Doc: nelle tue mani è la serie televisiva che ruota attorno all’iconica figura del noto attore Luca Argentero. Il successo della serie è determinato dall’ottima equipe d’attori e dalla capacità di emozionare e rappresentare la realtà ospedaliera, senza omettere e intrecciare vicende personali, aggiungendo intrighi interni alla storia.
Trama della serie tv
Doc: nelle tue mani debutta sugli schermi italiani, con la prima stagione, nel 2020. La terza stagione della serie televisiva si è conclusa da poco, ma è già pronto il prospetto per una nuova scrittura e per altre entusiasmanti puntate. L’ambientazione fittizia, presso l’ospedale Policlinico Ambrosiano di Milano, prende vita grazie alla storia vera del primario Pierdante Piccioni, medico a Lodi e a Codogno. Il reparto di medicina interna risente delle vicende di questo professore, traghettate nel personaggio di Andrea Fanti che perde la memoria di 12 anni della sua vita in seguito ad un grave incidente. La figura di Andrea gioca, indubbiamente, un ruolo determinante. Ciò avviene non soltanto per il fascino dell’attore che cattura il pubblico da sempre, ma proprio per la bravura messa in campo scena dopo scena. L’ultima stagione ha dato modo di rappresentare un personaggio complesso e ammirevole. Sono subentrate nuove interessanti figure che hanno intrattenuto al meglio il pubblico ogni giovedì sera.
Il magnete di Doc: nelle tue mani che cattura i telespettatori, risiede nel riuscire a portare avanti una storia vera. Probabilmente, il lieto fine e l’indiscusso successo con cui la maggior parte dei pazienti viene curato e salvato, l’immediatezza delle diagnosi e la ricerca rapida e frenetica di una soluzione, lascia a bocca aperta chi guarda perché scopre, in parte, quello che accade realmente all’interno delle corsie ospedaliere. Ma la realtà è sicuramente più cruda, si tratta pur sempre di una fiction televisiva che, per quanto voglia attenersi al concreto, ha in sé l’inventio doverosa e caratterizzante. Eppure, l’approccio per ogni caso clinico nella serie televisiva, si manifesta con sincerità. C’è forse poco spazio per il romanzare che spesso tende a banalizzare le situazioni. E questo non è altro che un elemento positivo che va sottolineato, perché degno di nota: in questo modo è possibile dare forma a concetti complessi che delineano la realtà ospedaliera italiana. La serie dipinge la vita vera, lo si rende chiaro attraverso le relazioni amorose che nascono tra i personaggi, grazie alle loro amicizie, tramite le loro vicende personali, la loro umanità nell’approccio al lavoro, ai colleghi e ai pazienti. Viene ben descritta anche l’ostilità che, talvolta, si incontra in alcuni pazienti e la bravura dei medici risiede nell’aiutarli e nell’accompagnarli durante il processo di accettazione, non semplice, della malattia.
Doc: nelle tue mani: la terza e ultima stagione
Durante questa stagione i giovani specializzandi divengono manifestazione del sogno e degli obiettivi degli studenti di medicina. Il loro percorso non è sempre limpido, vivono conflitti interiori e grandi difficoltà personali. Federico è intrappolato nelle scelte che il padre, ottimo oculista, compie per lui; Lin mente alla propria famiglia, fingendosi studentessa di economia per assecondarli, seguendo di nascosto il suo sogno di diventare medico. Martina inganna il reparto intero, facendo carte false per l’accesso alla specializzazione, senza esserci mai laureata, nascondendo a sé stessa le proprie paure. Alla fine, ognuno di loro troverà la serenità momentaneamente persa e tutti si prenderanno le proprie responsabilità, brindando al futuro e alla perseveranza dimostrata. Il talento di Pierpaolo Spollon spicca anche in questa stagione: l’attore sa commuovere e divertire e rende evidente, attraverso il proprio personaggio, le ansie che un medico assorbe e vive nell’arco del proprio lavoro, senza demordere mai. Riccardo dimostra carisma e acquisisce sempre più sicurezza in sé stesso. Inoltre, Giulia si riconferma personaggio imprescindibile per la sua professionalità, fermezza e dolcezza. In questa stagione la missione di Doc di recuperare la propria memoria abbraccia ogni puntata e, settimana dopo settimana, tiene il pubblico con il fiato sospeso. L’ultima puntata stupisce: si incentra su molti flash-back per svelare l’accaduto. Si viene a conoscenza che Agnese aveva mentito solamente per proteggere Andrea. Questa scelta, pur se dolorosa, simboleggia un enorme atto d’amore che ha toccato le corde più profonde dell’anima.
Le puntate più amate dello show televisivo
Alcune vicende di Doc: nelle tue mani hanno particolarmente coinvolto i telespettatori. Sicuramente, è impressionante la scena del terremoto in cui i medici sono, a rigore, costretti a continuare le loro operazioni. Federico matura enormemente e riesce, da solo, a fronteggiare l’emergenza. Lo stesso accade per Martina e Riccardo. Doc resta bloccato in ascensore con una giovane infermiera e una donna incinta in procinto di partorire. Il suo immancabile intuito (quello che fa domandare: «ma come si fa?») gli permette di intuire che la donna aveva urgentemente bisogno di un’operazione, altrimenti non avrebbe retto il parto. Con calma e sangue freddo, in ascensore e celando il timore, la signora viene sottoposta all’operazione e successivamente al parto. Ancora, un episodio che va sottolineato è indubbiamente l’inganno di Alberto Bramante che tiene in pugno Agnese e la minaccia costantemente. Il suo unico scopo è quello personale e utilitaristico: per accrescere i propri interessi è capace di qualsiasi cosa, anche se il prezzo da pagare è quello di tralasciare la salute di migliaia di pazienti. Questa è una verità raccapricciante che rattrista e fa capire quanto l’egoismo possa prevalere, macchiando anche i beni essenziali come la sanità pubblica. Invece, nella serie ci si scaglia contro la corruzione e si cerca ininterrottamente di tirare a galla l’onestà, la professionalità, etica giusta e altruista. Doc: nelle tue mani incarna non solo uno, ma tutti quei medici che, con professionalità e passione, portano avanti il loro lavoro senza scendere a compromessi o ricorrere a sotterfugi, curando ogni paziente con attenzione e scrupolosa minuzia. Nella serie si ripetono spesso frasi come: «Doc, pensaci tu» perché, nella sanità e nella vita ospedaliera, in quella vera, ci si affida davvero (e/o si spera di farlo) alle mani di chi ha competenza, buon cuore, esperienza ed empatia.
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