Stile anni ’80: tra nostalgia e attualità

Stile anni '80: tra nostalgia e attualità

Lo stile anni ’80 è inconfondibile: scopriamo insieme i suoi aspetti più rivoluzionari | Riflessione

«Anni come giorni son volati via. Brevi fotogrammi o treni in galleria. É un effetto serra che scioglie la felicità. Delle nostre voglie e dei nostri jeans che cosa resterà… Cosa resterà di questi anni Ottanta afferrati già scivolati via…». (Cosa resterà degli anni ’80 di Raf).

Così cantava il cantautore italiano Raf alle soglie degli anni Novanta, che avrebbero chiuso un decennio straordinario, favoloso, colmo di fascino, musica spettacolare, modi e stili che oggi si cerca di imitare e recuperare.

Gli anni dei giochi d’infanzia, quelli autentici, quelli che si toccavano con mano, come bambole e palloni, corde e gessetti. Gli anni dei genuini batticuore, quando lettere e bigliettini tingevano le guance di un porpora delicato.

Gli anni delle uscite adolescenziali in gruppo, quando non c’era molto spazio per gli aspetti anfibologici delle relazioni.

Gli anni delle ricerche effettuate in biblioteca e dei viaggi on the road seguendo intuito, mappe e cartine, quando la voce pseudo-sensuale dei navigatori era relegata al limbo delle moderne tecnologie.

Gli anni degli sguardi scambiati e delle parole sussurrate all’orecchio, sotto la luna e le stelle, in riva al mare o sotto il pergolato di casa.

Gli anni delle cabine telefoniche e dei rullini delle fotocamere.

Gli anni dei pomeriggi pane e nutella e delle notti d’estate intorno ad un falò, con chitarra, musica ed amore.

Gli anni ’80 recano fascino intramontabile per coloro che li hanno vissuti sulla pelle e per gli eredi che non li hanno attraversati di persona. E lo dimostra il successo di film, canzoni, serie TV e varie forme di intrattenimento che ne esaltano modi e stile.

Gli anni della rivoluzione, dove la parola d’ordine “trasgressione” infondeva stimoli e arginava pregiudizi. Trasgressione nelle note, nelle parole, nel particolare stile d’abbigliamento, divenuto iconico, questo grazie anche e soprattutto agli esempi del cinema e alle star che hanno osato con sicurezza e dirompenza. E proprio lo stile, legato ad abbigliamento, accessori e taglio di capelli, risulta uno dei mood più appariscenti di un decennio all’insegna dello sgargiante.

Stile anni ’80. Outfit

Tra scaldamuscoli e t-shirt, sulla scia di Fame – Saranno Famosi, giubbotti di pelle e jeansati, capelli vaporosi e cotonati, lo stile anni ’80 ha lasciato impronte decisive, tanto da riproporne la tendenza con outfit più attuali che mai.

Lo stile anni ’80, a differenza di quello anni ’50, ha destato tanto fascino ed interesse grazie alle icone straniere ed italiane che ne hanno esaltato la particolarità. Si pensi a Madonna, la popstar americana che non fu soltanto una delle artiste più ascoltate ed osannate in quegli anni, bensì anche un autentico punto di riferimento per la moda. Pantaloni e top neri, cintura vistosa con borchia e numerose collane. Il punto chiave erano spesso gli accessori, infatti, ed inoltre collane, cinture ed orecchini, anche giacche con risvolti e guanti bianchi, così da creare i giusti contrasti di colore. Look questo sfoderato nel film Cercasi Susan disperatamente (1985).

In alternativa, la talentuosa Madonna proponeva anche una tendenza più colorata. Top nero più corto ed aderente, con sopra una maglia leggera e semitrasparente di colore fluo. Proprio l’effetto shocking era la tendenza più gettonata nello stile anni ’80. Immancabili gli accessori: questa volta lunghe collane culminanti in vistosi crocifissi, outfit completato da orecchini di forma allungata, nastri ferma capelli e bracciali attorno ad entrambi i polsi. Senza dimenticare trucco ben visibile con colori arditi.

Se Madonna fu una forte icona di stile degli anni ’80, la cantautrice statunitense Cyndi Lauper sembrava osare di più, proprio negli anni della vera liberazione dell’immaginario femminile e dell’originalità. Nel 1983 esordiva con l’album She’s So Unusual, insolito come lei e lo stile che impersonava. Sulla copertina, vistoso vestito rosso, come i suoi capelli, e alle sue spalle una casa blu con porta gialla. Un caleidoscopio di colori ed energia. E il suo fu davvero uno stile singolare e stravagante, con gonne ampie a mo’ di gitana, onnipresenti bracciali, cinture ed orecchini cerchiati e non. Ancora calze colorate, a rete, con buchi e smagliature. Colori forti e decisi, dunque, per Cyndi Lauper, dall’abbigliamento ai capelli, al trucco ardito, con ombretto azzurro intonato al vestito.

