John Galliano è senza dubbio uno dei più grandi visionari della storia della moda con una personalità esuberante, estremamente creativa ma anche controversa. Cresce nel sud di Londra e già da adolescente decide di dedicarsi agli studi di design tessile all’East London College. Grazie al suo talento riesce ad entrare nella prestigiosa St. Martin’s School of Art di Londra dove inizia a concentrarsi sullo studio dei costumi d’epoca. Proprio per questo quando si diploma realizza una collezione chiamata Les Incroyables ispirata alla Rivoluzione Francese, che venne interamente acquistata dalla boutique inglese Browns e che lo vide diventare il ragazzo prodigio della moda britannica. Nei primi anni di carriera John Galliano organizzò numerose sfilate, ma faticò a trovare una stabilità creativa ed economica a causa delle scarse opportunità che poteva offrire l’Inghilterra. Negli anni ’90 la sua carriera decolla definitivamente quando si trasferisce a Parigi: nel 1995 viene nominato direttore creativo di Givenchy (diventando il primo stilista inglese a capo di una maison francese) e l’anno dopo, nel 1996, approda a Dior.
Ascesa, caduta e ritorno di John Galliano
Gli anni da Dior sono quelli più floridi: prendendo sempre spunto dalla storia del costume, le sfilate di Galliano erano degli spettacoli unici e inimitabili che rivoluzionarono la maison. La sua carriera era ormai consolidata, amato dal pubblico e acclamato dalla critica tanto da ottenere nel 2009 la Légion d’Honneur, alto riconoscimento francese, che però gli viene revocato appena due anni dopo. Infatti, proprio nel momento più alto della sua carriera, John Galliano è protagonista di uno scandalo: nel 2011 viene arrestato in un bar di Parigi per aver pronunciato insulti antisemiti e razzisti sotto effetto di droghe e alcol. Dopo il licenziamento di Dior e la condanna pubblica e giudiziaria, Galliano inizia un percorso di riabilitazione scomparendo dalla scena dell’Alta Moda per diversi anni. Il ritorno di John Galliano avviene nel 2014 quando viene nominato direttore creativo di Maison Margiela, iniziando così un nuovo capitolo della sua carriera lungo dieci anni, terminato nel 2024 con una delle sfilate più teatrali che abbia mai realizzato.
Scopriamo insieme 3 sfilate indimenticabili di John Galliano!
John Galliano p/e 1994
Nel 1993 John Galliano si trovava in una situazione finanziaria disastrosa: aveva dovuto saltare la stagione precedente autunno/inverno per mancanza di soldi e aveva un’ultima possibilità per creare una collezione che potesse conquistare il pubblico. Decide di raccontare sulla passerella una vera e propria favola, ispirandosi alla principessa perduta Anastasia, ad Anna Karenina di Tolstoj e al film Lezioni di piano. La collezione è intitolata Princess Lucretia e racconta la storia di una principessa russa dell’Ottocento che si innamora di un servo e progetta una fuga per lasciare San Pietroburgo insieme al suo amato. La sfilata si apre proprio in questo modo: una modella corre disperata con un vestito ampio svolazzante sotto cui si intravede una struttura a gabbia particolare. La crinolina utilizzata da Galliano non è fatta di stecche di balene (come quella vittoriana) ma è costituita da cerchi di cavi telefonici per permettere all’abito di avere una struttura leggera e con un movimento libero. La storia prosegue raccontando l’arrivo della principessa a Edimburgo dove viene a contatto con un’altra società più giocosa e provocante: le modelle indossano vestiti cortissimi e kilt che mostrano la lingerie con stampa scozzese. Nella parte finale della sfilata c’è il lieto fine rappresentato da capi più romantici: abiti di seta tagliati in sbieco che Anna Wintour ha definito ciò che le donne indossavano di notte negli anni ’90. Dall’inizio alla fine della sfilata, John Galliano crea una narrazione nella quale le modelle diventano delle attrici che senza scenografie ma solo con la potenza degli abiti raccontano una storia romantica.
Christian Dior Haute Couture p/e 1998
Quando John Galliano creò questo show che entrò subito nella storia, era direttore creativo della maison da appena due anni e Bernard Arnault (proprietario del gruppo LVMH) gli aveva dato un budget libero. Senza preoccuparsi dei soldi, John Galliano ebbe la possibilità di creare una delle sfilate più iconiche e lussuose di sempre. La sfilata si tenne all’interno dell’Opéra Garnier: il teatro venne allestito come una maestosa sala da ballo e l’enorme scalone di marmo bianco divenne parte integrante della passerella. L’intero show era dedicato alla Marchesa Luisa Casati (grandissima musa di Galliano), conosciuta soprattutto per le esuberanti feste che organizzava. Gli invitati alla sfilata erano seduti a dei tavoli coperti da tovaglie in velluto rosso, proprio come era solita allestire la Casati, e oltre alle modelle c’erano anche numerosi ballerini di tango che contribuivano a riempire lo show. Gli abiti della collezione sembravano dei veri e propri costumi teatrali: non erano solo ispirati al guardaroba della Marchesa ma anche all’estetica dei Balletti Russi di Diaghilev. Le modelle entravano in scena indossando enormi cappelli e capi d’abbigliamento che mostravano un lusso quasi edonistico. Lo spettacolo si concluse con tutte le modelle in posa sullo scalone insieme a John Galliano, mentre piovevano dal cielo migliaia di farfalle di carta colorata.
Maison Margiela Artisanal 2024
Con questo spettacolo, John Galliano nel 2024 torna a strabiliare il pubblico con tutti gli elementi che lo hanno reso uno dei couturier più visionari di sempre. Si rivelerà più tardi essere l’ultima collezione dello stilista per Maison Margiela, chiudendo una collaborazione lunga dieci anni che ha riabilitato il nome di Galliano dopo anni di silenzio. Lo stilista sceglie come invito allo show un biglietto della metro di Parigi, quasi ad anticipare il viaggio notturno che prenderà vita in passerella. La sfilata si articola in due spazi: il primo è un bassofondo parigino degli anni ’30, macabro e tetro avvolto in una nebbia e il secondo è una locanda fatiscente. I modelli e le modelle appaiono come dei manichini e delle bambole di porcellana con vite strettissime e fianchi esagerati che mettono in scena una performance quasi inquietante. John Galliano dichiara di voler mettere in luce una realtà notturna nascosta dagli occhi indiscreti. Tra le modelle scelte dallo stilista compare l’attrice Gwendoline Christie che indossa un abito drappeggiato in latex dai volumi vittoriani. Gli abiti grotteschi con silhouette teatrali sono accompagnati da un make-up senza precedenti realizzato da Pat McGrath. John Galliano aveva chiesto alla make-up artist inglese di ispirarsi ad una bambola di porcellana per creare i look della sfilata. È così che riesce a mettere a punto una nuova tecnica che crea un’illusione di pelle di vetro usando un mix di maschere in gel e acqua e un aerografo per applicare uno strato sottilissimo sul volto. Questa tecnica ha immediatamente spopolato sul web e migliaia di persone sui social hanno provato a indovinare i prodotti utilizzati arrivando anche a chiedere alle modelle che avevano sfilato. Pat McGrath ha dichiarato che nella sua carriera di oltre 30 anni non aveva mai ricevuto una reazione del genere, nonostante avesse già lavorato con lo stilista in passato. John Galliano con questa sfilata ci dimostra che l’Haute Couture può farci sognare anche evocando atmosfere dark, un terreno che pochi stilisti osano esplorare.
Fonte immagine: PrimeVideo