Another self, serie Netflix sulle costellazioni familiari | Recensione
Possiamo dire che c’è una consapevolezza abbastanza diffusa sul fatto che vengano tramandate di generazione in generazione delle informazioni che hanno un impatto sulla costruzione della nostra identità. A volte questo può significare ereditare un’attitudine (ad es. una forma d’arte) da un genitore, un nonno o addirittura un bisnonno, altre volte può voler dire ereditare un atteggiamento gentile, violento, inclusivo, egoista o altruista. Ma c’è qualche altra cosa che i nostri antenati possono lasciarci in eredità, il loro vissuto, storie di gioia e anche di traumi, ed è proprio di queste eredità e di come queste possono avere un impatto sulla nostra vita quotidiana di cui parla Another self.  Another self è una serie turca lanciata da Netflix dal 28 luglio 2022, composta da 16 episodi divisi in due stagioni, la seconda disponibile a partire dall’11 luglio 2024, con la regia di Burcu Alptekin e la sceneggiatura di Nuran Evren Sit.  Gli attori protagonisti sono Tuba Büyüküstün, Boncuk Yılmaz, Seda Bakan, che interpretano rispettivamente Ada, Sevgi e Leyla. Poi ci sono Fırat Tanış, Murat Boz che invece nella serie sono Zaman e Toprak (qui il cast completo).  Another self è ambientata per la maggior parte nella bellissima città di Ayvalık, in Turchia, e racconta di tre amiche che decidono di prendere parte ad una pratica spirituale, spinte dalla grande volontà di una di loro, Sevgi, di trovare delle risposte ad un problema molto importante, questa pratica sono le costellazioni familiari.  L’approccio con le costellazioni familiari, che saranno guidate da Zaman, finirà per modificare qualcosa nella vita di ognuna delle protagoniste. Unioni e separazioni sono al centro di un ciclo che porterà Ada, Sevgi e Leyla a fare pace con il proprio passato, talvolta scombussolando il presente. Così come richiede la pratica, tutto si muove intorno a traumi invisibili ereditati dalle proprie famiglie di origine che hanno un impatto nella vita di tutti i giorni, la cui risoluzione porterà a degli scenari inaspettati e molto interessanti.  I temi che vengono trattati sono molto densi, si parla di morte, malattia, amore disfunzionale, aborti, rapporto tra razionale e spirituale e ricerca dell’io, e resta di grande delicatezza anche il fatto che questi vengano trattati attraverso le costellazioni familiari, che, si precisa, non sono frutto della produzione della seria ma si tratta di una pratica spirituale vera e propria! Nonostante ciò tutto viene proposto in maniera leggera e di facile fruizione per tutti.  La serie permette di entrare nella vita di ogni personaggio offrendo una prospettiva che supera ogni tipo di dicotomia giusto/sbagliato, buono/cattivo, migliore/peggiore. Il racconto che viene fatto delle storie di Ada, Sevgi e Leyla è ricco di sfumature che ben rappresentano quelli che potrebbero essere problemi veri della vita di tutti i giorni.  Chi ha pensato alla produzione di Another self ha sicuramente una buona conoscenza della pratica delle costellazioni familiari che sono raccontate in maniera autentica e meticolosa. C’è una grande coerenza tra gli avvenimenti che mettono al centro l’importanza di una relazione sana e libera con sé stessi e con gli altri. Nonostante in alcuni momenti sembra ci sia un po’ di confusione, proprio come nella vita reale, col senno di poi tutto assume un significato.  Mettendo in scena forze e fragilità di ognuno dei protagonisti con una prospettiva volta alla ricerca di una versione di sé sempre più libera dai traumi del passato, Another self riesce ad offrire moltissimi spunti di riflessione per guardarsi dentro e attorno con uno sguardo nuovo. Fonte immagine: sito ufficiale Netflix