Moda della Reggenza inglese: tra semplicità e ricercatezza

La moda della Reggenza inglese. Dipinto di James Hook.

Dai romanzi di Jane Austen alle moderne serie TV come Bridgerton, la Reggenza inglese (o anche “Regency Era”) ha sempre rappresentato una fonte di ispirazione per molte opere.  Soprattutto negli ultimi anni, questo periodo storico ha riscosso parecchio interesse e continua tutt’ora ad incuriosire molte persone. La moda della Reggenza inglese è sicuramente uno degli aspetti di cui si è più discusso.

Nonostante il mondo di Bridgerton sembri essere un posto idilliaco e romantico, c’è da ricordarsi che la serie tv si basa su standard del tutto inventati e di fantasia (Bridgerton non si è mai posta come una fonte storica attendibile, ed è deliberatamente una serie tv fiction), e che l’Inghilterra della Reggenza non era in realtà così perfetta come sembra. L’igiene era ancora ben lontana dagli standard odierni; si prediligevano lavaggi con acqua fredda (che era considerata più benefica dell’acqua calda, ed era più veloce da usare direttamente senza prima scardarla), ma bagnarsi totalmente il corpo non era tanto frequente quanto lavarsi soltanto viso e mani. Inoltre, la società della Reggenza Inglese era basata su rigide regole di classi sociali, e la discrepanza tra famiglie povere e famiglie aristocratiche era abissale.

Tuttavia, la Reggenza inglese possiede comunque il suo fascino e, soprattutto nella moda, si è contraddistinta per il suo particolare stile unico.

Contesto storico

La Reggenza inglese, o Età della Reggenza, non è un periodo storico a sé stante; si tratta infatti di una frazione della cosiddetta epoca georgiana, un arco temporale che va dal 1714 al 1830. L’epoca georgiana prende il suo nome dal fatto che fu governata dal re Giorgio I fino al re Giorgio IV. La Reggenza, invece, è una parte dell’epoca georgiana che comprende tipicamente gli anni dal 1811 al 1820. Ma da cosa deriva il termine “reggenza”?

Durante gli ultimi anni del XVIII secolo, il re Giorgio III fu dichiarato non idoneo a governare il paese poiché troppo cagionevole di salute. Le sue condizioni mentali peggiorarono irrimediabilmente e il re venne dichiarato pazzo, ma il Parlamento inglese stabilì, tramite il Regency Act del 1811, che il Principe George Augustus Frederick divenisse reggente del padre. Da quel momento in poi, il re Giorgio III peggiorò sempre di più e alla sua morte, nel 1820, il principe reggente divenne a sua volta re con il nome di Giorgio IV.
Nonostante la data di inizio della Reggenza inglese sia facile da stabilire, per quanto riguarda la sua fine gli storici si dividono in due opinioni: per alcuni coinciderebbe con la morte di Giorgio IV nel 1830, mentre per altri invece la fine di questa epoca coincide con la morte di Giorgio III nel 1820 e la proclamazione formale del figlio Giorgio IV come re.

In questo contesto, l’Inghilterra è stata parzialmente influenzata e condizionata dagli ideali della Rivoluzione Francese, che ispirarono i riformatori inglesi e una parte delle classi sociali. La diffusione della cultura francese nella società britannica della Reggenza ebbe così influenza anche sulla moda, sebbene soltanto per una parte.

La moda della Reggenza inglese

La moda della Reggenza Inglese tendeva a enfatizzare la figura naturale del corpo. Il vestiario di questo periodo è spesso associato con l’abito femminile stile Impero, un particolare tipo di abito la cui vita è molto alta (appena sotto al seno) e la cui gonna ricade in maniera dritta e naturale, senza troppi volumi. Spesso le scollature di questi abiti erano piuttosto profonde, e la vita era adornata da un nastro o una cintura. Le maniche erano perlopiù corte, a palloncino, e i colori erano chiari e delicati. Si prediligeva spesso il bianco per le donne, colore che era considerato anche indice di ricchezza e che ricordava il colore del marmo delle statue greche classiche. E, infatti, gli abiti erano proprio ispirati agli indumenti dell’antichità, in particolar modo all’Antica Grecia e l’Antica Roma; ciò era anche dovuto ad una rinascita dell’interesse per il mondo greco-romano dopo che vennero scoperti nuovi ritrovamenti archeologici risalenti a quelle epoche.
Le principali scelte per i tessuti erano il cotone, il lino e la mussola (importati dal continente indiano), talvolta anche adornati da stampe romantiche dai colori tenui, quali fiori e piccoli pois.
Altro capo estremamente in voga era il mantello rosso, molto apprezzato dalle donne in quanto riusciva a riscaldare di più durante le passeggiate nei mesi più freddi. Il mantello rosso rimase un elemento ben affermato nella moda della Reggenza inglese per molti anni, indossato sia da donne che abitavano in campagna che dalle donne di città.

Anche la moda maschile iniziò ad escludere abiti più elaborati, preferendo forme più semplici. Elemento di grande importanza era sicuramente il colletto bianco, che gli uomini indossavano attorno al collo in maniera intricata, spesso anche insieme ad una sorta di sciarpa leggerissima. Il colletto era accompagnato da camicie bianche dalle forme dritte e maniche arricciate. Il colletto nero veniva invece portato soltanto dai membri dell’esercito, ma ciò accadeva soltanto quando indossavano l’uniforme e non era quindi adatto a situazioni quotidiane. Anche per gli uomini, i tessuti più adoperati per camicie e colletti erano il lino e la mussola.
I pantaloni avevano un taglio dritto, erano piuttosto alti ed erano generalmente di colori chiari. Sopra alle camicie veniva indossato il gilet, sempre dalle forme dritte e regolari, e veniva abbottonato molto stretto. Anche i gilet avevano alti colletti, che circondavano le sciarpe di mussola o lino.
Molti uomini erano particolarmente attenti ai dettagli del loro vestiario, a volte anche in maniera esasperata: proprio da questo atteggiamento tipico della Reggenza nasce l’uomo “dandy” e il termine “dandismo”, che sta ad indicare appunto l’ostentazione eccessiva della moda e del proprio aspetto fisico.

Dopo il Trattato di Parigi del 1814, la moda della Reggenza Inglese venne influenzata dalla società e dalla cultura francese. Ciò portò ad un allontanamento dallo stile neoclassico; le forme degli abiti non erano più semplici e dalle linee dritte e morbide, e il vestiario da donna iniziò ad essere leggermente più adornato. Le gonne divennero più ampie e le estremità degli abiti, come le scollature e gli orli delle maniche, erano decorate da volant e balze.
Sia per la moda maschile che quella femminile, nell’ultimo periodo della Reggenza inglese lo standard di vestiario era caratterizzato generalmente da forme che evidenziavano spalle più larghe e vita più stretta.

Conclusioni

La moda della Reggenza inglese rappresenta un grande esempio di come i cambiamenti politici e sociali possano riflettersi anche nell’abbigliamento, che non si riduce soltanto a tessuti e colori ma diventa così un simbolo di trasformazione e di identità personale e collettiva. Questa moda, che iniziò a mutare alla fine del periodo della Reggenza, continua comunque tutt’oggi a lasciare le sue tracce nel vestiario moderno.

 

Fonte immagine in evidenza: James Hook, CC0, via Wikimedia Commons

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