa sul diritto d’autore in Italia”. 

Licenza immagine: Comunicato stampa

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A proposito di Salvatore Toscano

Salvatore Toscano nasce ad Aversa nel 2001. Diplomatosi al Liceo Scientifico e delle Scienze Umane “S. Cantone” intraprende gli studi presso la facoltà di scienze politiche, coltivando sempre la sua passione per la scrittura. All’amore per quest’ultima affianca quello per l’arte e la storia.

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