Tendenza guochao, il Made in China che detta moda

Tendenza guochao, il Made in China che detta moda

Per molto tempo, il Made in China ha portato con sé uno stigma: qualità scarsa a basso prezzo. Ad alimentare il luogo comune sul mercato cinese è la crescita dell’industria fast fashion di cui la Cina si fa portabandiera. Questo stereotipo sta rapidamente cambiando, soprattutto dopo che la nuova tendenza guochao ha iniziato a far sentire la sua presenza non solo tra i social media cinesi, ma anche tra le passerelle della Fashion Week.

Tendenza Guochao: il nazionalismo all’insegna della moda

Il termine guochao – espressione, coniata dai netizen cinesi – significa letteralmente “onda nazionale” o “tendenza nazionale”. Il termine fa riferimento a una moda che vede la fusione di elementi di contemporaneità con chiari riferimenti alla cultura e tradizione cinese.

Il fenomeno guochao ha mostrato particolare interesse da parte dei ragazzi cinesi attirati dalla moda e cultura tradizionale, come nel caso dell’hanfu – abito tradizionale della dinastia Han – o il famoso qipao, rielaborata in chiave moderna, che va incontro alle esigenze di mercato e, non di meno, del consumismo. Il guochao è, infatti, pensato per i giovani: il principale target al quale questo trend vuole comunicare sono soprattutto i Millennials (1980-1995) e Gen Z (1995-2010). Non a caso, guochao è ora una delle parole più cercate nei vari social media cinesi, soprattutto Hongxiaoshu, una variante cinese di Pinterest e Instagram.

Nello specifico, i giovani consumatori sono sempre più investiti da questo trend al punto di re-inventarlo, creando nuove varianti e sottocategorie: Nuovo stile cinese (xin zhongshi, 新中式), che attualmente chiude questo grande capitolo della moda guochao.

 

Le origini: il caso Li Ning

La tendenza guochao era inizialmente legata alla rinascita di vecchi marchi cinesi, come il marchio di bellezza Pechoin (fondato nel 1931), Li Ning (1989) e il marchio di cura personale Liushen (1990). Di fatto, è stato proprio il brand Li Ning a dare il via a questo fenomeno. In occasione della settimana della moda di New York del 2018, sulle passerelle newyorkesi hanno sfilato capi d’abbigliamento che si facevano portavoce di orgoglio nazionale e richiami alla tradizione iconografica cinese.

Il brand Li Ning ha poi influenzato altre categorie di mercato: dalla moda al food & beverage. Il guochao non si limita settore moda, ma questo nazionalismo consumista ha inondato anche altri settori. Tra i fautori di tale tendenza troviamo anche Goyeahtea, un brand specializzato nelle bevande a base di tè e milk tea. In realtà, tutta l’idea che c’è dietro al marchio Goyeahtea ruoto intorno al concetto di guochao.

Guochao e i brand occidentali: successi e flop

La natura in evoluzione della tendenza guochao significa anche che i marchi stranieri hanno ora maggiori opportunità per fare breccia nel mercato cinese.

«L’attuale guochao è generalmente caratterizzato da stile cinese, gioventù e originalità» afferma Olivia Plotnick, fondatrice di Wai Social, un’agenzia di marketing sui social media. «Il concetto di ‘originalità’ – continua – si è ampliato fino a comprendere quasi ogni creazione legata alla Cina».

Tra gli esempi di successo a riguardo, troviamo brand come Tiffany e il suo set di mahjong – gioco da tavolo cinese – nella colorazione blue Tiffany, colore che ormai contraddistingue questo marco.

Da non dimenticare sono anche le collaborazioni ad hoc di capi e accessori speciali realizzate per il Capodanno cinese. A tal proposito, ricordiamo Gucci e Versace; ma anche la splendida iniziativa di Bottega Verde: nel 2022 un tratto della Grande Muraglia Cinese si è colorato con i toni brillanti del verde, per una grande installazione firmata dalla casa di moda italiana.

Tuttavia, non sempre quest’operazione guochao firmata da un marchio occidentale ha avuto successo. Esempio è il marchio Dolce&Gabbana: a causa di uno spot pubblicitario – razzista e a tratti sessista – che mostra una modella cinese che tenta di mangiare con le bacchette, rispettivamente, una pizza, un cannolo siciliano e un piatto di spaghetti, la casa di moda italiana ha subito un débâcle su tutte le piattaforme di e-commerce cinesi e, tuttora, fatica a riprendersi sul mercato cinese.

Il guochao è, quindi, una tendenza ormai ampiamente visibile in Cina, che si basa sull’interesse delle generazioni più giovani per la cultura e le tradizioni cinesi e che, al tempo stesso, è riuscito a conquistare anche i cuori dei grandi marchi internazionali che desiderano approdare sul mercato cinese. il guochao si è, dunque, fatto strada riuscendo a spolverare il concetto di Made in China fino a farlo risplendere di luce nuova.

Fonte immagine: Pixabay

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