Gran parte dei film con Freddie Highmore ha fatto parte della nostra infanzia ammaliandoci con la loro storia e la loro fantasia ed introducendoci alla bravura del giovane attore.
Freddie Highmore, figlio dell’attore Edward Highmore e dell’agente cinematografico Sue Latimer, è nato a Londra il 14 febbraio 1992. Da adolescente ha frequentato la Highgate School di Londra; nonostante il successo riscontrato in diversi film, una volta diplomato decide di continuare gli studi iscrivendosi al corso di lingue straniere all’Emmanuel College dell’Università di Cambridge finendo poi per laurearsi in arabo e spagnolo nel 2014.
Di seguito riportiamo 4 film con Freddie Highmore che hanno lasciato il segno nella vita di moltissime persone.
1) La Fabbrica di Cioccolato
Il primo tra i film con Freddie Highmore che vi consigliamo è La Fabbrica di Cioccolato, regia di Tim Burton, trasmesso nel settembre 2005. Il film, tratto dal romanzo di Roald Dahl da cui viene creato, nel 1971, il primo adattamento cinematografico di Mel Stuart, parla di un bambino povero, Charlie Bucket (interpretato da Freddie Highmore), che vive in una piccola casa di legno con la madre, il padre e i nonni paterni e materni. Il bambino, anche se abituato a mangiare solo zuppa di cavoli, costretto della povertà, ad ogni suo compleanno riceve come regalo, la possibilità di poter prendere uno dei suoi cibi preferiti, che consiste in una tavoletta di cioccolato. Una sera, durante la cena, il nonno Joe racconta a Charlie della sua esperienza lavorativa nel primo negozio aperto da colui che viene poi riconosciuto come Willy Wonka (interpretato da Johnny Depp), che ha deciso, grazie al successo dei suoi dolci, di aprire la più grande fabbrica di cioccolato mai esistita, dove nonno Joe ha lavorato come operaio. La fabbrica, in seguito, viene chiusa e il personale licenziato dallo stesso Wonka poiché delle spie tentano di rubare le sue ricette segrete; la fabbrica riprende la sua funzione dopo vari anni pur senza riassumere gli operai. Un giorno Willy Wonka fa un annuncio dove dice che ha nascosto cinque biglietti d’oro all’interno di altrettante barrette di cioccolato e coloro che troveranno questi biglietti avranno la possibilità di visitare la fabbrica. I primi quattro biglietti vengono trovati da Augustus Gloop, bambino goloso e obeso, Veruca Salt, ragazzina viziata e capricciosa, Violetta Beauregarde, bambina arrogante ed estremamente competitiva, e Mike Teavee, bambino intelligente e scontroso. Colui che riesce a ottenere l’ultimo biglietto d’oro è proprio Charlie, che compra per puro caso, con dei soldi trovati in strada, una tavoletta di cioccolata.
La Fabbrica di Cioccolato di Burton, gioca molto sugli effetti visivi, sulla scenografia, sui colori, sulle immagini ma anche sui vestiti scelti per i vari personaggi, vestiti che riescono a raccontare che tipo di persona sia il personaggio portato sullo schermo. Una peculiarità di questa pellicola sta nel fatto che la storia e i personaggi, a differenza di ciò che fu realizzato nel 1971, sono molto più fedeli al libro in quanto, il regista, ripropone, seppure con piccole differenze, la storia scritta da Roald Dahi. Il film di Tim Burton esagera, rende tutto assurdo ed è molto più didascalico ma allo stesso tempo, ritrae personaggi molto più riconoscibili e diversi tra di loro, descrivendo la fabbrica di cioccolato in un modo così dettagliato da accendere in chi guarda il film una curiosità tale da spingere lo spettatore a voler sapere come essa sia fatta al suo interno.
2) Arthur e il popolo dei Minimei
Arthur e il popolo dei Minimei, secondo film con Freddie Highmore che vi proponiamo, è una pellicola creata nel 2006 da Luc Besson; il film è tratto da due romanzi scritti dallo stesso Besson. La fama di questo film ha fatto sì che Besson portasse sullo schermo anche Arthur e la vendetta dei Maltazard e Arthur e la guerra dei due mondi. La pellicola è ambientata nel 1960 in Connecticut e narra di Arthur, ragazzino di dieci anni che vive con la nonna in campagna, che viene a conoscenza, attraverso i racconti della nonna, della storia di una strana tribù che il nonno ha incontrato durante i suoi molteplici viaggi: i Minimei, tribù che si può incontrare attraverso un portale nascosto che si trova vicino casa. Durante la ricerca del tesoro, nascosto dal nonno prima della sua scomparsa, il piccolo Arthur trova degli indizi che lo aiuteranno a raggiungere il mondo dei Minimei, mondo che si può raggiungere solo una volta all’anno durante la decima luna piena a mezzanotte. Arthur, all’interno del mondo dei Minimei, raggiunto grazie all’aiuto della tribù dei Bogo-Matassaiai, viene a conoscenza che il nonno è stato catturato dal cattivo M. Arthur e con l’aiuto della principessa Selenia e il principe Betameche, inizia così un viaggio alla ricerca del nonno e del tesoro perduto, rubato da M. il malvagio.
