Il legame tra il mondo dell’arte e quello del fashion è estremamente saldo e negli ultimi anni si dimostra aver portato alla creazione di un binomio inscindibile. L’influenza dell’arte sull’industria della moda si manifesta in un connubio di colori, forme e immagini facendo riferimento, attraverso un processo di reciproca contaminazione, a pittori, scultori, architetti e artisti di epoche passate e non. L’obiettivo di creare collezioni con espliciti riferimenti all’arte è quello di creare delle piccole opere d’arte indossabili che possano, come quadri e sculture, diventare iconici ed essere ricordati nel tempo. Quando pensiamo a questo connubio tra arte e moda non dobbiamo solamente fare riferimento all’attività dei brand di lusso ma dobbiamo pensare che anche aziende sportive e piccoli marchi hanno stretto un legame con l’arte e hanno condiviso con essa diversi aspetti. Ovviamente le collezioni di moda che hanno subito l’influenza dell’arte sono moltissime, però in questo articolo esamineremo 4 dei più iconici casi di contaminazione tra questi 2 mondi.
1) Collezione autunno/inverno 1965-1966 Yves Saint Laurent
Nel 2019 sono stati esposti per la prima volta i capi della collezione di Yves Saint Laurent autunno/inverno del 1965-66 ispirata ai lavori dell’artista olandese Piet Mondrian. Lo stilista era un forte appassionato d’arte e non nascose mai la sua ammirazione nei confronti delle opere di molti grandi artisti; così ispirato dal genio di Mondrian creò una collezione di 26 pezzi interamente dedicata all’artista tra i quali il famosissimo abito-Mondrian (abito dalla forma squadrata e semplice, decorato con una griglia astratta presente nelle opere di Mondrian). Saint Laurent una volta disse «La moda non è arte ma per fare vestiti bisogna essere artisti» ed è proprio sulla base di questa considerazione che si snoda il rapporto antico e dinamico tra l’arte e la moda.
2) Elsa Schiaparelli e il sodalizio con Salvador Dalì, Man Ray e Marcel Duchamp
La stilista Elsa Schiaparelli, nella sua biografia Shocking Life (1890-1973) parlò apertamente del profondo legame che, in campo artistico, aveva con gli artisti surrealisti e dadaisti Salvador Dalì, Man Ray e Marcel Duchamp. I primi capi che realizzò prendendo ispirazione da immagini surrealiste furono: un maglione decorato con una sciarpa “Trompe l’oeil” e “L’Organza Dinner Dress with Painted Lobster” che vennero lanciati negli anni anni 30 e ebbero un successo straordinario. Da quel momento, la maggioranza delle sue collezioni seguirono la poetica surrealista sia per quanto riguarda i materiali utilizzati che per le insolite figure che ornavano vestiti, cappelli e gioielli. Elsa Schiaparelli strinse anche un legame di amicizia con i 3 artisti e proprio per questo, ebbe molti spunti di creatività che diedero vita a famose creazioni, come per esempio il cappello, realizzato in collaborazione con Salvador Dalì, a forma di scarpa rovesciata. Schiaparelli fu sicuramente una delle stiliste più innovative e rivoluzionarie e il legame tra arte e moda da lei portato avanti ancora oggi, si riflette nelle straordinarie collezioni del brand.
3) Louis Vuitton e Jeff Koons
Il brand Louis Vuitton, nel 2017, lavorò a 2 collezioni di borse e accessori in collaborazione con l’artista della pop art moderna Jeff Koons. L’artista, noto come successore di Andy Wharol, attraverso quest’iconica collezione ha voluto mettere in atto una denuncia sociale verso la svalutazione dell’arte e esaltare la bellezza delle opere. Sono state prodotte sulle borse e sugli accessori più famosi del brand opere d’arte di artisti come: Leonardo Da Vinci, Van Gogh, Monet, Manet e Gauguin. Spiegando il perché della scelta, una delle influenze maggiori tra arte e moda, Jeff Koons affermò «Sono parte del mio DNA. Quando qualcuno cammina per la strada con questa borsa o si siede ad un bar con questa borsa, sta comunicando amore per l’umanismo».
4) Collezione primavera/estate 2020 Moschino
Per la collezione SS20 il brand Moschino, diretto da Jeremy Scott, ha voluto omaggiare le opere di Pablo Picasso. Les Demoiselles d’Avignon del 1907, Le Marin del 1943, da Guitar del 1914 e A Femme au beret et a la robe quadrillee del 1937 sono alcune delle tele dalle quali la maison ha preso ispirazione. Quale collezione più di questa è l’esempio perfetto del legame che esiste tra arte e moda. Attraverso questa collezione Moschino è riuscito a trasformare una passerella in una galleria d’arte e le modelle in delle tele. Il Cubismo è una corrente che, come Jeremy Scott, ha appassionato e ispirato anche altri stilisti tra i quali lo stesso Yves Saint Laurent che nel 1988 disegnò una capsule collection dedicata a Pablo Picasso.
Fonte foto in evidenza: Wikipedia, immagine di Eric Koch