“Come prima”, con Francesco Di Leva e Antonio Folletto, presentato da Tommy Weber alla stampa
Procida, Capitale della Cultura 2022, fa da sfondo a Come prima, il nuovo film italo-francese di Tommy Weber, prodotto da Rai Cinema e MAD Entertainment. Il film, dal 16 giugno nelle principali sale cinematografiche d’Italia, è presentato in anteprima alla stampa il giorno 15 al cinema Modernissimo di Napoli, dove presenziano il regista e l’attore Francesco Di Leva (Nostalgia, Il Sindaco del Rione Sanità).
Come prima è tratto dall’omonima graphic novel del fumettista francese Alfred, già vincitore del premio Fauvre d’or al festival international de la Bande Dessinée d’Angoulême, pubblicato in Italia dalla casa editrice Bao.
“Ho ottenuto da Alfred massima libertà nella trasposizione cinematografica del fumetto, per cui non è stato difficile. Il film è stato girato in Italia durante la prima ondata della pandemia. Ho trascorso più di un anno qui, tra Napoli e Procida, isola che ho amato fin da quando ho divorato L’isola di Arturo. Adesso l’Italia è il mio secondo paese. Sono cresciuto, come regista, seguendo i modelli dei grandi registi italiani, come Fellini. Come prima è un film italo-francese, ma decisamente italiano, per forza.” spiega Tommy Weber.
Il regista si sofferma anche sul lavoro compiuto con i due attori protagonisti, il già menzionato Francesco di Leva e Antonio Folletto (Gomorra, I Bastardi di Pizzofalcone): “Francesco è un attore appassionato, un fuoco. Fa molte domande, ricerca il dialogo, lavora in maniera fisica. Antonio è un attore più celebrale, ha bisogno di fare il suo percorso in maniera più intima. All’apparenza il suo personaggio è meno forte, ma non è così. Sono due grandi attori e, quando li ho incontrati, non ho avuto dubbi che insieme avremmo fatto un ottimo lavoro.“
Un viaggio intimo che ripercorre, sulla strada del ritorno verso casa, il percorso tortuoso che conduce Fabio e André, due fratelli per 17 anni divisi dalla Guerra e dalle diverse opinioni politiche, a ritrovarsi
Il film si apre con una scena emblematica del carattere e della personalità di Fabio (Francesco Di Leva). L’uomo vive in Francia da anni ed è impegnato in un incontro di boxe clandestino, dal cui esito dipende la possibilità di saldare dei debiti. Un uomo che ha reciso le proprie radici e vive da fuggiasco, lontano dalla propria casa, dove non può più tornare e dove invece vuole riportarlo il fratello André (Antonio Folletto), un giovane maestro elementare, dall’animo mite e l’indole pacifista, che intraprende un lungo viaggio per convincere suo fratello a ritornare a casa, a Procida, lì dove tutto è iniziato e da dove, molti anni prima, Fabio si è allontanato per unirsi alle Camicie Nere di Mussolini, inseguendo l’opportunità di dar sfogo alla propria indole fisica e aggressiva più che l’ideale fascista, evento del quale non si è mai pentito e che anzi, rievoca con evidente piacere come il momento più alto della propria vita.
“Fabio parte per un’ideale che non conosce fino in fondo, si ribella alla famiglia, all’isola che gli sta stretta, alla sua scarsa cultura. In cuor suo, vuol tornare a Procida, alla famiglia che ha lasciato, al fratello. Vive un’immensa solitudine che lo porta a rifuggire ogni contatto intimo. Non riesco a razionalizzare fino in fondo il percorso di Fabio.” ammette l’attore che lo interpreta, Francesco Di Leva.
Il film s’incentra sul lungo dialogo, tra detti e soprattutto non detti, fra i due fratelli nel corso del viaggio di ritorno verso Procida: un rapporto conflittuale, rabbia repressa da parte di Fabio, che trova spesso sfogo nella violenza gratuita, e infinito bisogno d’amore e di risposte da parte di André, arrabbiato con Fabio perché non l’ha mai cercato, accecato com’era dal rancore verso il padre che non ne ha mai compreso l’attrazione verso il fascismo e che, in punto di morte, chiede di poterlo rivedere.
Due caratteri diversi come il giorno e la notte, che tuttavia s’incontrano ogni giorno due volte, all’alba e al tramonto, cedendo l’uno il passo all’altra e mescolandosi per alcuni attimi d’intenso splendore.
Un film profondo ed intenso, sugli aspetti più bui della fratellanza, e sulla luce splendente che deriva dalla riscoperta di ciò che invece rende simili. Un viaggio doloroso ed intimo, per riscoprire sé e l’altro ed accettare che il richiamo del sangue e l’amore possano superare le divergenze.
Immagine di copertina: ufficio stampa