La moda rappresenta da sempre uno dei settori d’eccellenza del Made in Italy, in maniera per certi versi affine a quella di un altro comparto di successo: quello agro-alimentare.
La ragione è nota. Alla base c’è il connubio tra tradizione e innovazione, sapere artigianale e creatività, persino una particolare capacità di arrangiarsi, potremmo dire, dal momento che i creativi italiani sono soliti trarre qualcosa di pregevole e inaspettato con poco.
Stando a quanto riportato da Il Sole 24 Ore, il 2024 non è stato un anno semplice per le maison del Belpaese, a fronte di un mix di fenomeni di natura globale e prettamente produttiva.
Il 2025, però, non si prospetta sulla stessa scia: le potenzialità per ripartire e rinascere un po’ come una fenice ci sono tutte.
A patto, tuttavia, di puntare, oltre che sulla mentalità vincente tipica (nonché unica nel suo genere) di molte aziende italiane, anche sul plus messo in campo dalle nuove tecnologie, alcune delle quali non sono più una sorpresa; si rivelano, piuttosto, qualcosa che appare ormai consolidato.
Tra le soluzioni di ultima generazione che si dimostrano più interessanti troviamo i moderni software per la moda e il fashion di stampo gestionale, capaci di incentivare la crescita aziendale, implementando l’operatività interna e il flusso dei vari processi.
Vedere il 2025 attraverso cosa è accaduto nel 2024
Nel 2024 la moda italiana ha registrato un calo importante in termini di fatturato, scendendo sotto la soglia dei 100 miliardi, che aveva invece superato nell’anno precedente a fronte di una crescita considerevole dei prezzi.
Il trend negativo non ha però riguardato la totalità del comparto fashion.
I segmenti core, ovvero quelli correlati ai principali tra cui beauty, gioielli, accessori e occhiali, hanno mantenuto un andamento positivo.
Le imprese nostrane potranno perciò ripartire da questa base, elaborando soluzioni nuove per utilizzarla come trampolino di lancio.
C’è poi da dire che il calo segnalato dalla Camera della Moda, e riportato da Il Sole 24 Ore, è poco al di sopra del 5%: una percentuale alquanto significativa, ma a cui porre rimedio non è affatto impossibile.
Ci teniamo a precisare che non il fenomeno non ha interessato soltanto le realtà del Belpaese, ma il settore del lusso nel suo complesso. Il mercato globale ha infatti fatto segnare una decrescita intorno al 2%.
Verso un 2025 nel segno della rinascita, attraverso le tecnologie digitali
La moda è innovazione, creatività, sguardo al passato e lungimiranza verso il futuro.
È questa anche la filosofia che sta dietro ai moderni programmi gestionali pensati appositamente per il comparto fashion, i quali si distinguono per la peculiarità di ottimizzare e dunque integrare i processi essenziali alla stessa sussistenza degli asset principali.
Alla base di questa tipologia di software c’è una tecnologia che sta rivoluzionando l’intero comparto informatico, quella in Cloud, che permette di “alleggerire” il sistema, garantendo una condivisione delle risorse.
Il risultato è una piattaforma integrata e fruibile da parte di tutte le figure che partecipano alla supply chain: creativi, manager, analisti, reparto sales e via dicendo.
La produttività ne giova a 360°, dando modo di prendere decisioni, anche in corso d’opera, che partono da una base concreta e in grado di assicurare una maggiore solidità al core business.
Foto di Godisable Jacob: https://www.pexels.com/it-it/foto/felpa-rosa-da-donna-e-gonna-scozzese-marrone-794064/