Shein è al centro dello scandalo a causa di un’indagine effettuata da Oko-test che ha mostrato come diversi capi di abbigliamento contengano sostanze tossiche. Ecco perché prima di acquistare un capo su siti fast-fashion è necessario pensarci due volte perché questo potrebbe nuocere alla nostra salute.
Il settore del fast fashion ha raggiunto un ricavo annuo di circa 120 miliardi di dollari e un tasso di crescita di circa il 30%. La chiave del successo? Sicuramente i prezzi molto bassi che sono offerti da brand di fast fashion come Shein, Temu, AliExpress. Quello di cui abbiamo sempre più consapevolezza è l’impatto sull’ambiente di determinate produzioni. Si stima che l’industria del fast fashion sia responsabile del 10% delle emissioni di CO2 nell’atmosfera.
Il test sulle sostanze tossiche
L’analisi di Oko-test ha preso in esame 21 capi di abbigliamento del brand asiatico Shein per diverse fasce d’età: cinque per le donne, quattro ciascuna per gli uomini, adolescenti e neonati. Non mancano le scarpe che sono state analizzate per ogni fascia d’età, dai neonati agli adulti. Il test ha tolto ogni dubbio, i capi di Shein sono contaminati da sostanze tossiche, tra cui antimonio, dimetilformammide, piombo, cadmio, ftalati vietati, naftalene e idrocarburi policiclici aromatici. Sulla rivista si legge: “solo un terzo degli articoli esaminati riesce ad arrivare a malapena al voto di sufficiente o adeguato”.
Le sostanze tossiche al centro del brand asiatico Shein
L’antimonio è stato rilasciato da un abito per neonati in una soluzione che simulava il sudore. I residui di antimonio possono essere assorbiti attraverso la pelle e sono altamente tossici se entrano nel sangue. In un capo di adolescenti è stato trovato il dimetilformammide che è un composto irritante e tossico, infatti l’Unione Europea lo ritiene dannoso per il feto e la fertilità. Il piombo, invece, è stato ritrovato in alcuni sandali e di nuovo L’Organizzazione Mondiale della Sanità lo definisce particolarmente dannoso per bambini piccoli e donne in età fertile. Il cadmio è un altro metallo pericoloso che se assunto in dosi elevate per un lungo periodo di tempo, può provocare danni ai reni e alle ossa. Gli ftalati sono sostanze chimiche che oltre a certe soglie sono altamente nocive.
Il nascituro con Shein è in pericolo a causa delle sostanze tossiche
Sono state rilevate anche sostanze tossiche che possono danneggiare il nascituro nel grembo materno. In particolare, in un paio di sandali da donna sono stati identificati gli ftalati vietati, il cui contenuto supera di 15 volte il valore soglia Reach. Gli ftalati, trovati nel test, danneggiano gli organi riproduttivi, agiscono come un ormone secondo la classificazione Ue, possono provocare danni al feto. Sulla rivista si legge: “non è possibile immaginare la donna incinta che indossa questi sandali”. Ancora più pericoloso è il ritrovamento di Ipa (sostanze che possono causare il cancro) in un altro paio di sandali in un livello fino a 22 volte superiori ai valori limite Reach.
L’altro punto di vista
Non è tardata la risposta di Shein in merito alla vicenda sulle sostanze tossiche: “Lavoriamo a stretto contatto con agenzie di analisi internazionali di terze parti, come Intertek, SGS, BV e TUV, per effettuare regolarmente test che garantiscano la conformità dei fornitori ai nostri standard di sicurezza dei prodotti. Nell’ultimo anno, abbiamo condotto più di 400.000 test di sicurezza chimica con queste agenzie. I nostri fornitori sono tenuti a rispettare i controlli e gli standard che abbiamo messo in atto, nonché le leggi e i regolamenti sulla sicurezza dei prodotti nei Paesi in cui operiamo. SHEIN si impegna a lavorare a stretto contatto con le agenzie locali per la sicurezza dei prodotti, monitorando i cambiamenti e gli sviluppi delle leggi e delle normative sulla sicurezza e investendo nella continua ottimizzazione dei processi di conformità dei prodotti. Quando veniamo a conoscenza di un reclamo, per prudenza rimuoviamo immediatamente il prodotto o i prodotti dal nostro sito web, mentre svolgiamo le adeguate indagini. Se viene poi verificata la non conformità, non esiteremo a intraprendere le opportune azioni di controllo con il fornitore del prodotto” .
Fonte dell’immagine in evidenza: Pixabay