Resto al Sud è una delle iniziative nate per stimolare l’imprenditoria nelle regioni meridionali (e non solo) attraverso erogazioni finanziarie fino a un massimo di 200.000 €. L’obiettivo di questo incentivo è promuovere l’innovazione e la crescita, permettendo la creazione di nuovi posti di lavoro.
Più precisamente, si tratta di una delle agevolazioni che rientra tra gli incentivi alle imprese 2023 che ha come destinatari coloro che hanno un’età che va dai 18 ai 55 anni.
Cos’è Resto al Sud e a chi è rivolto
Resto al Sud è un incentivo che supporta la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali nel Mezzogiorno e in alcune aree del Centro Italia.
Requisiti geografici: dove si applica l’incentivo
Per l’utilizzo degli incentivi imprese 2023, come appunto Resto al Sud, è necessario essere in possesso di determinati requisiti, sia anagrafici che geografici. Tale beneficio, infatti, è nato inizialmente per le regioni meridionali, ma è stato successivamente esteso alle zone colpite da terremoti e al settore commerciale delle isole minori del Centro-Nord. Pertanto, i territori attualmente inclusi comprendono diverse regioni come la Sicilia, la Calabria, la Campania, la Puglia, la Basilicata, il Molise, la Sardegna, il Lazio, le Marche, l’Abruzzo e l’Umbria. Questa estensione non si limita alle regioni continentali, ma copre anche isole minori marine e zone lagunari e lacustri.
Requisiti anagrafici e soggettivi: chi può richiedere Resto al Sud
Oltre al requisito anagrafico sopra citato (età compresa tra 18 e 55 anni) e a quello geografico, per poter chiedere e ottenere l’incentivo Resto al Sud è fondamentale che il richiedente abbia, al momento della presentazione della domanda, la residenza in una delle località sopra citate, oppure, trasferirla, entro e non oltre 60 giorni (120 ove si è residenti all’estero) decorrenti dall’esito positivo dell’istruttoria. Ancora, è necessario che il richiedente non sia già titolare di altre attività d’impresa in esercizio alla data del 21/06/2017 e che non abbia ricevuto altri finanziamenti agevolati per le imprese nei tre anni antecedenti alla presentazione della domanda. Infine, è necessario che il richiedente non abbia un lavoro a tempo indeterminato e che si impegni a non averlo per tutta la durata del finanziamento. Per quanto riguarda i liberi professionisti, sia in forma individuale che societaria, è necessario che essi non risultino essere titolari di Partita IVA nei dodici mesi antecedenti alla presentazione della domanda finalizzata ad ottenere il beneficio, per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta. Più precisamente, è necessario che il codice Ateco non sia identico fino alla terza cifra di classificazione.
Contributo Resto al Sud: finanziamento agevolato e fondo perduto
Tra gli incentivi per le imprese 2023, Resto al Sud è uno dei più interessanti, in quanto permette una copertura del 100% delle spese sostenute dall’imprenditore: il 50% tramite finanziamento agevolato e il restante 50% con un contributo a fondo perduto, quindi senza obbligo di restituzione. Le soglie di finanziamento sono definite in base alla tipologia dell’impresa richiedente: si va da un minimo di 50.000 €; fino a 200.000 € per società con quattro soci ed è previsto un massimo di 60.000 € per le imprese individuali. Inoltre, è previsto un contributo a fondo perduto di 15.000 € per le ditte individuali o attività professionali, fino a 40.000 € per le società. In ogni caso, il contributo viene erogato solo al completamento del piano di spesa.
Resto al Sud: un’opportunità per far crescere il Sud
Resto al Sud si conferma un’importante opportunità per aspiranti imprenditori e liberi professionisti che desiderano avviare o sviluppare un’attività nel Mezzogiorno o nelle aree del Centro Italia incluse nell’iniziativa. Grazie al mix di finanziamento agevolato e contributo a fondo perduto, questo incentivo può rappresentare un valido aiuto per concretizzare i propri progetti imprenditoriali.