Ma un’interessante ed incisiva icona di stile anni ’80 fu senz’altro anche la cantautrice italiana Ivana Spagna. Il tratto più caratteristico del suo look era sicuramente l’“hair mood”: capelli gonfi o cotonati, di colore sempre molto chiaro, variabile tra il biondo e il platino, fin quasi a giungere al bianco. Trucco sempre particolarmente acceso nell’ombretto e nel rossetto, propendendo tonalità vicine al rosa shocking, anche per l’abbigliamento. La variante della cantautrice, originaria di Valeggio sul Mincio, consisteva in pantaloni neri e maglia bianca con decorazioni marinaresche o pseudo-militari, molto in voga in questo decennio sia per outfit femminili che maschili.

In generale, si ricordano, soprattutto nel quotidiano (e ampiamente in riscossa attualmente), pantaloni a vita alta, in tessuto, morbidi, jeansati e giubbotti di jeans di taglia abbondante. In voga le comode tutine con cinturoni, con diversi tipi di scollatura, spacchi e bottoni. Abiti balloon off-shoulder (mini ed ampi da sfoggiare in occasione di cocktails e party). Le gettonatissime giacche dal taglio simmetrico e con spalline e sulle spiagge costume intero sgambato con pareo della medesima fantasia. Il tutto corredato da enormi orecchini a cerchio, magari colorati, occhiali da sole ed enormi bracciali.

Gli anni dunque dell’eccesso, di quel troppo che non stancava mai, nemmeno oggi. Gli anni dei colori accesi e della tendenza ad osare mode inedite e singolari, rivoluzionarie!

Se il look femminile tendeva ad imitare le icone pop americane ed italiane, anche quello maschile non disdegnava affatto maestri di stile, come l’attore statunitense Don Johnson. Cavalcando l’onda del successo grazie alla serie TV Miami Vice, l’affascinante attore proponeva un elegante vestito Armani, sotto al quale però niente camicia e cravatta, ma una semplice t-shirt, aprendo le porte allo stile casual. Ai piedi mocassini senza calzino.

Seconda icona di tendenza negli anni ’80 furono senza dubbio i Duran Duran, protagonisti del movimento “New Romantic”. Contrariamente al look fisso, esibivano in alcuni videoclip abiti quasi settecenteschi, pieni di pizzi e sbuffi; in altri il gettonatissimo stile militaresco, proposto anche dal girl style. Grandi tute, che richiamavano proprio le divise militari, in un’epoca per l’Occidente sostanzialmente pacifica, in cui le divise però avevano ancora un certo fascino. Il loro outfit abbondava di gradi, bottoni d’oro, cordini e spalline coordinati, ben in evidenza su giacche e giubbotti di pelle.

Ma uno dei prodotti amarcord degli anni ’80, che lega i gusti delle giovani generazioni del decennio, sia maschili che femminili, è lo stile “paninaro”.

Negli anni della Milano da bere (caratterizzati dalla percezione di benessere diffuso), uno dei fenomeni stilistici più diffusi nell’immaginario collettivo si è costruito intorno ad un “panino”. È una delle espressioni dello zeitgeist degli anni ’80, in cui predominava un edonismo sfrenato e una gran voglia di disimpegno. Una sottocultura di giovani, colorati, abbronzati e griffati, un po’ contrapposta ai “sapiens” (gli adulti così da loro definiti), che rappresentò un prodotto 100% made in Italy. Ciò che univa i paninari erano outfit rigorosi, costituiti da capi d’abbigliamento particolarmente costosi per l’epoca, acquistati per esibire fieramente il proprio status symbol. Il look di un gallo o di una sfitinzia (così chiamati i ragazzi e le ragazze al passo con l’estetica e l’etica paninara) consisteva in alcuni capi d’abbigliamento, accessori e scarpe divenuti iconici. Si ricorda il piumino Moncler, la giacca da sci scelta in colori sgargianti e che attirava l’attenzione su di sé per la forma, da cui l’appellativo di “omino Michelin”. Sotto il Moncler si prediligeva la felpa “Best Company”, il cui logo era sfacciatamente esibito con stratificazioni di marchi su basi di colori accesi. Come non menzionare poi la cartella “Naj-Oleari”, oggetto di desiderio delle teenager dell’epoca e che ancora reca il fascino e il profumo di Anaïs Anaïs di Cacharel, intramontabile e seducente.

Ma l’outfit stile paninaro prevedeva anche jeans, portati alla caviglia per sfoderare i Burlington, famosi per gli eccentrici motivi a rombo. E sui jeans, in vita, immancabile il cinturone “El-Charro”, accessorio tutt’altro che discreto con quel tocco country sfoggiato fieramente dai paninari.

