La Galleria Dior, un viaggio intenso, coinvolgente e appassionante nella vita di un artista senza tempo. Passeggiando lungo Avenue Montaigne, al numero 30, a Parigi, è possibile trovare l’edificio dedicato allo stilista, che presenta alcuni tratti distintivi: primo tra tutti il classico carattere dorato che ha reso celebre la maison di moda nel mondo.
Gli interni si rivelano una sorpresa interessante, lungo una scalinata che porta al primo piano sono visibili svariati modelli dai colori accesi, al primo piano invece è possibile osservare una collezione sobria, sui toni del nero. Alle pareti ci sono diversi manifesti, ritagli di giornale, documenti che attestano un percorso variegato, che raccontano la vita del couturier, un artigiano capace di trasformare un’idea in abito, di fare dell’innovazione un oggetto di tendenza e di un sogno la realtà.
Dior, la vita del maestro della moda francese
Christian Dior nasce a Granville, in Normandia, il 21 gennaio, da Alexandre Louis Maurice Dior e Marie Madeline Martin. La sua famiglia, proprietaria di un’impresa produttrice di fertilizzanti, è abbiente.
La casa paterna di Christian aveva come colori predominanti un rosa di una tonalità tenue e il grigio della ghiaia, questi colori furono fonte di profonda ispirazione per lo stilista, proprio per l’intenso legame con il contesto familiare. Nel 1910 la famiglia Dior si trasferisce nel XVI di Parigi, nonostante ciò continuò a frequentare la storica residenza di Les Rhumbs. Un decennio più tardi, durante gli anni ’20, il giovane Christian espresse il suo estro creativo, nonché il suo animo intenso e appassionato, frequentando gli ambienti artistici di Parigi.
Da quel momento in avanti ebbero inizio una serie di incontri tra pittori, musicisti, stilisti, artisti della Parigi che crea, lungo la scia di Jean Cocteau e Max Jacob, uniti da un unico intento: innovare.
Christian Dior, un estimatore dell’arte in ogni sua forma
Nel 1928, Christian Dior apre una galleria con il suo amico Jacques Bonjean in rue la Boétie. Tale spazio nasceva allo scopo di dedicare mostre a figure di spicco del panorama artistico, tra le tante ricordiamo: Picasso, Braque, Matisse, Dufy, Salvador Dalì, Max Jacob e i fratelli Berman.
Successivamente, Dior e l’amico Bonjean organizzano una mostra dedicata al surrealismo in via Cambacérès, a Parigi. Nel 1935, il talento di Christian prende una direzione diversa, inedita fino a quel momento, lavora come illustratore per il giornale Le Figaro e la rivista Jardin des Modes.
Dior, i primi passi nel mondo della moda
Nel 1938 la sua creatività lo porta a lavorare come stilista per la casa di moda Piguet e nel 1941 per la Maison di Lucien Lelong.
Il desiderio di indipendenza di Dior, unito ad un talento fuori dal comune, lo spinse a fondare la sua casa di moda al numero 30 di Avenue Montaigne.
Quando la Maison aprì, aveva tre Atelier, un piccolo studio e un salone in cui mostrare gli abiti. Oggi quello spazio è stato completamente rivoluzionato per raccontare il percorso dello stilista e dei suoi sei successori: Yves Saint Laurent, Marc Bohan, Gianfranco Ferrè, John Galliano, Raf Simons e Maria Grazia Chiuri.
La creatività, un elemento innato, che può esprimersi in svariati modi: su una tela, scrivendo un testo, oppure, come nel caso di Dior, dando vita ad un abito inteso come prodotto unico, irripetibile, caratterizzato da una texture, un tessuto, una forma, un tratto distintivo, capace di raccontare una storia intricata.
Fonte foto: archivio personale