Inutile ammettere che l’attrazione verso l’oscurità e la genialità che la caratterizza rispecchia un grande coinvolgimento psicologico. Insomma, da piccini era facile parteggiare per le innocenti creature e principesse del reame ma, ad ora, sarà che le cattive dei cartoni animati fanno breccia più velocemente? Perché la situazione si è capovolta? Ebbene, non è facile addentrarsi in tale questione, in particolare nella psicologia della seduzione malvagia. C’è da dire, però, che le zone d’ombra sembrano essere più stimolanti rispetto alle buone maniere. Le nostre antagoniste giocano le carte più variegate, riprendendo ciò che il famigerato Freud ha studiato dall’origine: l’inconscio. Quest’ultimo dipinge tutto quello che l’uomo non è consapevole di possedere, andando a scavare su sogni “proibiti” e pensieri distorti. Yzma, Madre Gothel, la Regina di Cuori e tante altre non nascondo tale psiche, sempre pronte a condividere i piani più malefici…
Le 3 cattive dei cartoni animati che potrebbero rovinarti la vita!
1. Yzma (Le Follie dell’Imperatore, 2000)
«Kronk, la leva! LEVA SBAGLIATA!»: come poter dimenticare la comica espressione di Yzma, la scienziata più egocentrica di tutti i tempi. Avete capito di cosa stiamo parlando? Il colossal Le Follie dell’Imperatore (2000) presenta una delle cattive dei cartoni animati più comiche e maliziose. La malvagità della donna è già mostrata dal suo viso rugoso e spigoloso, sintomo della sua vera natura. Insieme a pozioni chimiche, intrugli nauseanti e risate malefiche, Yzma pianifica la sua amata vendetta: uccidere l’imperatore Kuzco. Il motivo? Il giovane l’ha licenziata dopo aver prestato molti anni di servizio a corte. A questo punto della storia, la specialista di scienza si allea con l’adorabile Kronk, ex cuoco ed ora suo aiutante. Nonostante l’antagonismo, la vanità della donna viene presa in giro da diversi protagonisti del cartone, divertiti dal suo aspetto anziano e rivoltante. Ciò spiega il fatto che la sua egocentricità sia stata creata per provocare grasse risate, piuttosto che spaventare. L’eleganza, però, non manca mai nel vestiario della nostra scienziata, sempre pronta ad indossare capi neri e viola, simboli di crudeltà assoluta.
2. Madre Gothel (Rapunzel)
Tutti innamorati dell’abbraccio tra Finn e Rapunzel, ma chi non dimentica l’affascinante Madre Gothel? Tra le cattive dei cartoni animati più apprezzate, la sua battuta più famosa sbarca addirittura su tiktok: «No? Oh, I see How It Is?». Una donna dalla bellezza straordinaria, in contrasto con quella angelica di Rapunzel, basa il suo unico piano sulla perspicacia e sull’intelligenza, piuttosto che perdere tempo con strane stregonerie. I creatori del cartone hanno ammesso il duro lavoro che ha portato allo sviluppo del personaggio, tentando di simulare una madre dominatrice e crudele. L’ossessione verso la chioma lucente della ragazza è evidente sin dall’inizio, poiché fonte di energia ed elisir di bellezza. Il bene, però, è reciproco? Molti critici hanno in dubbio i sentimenti che la strega cova per Rapunzel, sempre pronta ad accontentare le richieste della sua adorata mamma. Donna Murphy, l’attrice che presta la voce nel cartone, afferma alla rivista online Collider: «Penso anche che provi un tipo di amore per Rapunzel. Non è quello che ha deciso. Ma lei alleva questa bambina ed è la relazione più intima e sicuramente più duratura che la donna abbia avuto nei suoi 387 anni o qualunque età possa avere».
3. Regina di Cuori (Alice nel Paese delle Meraviglie)
L’attrice Helena Bonham Carter ha regalato una performance sbalorditiva nei panni della pomposa Regina di Cuori, una delle cattive dei cartoni animati più irascibili e austere. Il suo ruolo è a dir poco essenziale nel Paese delle Meraviglie, sempre timorosamente elogiata dalle creature che lo abitano. Le varie trasposizioni cinematografiche hanno dipinto la donna con distinte immagini, allontanandosi dall’idea originale di Lewis Carroll. Nel film Disney Alice nel Paese delle Meraviglie (1951), la stratega di cuori è riprodotta mediante una figura robusta e alquanto brusca. All’opposto, il regista Tim Burton, nel reprise Alice in Wonderland (2010), ha voluto dare un tocco peculiare: una smisurata testa che pesa sul corpo minuto, ornato da corsetti regali e decorativi. Difficile poter restare in equilibrio e camminare per la nostra regina, sempre pronta a giustiziare chi non segue le sue crudeli decisioni.
Immagine in evidenza: screenshot dal canale Youtube “Rotten Tomatoes Trailers” (video: Alice Through the Looking Glass Official Trailer)