Stile anni ’80. Scarpe e capelli

Se l’abbigliamento in stile anni ’80 reca l’amarcord dell’originalità e della stravaganza, le scarpe, rigorosamente Nike, Vans e Timberland si rifanno anch’esse ad icone cinematografiche e proprio le Nike ne costituiscono esempio in Footloose: la cinepresa li fissa, inquadrando le scarpe consunte che ballano. Calzature, tuttavia, indossate in uno stile un po’ contrapposto a quello impeccabile dei paninari, in quanto spesso esibite sporche e logore.

Ma la seconda tipologia di scarpe si presenta in maniera più elegante e femminile. Parliamo di quelle con il tacco alto, indossate da donne e ragazze. Queste ultime in particolare, per rendere il look più sbarazzino, abbinavano la scarpa elegante col tacco al calzino rigorosamente bianco, con orlo magari merlettato. Espediente, questo, sfoggiato alle feste delle superiori e all’università per darsi un tono da adulte senza rinunciare all’aspetto giovanile.

E concludiamo questa nostalgica rassegna dello stile anni ’80 con un particolare imprescindibile a completare outfits sgargianti ed arditi: i capelli. Dalla permanente al mullet, passando per cotonature e onde frisé. Lacca e cerchietti predominavano, così come arricciacapelli e bigodini. Chiome vaporose, eccentriche, audaci, accompagnate ad un trucco altrettanto acceso, con colori vivaci e decisi.

Come dimenticare, insomma, il coloratissimo ed edonistico stile anni ’80, così ampiamente indossato in quegli anni ed oggi riproposto e reclamato a gran voce, per sfoggiare outfit iconici ed intramontabili!

Foto di: Pexels

 

A proposito di Emilia Cirillo

Mi chiamo Emilia Cirillo. Ventisettenne napoletana, ma attualmente domiciliata a Mantova per esigenze lavorative. Dal marzo 2015 sono infatti impegnata (con contratti a tempo determinato) come Assistente Amministrativa, in base alle convocazioni effettuate dalle scuole della provincia. Il mio percorso di studi ha un’impronta decisamente umanistica. Diplomata nell’a.s. 2008/2009 presso il Liceo Socio-Psico-Pedagogico “Pitagora” di Torre Annunziata (NA). Ho conseguito poi la Laurea Triennale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” nel luglio 2014. In età adolescenziale, nel corso della formazione liceale, ha cominciato a farsi strada in me un crescente interesse per la scrittura, che in quel periodo ha trovato espressione in una brevissima collaborazione al quotidiano “Il Sottosopra” e nella partecipazione alla stesura di articoli per il Giornalino d’Istituto. Ma la prima concreta possibilità di dar voce alle mie idee, opinioni ed emozioni mi è stata offerta due anni fa (novembre 2015) da un periodico dell’Oltrepo mantovano “Album”. Questa collaborazione continua tutt’oggi con articoli pubblicati mensilmente nella sezione “Rubriche”. Gli argomenti da me trattati sono vari e dettati da una calda propensione per la cultura e l’arte soprattutto – espressa nelle sue più soavi e magiche forme della Musica, Danza e Cinema -, e da un’intima introspezione nel trattare determinate tematiche. La seconda (non per importanza) passione è la Danza, studiata e praticata assiduamente per quindici anni, negli stili di danza classica, moderna e contemporanea. Da qui deriva l’amore per la Musica, che, ovunque mi trovi ad ascoltarla (per caso o non), non lascia tregua al cuore e al corpo. Adoro, dunque, l’Opera e il Balletto: quando possibile, colgo l’occasione di seguire qualche famoso Repertorio presso il Teatro San Carlo di Napoli. Ho un’indole fortemente romantica e creativa. Mi ritengo testarda, ma determinata, soprattutto se si tratta di lottare per realizzare i miei sogni e, in generale, ciò in cui credo. Tra i miei vivi interessi si inserisce la possibilità di viaggiare, per conoscere culture e tradizioni sempre nuove e godere dell’estasiante spettacolo dei paesaggi osservati. Dopo la Laurea ho anche frequentato a Napoli un corso finanziato da FormaTemp come “Addetto all’organizzazione di Eventi”. In definitiva, tutto ciò che appartiene all’universo dell’arte e della cultura e alla sfera della creatività e del romanticismo, aggiunge un tassello al mio percorso di crescita e dona gioia e soddisfazione pura alla mia anima. Contentissima di essere stata accolta per collaborare alla Redazione “Eroica Fenice”, spero di poter e saper esserne all’altezza. Spero ancora che un giorno questa passione per la scrittura possa trovare concretezza in ambito propriamente professionale. Intanto Grazie per la possibilità offertami.

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