Uscito oggi nelle nostre sale cinematografiche, Boy Erased – Vite cancellate è l’ultimo lavoro dell’attore e regista australiano Joel Edgerton.
Jared Eamons (Lucas Hedges) è un giovane diciannovenne che vive con i genitori in una piccola città dell’Arkansas dove il padre (Russell Crowe) è il pastore della chiesa battista locale e gestisce un autosalone, mentre la madre (Nicole Kidman) fa la parrucchiera. Partito per il college, Jared conosce Henry (Joe Alwyn) che, una sera, abusa di lui sessualmente per poi, preso dal panico perché preoccupato per la sua reazione, avvisare il padre della sua vittima. Tornato a casa e dopo aver confessato la propria omosessualità, il ragazzo viene messo di fronte a una scelta: seguire un percorso di terapia volto al “recupero” e alla “conversione” dall’omosessualità o allontanarsi dalla casa paterna tagliando i ponti con i suoi cari. Jared, pur di non dare un ulteriore dispiacere ai suoi, decide di partecipare al programma “Rifugio” organizzato dal centro di recupero cristiano “Love in Action” alla cui guida vi è lo psicoterapeuta – nonché gay convertito – Victor Sykes (Joel Edgerton). Quest’ultimo non esita a ricorrere a metodi drastici che non hanno nulla che sia da considerarsi eticamente cristiano o medico e lo scontro tra lui e Jared è inevitabile. Il ragazzo, supportato dalla madre che ha capito cosa realmente accada al centro, abbandona il programma fermamente intenzionato a vivere la propria vita senza alcuna costrizione.
Boy Erased – Vite cancellate : storia di una (sur)reale follia
Basato sulla storia vera di Garrard Conley, il quale ha raccontato la sua esperienza nel suo libro Boy Erased: A Memoir pubblicato nel 2016, il film porta l’attenzione su un argomento delicato visto e considerato che, negli Stati Uniti, luoghi come il centro “Love in Action” esistono e operano legalmente in ben 36 stati del Paese.
La storia, in questo caso, è quella di Garrard-Jared ma potrebbe benissimo essere quella di un altro ragazzo – o di una ragazza – tra le diverse centinaia di migliaia di quelli costretti ad andarci per ritrovare la smarrita retta via come dei moderni figli prodighi. Qui, però, non si tratta di ammettere un errore e tornare volontariamente sui propri passi per poi venire accolti a braccia aperte da un padre comprensivo. Si è, invece, costretti dal genitore incapace di accettare e comprendere – e anche di gestire e sopportare questa vergogna in pubblico – la vera natura del figlio.
Il punto di forza di Boy Erased – Vite cancellate – attori e regia impeccabili a parte – è da ricercarsi nell’ aperta e nient’affatto velata denuncia di una realtà popolata da persone talmente bigotte, fanatiche, ignoranti e cariche di pregiudizio da far pensare, inorridendo, che si ci trovi in un secondo Medioevo e non nel Ventunesimo secolo.