Boys Don’t Cry: la tragica storia di Brandon Teena

Boys Don't Cry: la tragica storia di Brandon Teena

Boys Don’t Cry è un film del 1999, diretto da Kimberly Peirce ed interpretato da Hilary Swank e Chloë Sevigny. La trama del film si basa su fatti di cronaca nera: lo stupro e l’omicidio del giovane Brandon Teena, ragazzo transgender. Grazie a questo film, Hilary Swank si è aggiudicata il Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico e l’Oscar alla miglior attrice nel 2000, mentre Chloë Sevigny è stata candidata agli stessi premi per il suo ruolo da non protagonista.

Attenzione: l’articolo contiene spoiler sul film!

 

La trama di Boys Don’t Cry in breve

Boys Don’t Cry è una pellicola molto forte e commovente, che racconta in maniera cruda e diretta la tragica storia di Brandon Teena, una delle numerose vittime di transfobia della comunità lgbtq+. In particolare, ci viene raccontata la vita difficile di questo ragazzo che, costretto a scappare dalla sua città natale Lincoln per motivi legati alla legge, si rifugia nella cittadina di Falls City.

Nel vivo del racconto

Qui Brandon conosce un gruppo di ragazzi, con i quali legherà presto e stringerà inizialmente una forte amicizia. Dopo aver passato gran parte della sua vita a nascondersi, non potendo mostrare a nessuno la sua vera identità, Brandon sente per la prima volta di non essere giudicato. È la prima volta in cui si sente parte di un gruppo, e in questo contesto non è necessario confessare la parte di sé che più lo spaventa. Una parte che, in una società ancora molto indietro, chiusa mentalmente e non aperta a questo tipo di rivelazioni, non si sente libero di esprimere. Per questo motivo, Brandon è costretto a mentire costantemente, fino a quando instaura una relazione con la giovane e introversa Lana Tisdale, ex ragazza di John Lotter, uno dei membri del gruppo. Lana trova in Brandon un amore e una devozione senza precedenti, ricambiandolo con trasporto, indifferente persino alla nozione di transgender, la principale questione affrontata in Boys Don’t Cry.

Da questo momento in poi, tuttavia, la situazione inizia a precipitare quando il gruppo di ragazzi, fermati dalla polizia per eccesso di velocità, sono costretti a mostrare i propri documenti. In questa circostanza, Brandon non può fare altro che rivelare agli agenti la propria identità trasgender: questo fa nascere diversi dubbi da parte di Lotter e degli altri ragazzi. Accecati dall’odio e dalla transfobia, Lotter e il suo amico Tom costringono Brandon a mostare i propri genitali, spogliandolo dei suoi vestiti e contemporaneamente privandolo della sua dignità. Non contenti, arrivano a stuprare brutalmente e ripetutamente il ragazzo, che riuscirà a fuggire e denunciare i suoi aggressori. Candace, una ragazza del gruppo, lo nasconderà in casa sua. Boys Don’t Cry prosegue così con Brandon che viene raggiunto da Lana, e con i due innamorati che progettano di fuggire insieme.

La conclusione

Sfortunatamente, quando Lana torna a casa sua per fare le valigie, trova John ubriaco e armato: il suo obbiettivo è quello di uccidere Brandon. E alla fine ci riuscirà, uccidendo anche Candace. Quello che il film Boys Don’t Cry vuol farci comprendere è che non c’è umanità in gesti come questo, e che la vicenda di Brandon è una delle tante tragiche storie che vedono uccisi e ragazzi e ragazze innocenti, “colpevoli” di voler semplicemente vivere la propria vita nel corpo in cui sentono di appartenere.

 

Fonte dell’immagine di copertina: Wikipedia

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