Volver di Maurizio de Giovanni: la presentazione all’Acacia

Volver di Maurizio de Giovanni: presentazione all'Acacia

Tutto esaurito al Teatro Acacia di Napoli per la prima presentazione ufficiale  di Volver, il nuovo libro di Maurizio de Giovanni. 

Martedì 26 novembre,  in una sala stracolma, al Teatro Acacia, in scena uno spettacolo teatrale con la regia di Annamaria Russo, ideato per la prima presentazione ufficiale di Volver, il nuovo romanzo con cui il Maestro del noir, Maurizio de Giovanni chiude, dopo Caminito (Einaudi, 2022) e Soledad (Einaudi, 2023), l’appassionante trilogia del tango e si congeda , almeno per il momento, dal suo amato commissario Ricciardi.

Un cast eccezionale per la presentazione di Volver 

Per l’occasione sul palco in coppia con lo scrittore, per la gioia dei fan, l’amatissimo personaggio televisivo di Ricciardi, l’attore Lino Guanciale, insieme a Paolo Cresta, Antonella Morea, Alfredo Mundo e la piccola artista emergente Elena Carbone.

Tutti interpreti straordinari impegnati in un toccante reading corale, reso ancora più intenso ed emozionante grazie alla melodiosa musica del noto sassofonista napoletano Marco Zurzolo con Umberto Lepore e Rocco Zaccagnino; alla soave voce della cantante e attrice Marianita Carfora;  al cantante e chitarrista argentino Diego Moreno che fin dall’inizio dello spettacolo ha trasportato il pubblico in una nostalgica e struggente atmosfera con il brano Volver (1934), molto noto e scritto dal mitico Carlos Gardel insieme al poeta Alfredo Le Pera.

Volver: la sinossi del libro

 È il luglio del 1940, l’Italia è in guerra e Ricciardi, preoccupato per la figlia Marta e per i suoceri, in grave pericolo a causa delle origini ebraiche, ha trasferito la famiglia a Fortino, il paese dove è nato. 

 Mentre a Napoli, tra fame, miseria e desolazione, si incrociano le storie dei suoi amici di sempre: il dottor Modo, il brigadiere Maione, Bambinella, Livia, anch’essi profondamente cambiati dagli eventi, a Fortino, il commissario è messo faccia a faccia con un passato che avrebbe voluto scordare e deve fare i conti con un turbinio di emozioni e sensazioni contrastanti: con i ricordi belli, che evocano il suo dolce amore con Enrica, e con quelli più brutti e dolorosi.

In particolare, la sua memoria torna a quel giorno quando: «Lui si era trovato bambino davanti al Fatto, al veleno che gli aveva intossicato l’esistenza e ancora lo attanagliava quando capitava davanti alla morte violenta. Dove non aveva avuto il coraggio di tornare, mai più. E dove però presto o tardi sarebbe dovuto tornare. Alla radice del suo dolore». 

Volver: una storia di fughe e di ritorni

Il ritorno di Ricciardi, il ritorno di Livia dall’Argentina. Ritorni dolorosi, ma necessari, per poter riconciliarsi con il passato e tornare a sperare.

«Tornare è la cosa più difficile del mondo, perché non torni mai in realtà, perché non sei te stesso com’eri prima. Tornare è complicato. Al momento non so dirvi se vedrò ancora Ricciardi, una cosa è certa: non lo racconterò fino agli anni ’50 perché il periodo della guerra e dell’immediato dopoguerra non mi va di raccontarlo» dichiara de Giovanni.

Un reading coinvolgente, appassionato

Una lettura a più voci di alcune sequenze significative di Volver, con cui de Giovanni ha voluto ringraziare i suoi lettori, i compagni di viaggio di questa lunghissima avventura. Una lettura in cui non sono mancati  momenti di ilarità, come il vivace dialogo tra il brigadiere Maione e Bambinella, accanto a momenti di alta poesia; uno spettacolo, sapientemente orchestrato, dal sapore nostalgico tipico del tango, che ha dimostrato ancora una volta il grande livello di umanità e di sensibilità dei personaggi che popolano l’universo letterario di Ricciardi e del suo autore che ha convinto e commosso proprio tutti, attori e spettatori.

Per noi di Eroica è impossibile non sperare in un futuro ritorno del nostro amato commissario!

Fonte immagini: Maurizio de Giovanni Official fan club

A proposito di Martina Coppola

Appassionata fin da piccola di arte e cultura; le ritiene tuttora essenziali per la sua formazione personale e professionale, oltre che l'unica strada percorribile per salvare la società dall'individualismo e dall'omologazione.

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