Il 29 novembre è uscito nelle sale italiane Bohemian Rhapsody il film che racconta la straordinaria storia dei Queen.
L’unica cosa più straordinaria della loro musica è la sua storia. Questo l’incipit che acclama a gran voce il ritorno dei Queen sugli schermi. Bohemian Rhapsody prende forma attraverso un biopic musicale uscito nelle sale cinematografiche italiane il 29 novembre 2018. Così attesa da mesi, la pellicola, guidata dal duplice timone di Bryan Singer e Dexter Fletcher e distribuita da 20th Century Fox, non poteva puntare a un protagonista più adatto di Rami Malek ad interpretare il frontman dell’eccezionale band britannica.
Il film focalizza l’attenzione del pubblico sui primi quindici anni di carriera musicale della celebre rock band, dalla formazione (1970) fino allo straordinario concerto Live Aid (1985).
Bohemian Rhapsody. Trama
Bohemian Rhapsody ricostruisce l’escalation al successo dei Queen, il cui nome fa ancora vibrare i cuori all’unisono con la travolgente voce di Freddie Mercury. E la sua storia in particolare ne diviene protagonista, tra sogni di gloria, tenacia, creatività, coraggio ed immenso talento.
Farrokh Bulsara, questo il nome di battesimo del re della rock music di origini indiane. Trasferitosi con la famiglia da Bombay in Gran Bretagna per terminare gli studi, Freddie sa di essere in potenza una leggenda, destinato alla gloria grazie all’innato talento per la musica e ad una presenza scenica venerata anche dalle più famose star, come David Bowie.
Così, conosciuti nel 1970 il chitarrista Brian May e il batterista Roger Taylor, comincia la meteorica scalata al successo, con la successiva aggiunta alla band del bassista John Deacon. Dalla Gran Bretagna il decollo, grazie alla collaborazione discografica con la EMI. Intanto Freddie, che sente sempre più stretta su di sé la cultura stereotipata delle origini, cambia legalmente cognome in “Mercury”, in onore al mitologico messaggero degli dei. E Freddie è l’ideatore del nome della band “Queen”, col desiderio di dare forza, regalità, universalità e impatto alla loro musica, mai inscritta totalmente in un unico genere.
La storia dei Queen e del loro successo affianca in Bohemian Rhapsody quella privata del frontman, alla scoperta di se stesso, dei suoi desideri e dell’autentico amore che lo rapporta alla famiglia biologica e a quella acquisita dei suoi colleghi di spartito. Le vicende si susseguono per quindici anni, passando per la crisi esistenziale di Freddie Mercury e alle dure decisioni prese. Fino al 1985, anno dell’iconico concerto, ricordato come una delle performance più inedite della storia musicale, il “Live Aid”, e della drammatica scoperta dell’AIDS di cui Freddie risultò affetto, stroncandogli la vita a soli quarantacinque anni nel 1991.
Bohemian Rhapsody. Il biopic musicale dell’anno
L’attesissima pellicola fa pulsare i cuori al ritmo dei bassi suonati e del range vocale impressionante di Mercury che superava le quattro ottave, regalando brividi ed emozioni intense ed inebrianti.
Certo la perfezione non è di casa, in quanto l’intera vicenda presenta licenze non rispondenti ai reali accadimenti. Ma guardando oltre il velo dell’etichetta e del sincronismo, si arriva ad amare un film reso grandioso e accattivante dal protagonista Rami Malek, nel ruolo quasi impossibile da impersonare del leader dei Queen. Freddie Mercury il colosso, il demiurgo creatore della sua musica e di se stesso, la Leggenda intramontabile che ha saputo toccare il Paradiso e regalarlo ai cuori di quanti ne hanno compreso l’eterna immensità. Quanta responsabilità nei confronti di un’icona dorata dall’anima dark e miele, di cui magistralmente ha saputo vestire i panni, restituendo al pubblico un passato di gloriosa emozione.
Autodefinendosi “prostituta della musica”, Freddie Mercury con l’aiuto della band crea stili unici ed inimitabili, spaziando dal rock al gospel e al metal. Una fusione di generi ben concretizzata nel sensazionale singolo Bohemian Rhapsody (che presta il titolo al film). Quell’apparente miscuglio di parole senza senso, spogliate di qualsiasi rigore logico, recano in sé una magia senza tempo, uno splendore di oltre sei minuti che esula dagli standard musicali del momento. Forse il più autentico e virtuoso prodotto di Freddie – allora rifiutata dal dirigente della EMI Ray Foster per l’eccessiva durata -, che ha incantato gli animi e provocato sussulti ad ogni candida e speciale nota che ne ha immortalato il successo. Pura poesia, racconto mai realmente raccontato della sua essenza e della sua storia. E come fermare le lacrime all’ascolto delle note di The Show Must Go On, I Was Born To Love You, We Are The Champions, Who Wants to Live Forever, Radio Ga Ga, We Will Rock You, citandone alcune tra le più famose e sempre sussurrate, urlate, tra gioia e pianto.
Un film dalle inedite emozioni, facendo brillare le stelle nel petto e portando il corpo quasi a levitare, come Freddie osava in ogni sua esibizione. Il tutto condito da un mai banale umorismo, adoperato con sapienza naturale, suscitando divertimento ed ulteriore coinvolgimento.
I Queen senza dubbio hanno scritto la storia della musica della seconda metà del Novecento. Una musica che incarna passione, erotismo, genialità ed estro sublime, battezzando per sempre Freddie Mercury come un Re, la Leggenda che non conoscerà mai eclissi. Chi non ha paura, vive per sempre.