Raffaele Messina presenta “Masaniello Innamorato” e “Nella Bottega di Caravaggio”, alla scoperta della Napoli del Seicento tra arte e letteratura
Lo scrittore Raffaele Messina ha presentato i due libri “Masaniello Innamorato” e “Nella bottega di Caravaggio” presso la Feltrinelli Point del comune napoletano di Pomigliano d’Arco. La presentazione della coppia di volumi, editi da Colonnese Editore, è avvenuta nel pomeriggio di mercoledì 23 giugno assieme al primo cittadino pomiglianese Gianluca del Mastro.
I due libri, secondo il progetto dell’autore, sono i primi due volumi di una trilogia ambientata nella Napoli del 1600, per il terzo volume bisognerà aspettare la pubblicazione nella primavera del 2022.
Gianluca del Mastro, sindaco di Pomigliano d’Arco, introduce gli spettatori alla presentazione dei due volumi
“Finalmente siamo dal vivo e questa è una bella testimonianza da parte degli spettatori”. Così il sindaco del Mastro ha introdotto il tema dell’incontro e gli argomenti trattati nei due libri di Messina.
“In questi due libricini l’autore ci fa una proposta letteraria molto interessante, che è quella di […] focalizzarsi sul Seicento, un Seicento formalmente napoletano. […] Si tratta di una Napoli molto affascinante, è una Napoli un po’ che ci sfugge. Perché voi dovete pensare che noi conosciamo, nel nostro immaginario, […] una Napoli un po’ più tarda, quella borbonica e pre-borbonica, cioè la Napoli settecentesca, quella di Basile. La conosciamo bene perché gli autori ce ne parlano a lungo.”
Un altro aspetto interessante di questi due volumi sono le traduzione in lingua inglese, nonostante il sindaco sostenga l’idea che la traduzione sia un tradimento del testo, ma stavolta le due traduttrici sono riuscite a trovare dei termini inglesi che riescono a rendere l’idea delle parole originali in dialetto: “Per un traduttore […] è geneticamente impossibile riuscire a rendere delle cose, delle espressione come vi dimostrerò. [….] piennello ‘e pummarole è intraducibile, la traduttrice ha preferito piennolo of tomatoes. […] starving in inglese significa affamato, è un qualcosa diverso da hungry, […] tutta a’Maronn e’fame […] vi saluto con have a nice day ossia stat buon”.
Raffaele Messina e la Napoli del volume “Masaniello Innamorato”
Successivamente, è intervenuto l’autore Raffaele Messina affermando che “il raccontare veloce e facile è lo scopo della collana” e lo stesso Messina ha immaginato che il suo “libro potesse accompagnare i lettori in luoghi comuni come il mare oppure il parco pubblico”. Il tentativo è quello di rendere “leggeri”, seguendo l’idea proposta dallo scrittore Italo Calvino, e “dare un’idea, un significato e un momento di riflessione.”
“Masaniello innamorato e altri racconti” presenta tre narrazioni accomunate dal tema della fame.
La fame come privazione, fame di cibo, fame d’amore se vogliamo il primo racconto, mentre il secondo è una riscrittura di un racconto popolare che ho appreso da una mia bisnonna [in riferimento alle origini siciliane dell’autore], la cultura araba mi è arrivata in modo genetico assieme al latte e alla pastina della mia bisnonna che mi faceva mangiare raccontando le storie. [….]”.
In Masaniello Innamorato ci sono il tema della fame di cibo e quella di amore, infatti la sfida di questo racconto è nel presentare in un nuova luce un personaggio molto noto nella cultura partenopea, famoso per la sommossa contro le gabelle del Seicento. “L’innamoramento giovanile di questo ragazzo che si trova a corteggiare una ragazzina bellissima, di 16 anni è il pretesto narrativo. Sono partito da un dato storico, ossia l’elenco dei regali che Masaniello portò a casa di Bernardina quando fece la famosa sagliuta, questo è un dato accertato, non ho inventato nulla. […] Ho analizzato come si corteggia una ragazzina del Seicento, oggi la si invita al bar e si prende lo spritz […], a quei tempi come si sorprende una ragazza, che poi […] si porta una fame svergognata. In realtà il mio racconto finisce dove poi inizia il Masaniello rivoluzionario.
Il secondo racconto, Pane e profumo, si occupa della tragedia dei bambini poveri della Napoli secentesca, è una “riscrittura di Giufà con un nome partenopeo ambientato a Largo Mercatello, giù per Toledo, anche la Locanda dei Tre Re non è un nome di fantasia.”
“Nella Bottega di Caravaggio”, un viaggio tra arte e letteratura a Napoli
Nel volume “Nella bottega di Caravaggio“, l’autore ha utilizzato la storia in modo diverso, essendo stato colpito da due vuoti biografici sulla vita di Michelangelo Da Merisi.
Il primo racconta di Caravaggio, giunto a Napoli dopo la fuga da Roma a causa di un omicidio. “Le Sette opere di Misericordia sono le opere meglio pagate, perché dopo otto mesi lasciò la bottega e andò a Malta dove ebbe il titolo nobiliare ma qui sfida un nobile e finisce in carcere”. In seguito, Caravaggio lasciò Malta per la Sicilia e infine tornò a Napoli, qui fu vittima di una feroce aggressione in una locanda nei pressi dell’area del porto ma non è noto se si trattasse di una rissa per soldi e donne oppure di un agguanto da parte di alcuni sicari del nobile ucciso a Roma.
“Io ho inventato, con delle libertà che si concedono al narratore e non allo storico, una soluzione che lega i due misteri ed ne è venuto fuori un racconto veloce, intenso ma anche tragico. Dopo una breve introduzione al mondo dell’arte secentesca, poi il racconto procede un ritmo più incalzante. Ho voluto liberare un po’ Caravaggio dal cliché del pittore violento e gli ho dato una dignità di intellettuale grazie alla sua cultura in simbologia e testi sacri”.
Messina infatti cita l’esempio del pellegrino che porta una conchiglia, simbolo del pellegrinaggio verso la località spagnola, Santiago de Compostela, un simbolo che oggi ha perso il significato originario.
“Ho voluto dare a Caravaggio uno spessore come intellettuale, ho voluto completare questo suo realismo attribuendogli l’invenzione della settima opera di misericordia. Nel Vangelo Secondo Matteo sono sei [le opere di misericordia] […] al catechismo ce ne hanno insegnate sette […] Nel dialogo che ho creato tra Caravaggio e il suo garzone di bottega cito: “Sai quante sono le opere di misericordia?” “Sono sei!” “E noi ne faremo sette, perché non ti pare straordinariamente misericordioso seppellire i morti che a centinaia la Morte semina lungo i nostri marciapiedi?”
Fonte immagine di copertina: Foto scattata da Salvatore Iaconis per Eroica Fenice