Arthur e il popolo dei Minimei è un film affascinante che conquista il pubblico, tenendolo incollato allo schermo, sia per la sua animazione 3D che per la bravura degli attori. Il cast, la cura dei dettagli, l’unione tra mondo umano e mondo dei Minimei e molto altro ancora sono le caratteristiche che rendono questa pellicola una meraviglia cinematografica.
3) Neverland- Un sogno per la vita
Il terzo film con Freddie Highmore è Neverland – Un sogno per la vita, film fantasy del 2004 diretto da Marc Forster, scritto da David Magee, basato sulla commedia teatrale The Man Who Was Peter Pan di Allan Knee del 1998. La pellicola è un’opera autobiografica che parla della vita del drammaturgo J.M Barrie, creatore di Peter Pan, e del rapporto che egli ha con la sua famiglia. Neverland – Un sogno per la vita narra di Sir James, un drammaturgo di 43 anni, e dell’incontro con la vedova Sylvia Liewelyn Barrie e i suoi quattro figli, George, Jack, Peter e Michael, con i quali stringe una forte amicizia. James, per i figli di Sylvia, rappresenta non solo un compagno di giochi ma anche una figura paterna e le buffonate fantasiose create dai bambini danno, al drammaturgo, delle idee per creare una commedia teatrale su ragazzini che hanno il desiderio di non crescere mai, in particolare uno, conosciuto con il nome di Peter Llewelyn Davies.
Neverland – Un sogno per la vita è un film che riesce a commuovere il pubblico ad ogni visione riuscendo a far comprendere i sentimenti e il punto di vista del protagonista. Viene introdotto non solo il rapporto d’amore che vi è tra James e la famiglia Davies ma viene anche inserita l’accusa di pedofilia di cui Barrie è accusato nella vita reale, ciò si evince dal tipo di rapporto che viene a crearsi tra il drammaturgo e la famiglia che viene visto piuttosto strano, soprattutto perché lui è sposato mentre la signora Davies è vedova. Una peculiarità di questo film è il collegamento con la storia di Peter Pan che ha segnato la vita di moltissime persone.
4) La musica nel cuore – Agust Rush
L’ultimo film con Freddie Highmore di cui parleremo è La musica nel cuore – Agust Rush, film diretto da Kirsten Sheridan nel 2007. La pellicola narra di un ragazzino prodigio della musica, scappato dall’orfanotrofio in cui vive con l’intento di cercare i suoi genitori biologici. Lyla e Louis si incontrano per caso e decidono di trascorrere una notte insieme ma la mattina dopo Lyla deve abbandonare la città per volere del proprio padre, lasciando ai due il rimpianto per la perdita di un amore non vissuto; tutto peggiora quando Lyla scopre di essere incinta. Durante la gravidanza, Lyla resta vittima di un incidente, il padre le fa credere che il bambino, nato vivo e assegnato ai servizi sociali, sia morto durante il terribile evento. Evan, ormai cresciuto, è un bambino con un grande talento musicale che ha un sogno: trovare e conoscere i propri genitori; per questo motivo, pur ricevendo notevole affetto all’interno dell’orfanotrofio, scappa e lungo il tragitto conosce Arthur, bambino che suona la chitarra a Washington Square, che lo conduce dal Mago, uno strano musicista che ospita bambini orfani e che si scopre poi essere uno sfruttatore che li obbliga a suonare per le strade; il Mago assegna a Evan il nome di Agust Rush, ma quest’ultimo è costretto a scappare, in quanto l’orfanotrofio è sulle sue tracce. Contemporaneamente Lyla scopre, grazie alla confessione del padre malato, che il figlio che lei credeva morto in realtà è vivo, corre a New York alla ricerca del figlio perduto facendosi aiutare da Jeffries.
La musica nel cuore – Agust Rush, è un film di una bellezza spontanea e disarmante, molto delicato dove viene introdotto il tema del legame familiare, legame che non viene raccontato con le parole ma è dimostrato attraverso le emozioni e le sensazioni che suscita. Ha un tono molto poetico, coinvolgente e commovente che riesce a introdurre lo spettatore all’interno della vita di Evan nella sua ricerca dei genitori ma anche nell’importanza della musica che in questo film viene vista come il collante universale, collante che per colpa della frenesia delle persone è molto difficile da vedere e percepire.
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