Film con Morgan Freeman: 3 da non perdere

Film con Morgan Freeman

Morgan Freeman nasce a Memphis il 1º giugno 1937, è un attore e produttore cinematografico statunitense. Debutta nel teatro a otto anni, ad oggi è stato candidato al premio Oscar per cinque volte. Il primo film con Morgan Freeman dove egli appare accreditato è Una fattoria a New York City, del 1971. Negli anni ’90 incominciano i primi ruoli da coprotagonista, come in Robin Hood – Principe dei ladri con Kevin Costner, nel western Gli spietati dell’amico Clint Eastwood, nel thriller Seven di David Fincher accanto a Brad Pitt e Kevin Spacey.

Oltre ai film con Morgan Freeman, vi suggerisco anche una serie di documentari del 2010 dedicata ai misteri dell’universo, Morgan Freeman Science Show, oppure i trailer e alcune tracce dell’ album Savage Mode II di 21 Savage e Metro Boomin di cui lui è il principale narratore.

1. A spasso con Daisy

”Driving Miss Daisy” è un film con Morgan Freeman del 1989 diretto da Bruce Beresford, dura 99 minuti ed è un genere tra commedia e romantico

Daisy Werthan è una signora ebrea vedova di 72 anni, una maestra elementare ormai in pensione. Lei è conosciuta per il suo temperamento burbero e complicato, a tratti paranoico. Dopo aver devastato il giardino dei vicini con una cattiva manovra, il figlio Boolie, erede dell’azienda paterna le impone l’accompagnamento di un’autista. Conoscerà Hoke (Morgan Freeman), un uomo  afroamericano di 60 anni,  ex fattorino del latte ed è analfabeta. Ormai in pensione decide di accettare l’incarico, con pazienza e un sorriso sempre presente, farà anche frecciate d’umorismo pungente. Miss Daisy non vuole avere un’autista o altrimenti la farebbe “passare scioccamente per ricca davanti a tutti“, così lo tratta male e cerca di farlo cacciare dal figlio. Dopo poco si arrende e inizia ad usufruire dei suoi servizi, alternando momenti amichevoli ad atteggiamenti più burberi, riconoscendo però la dolcezza e il rispetto di Hoke. Alla morte della sua badante, lui si dovrà improvvisare giardiniere, cuoco, cameriere e nascerà una profonda amicizia tanto che Daisy gli insegnerà a leggere e  scrivere. Nel frattempo gli anni passano, Boolie amplia la propria azienda, Miss Daisy partecipa a un discorso di Martin Luther King e quasi centenaria andrà in una casa per anziani. Saltuariamente riceverà le visite di Boolie e Hoke, il suo unico vero amico.

Il film con Morgan Freeman è tratto da una storia vera e dall’omonim commedia teatrale.  Vengono affrontati molti temi forti, sia Daisy che Hoke, ci rappresentano la comunità americana nella metà degli anni ’60, piena di  angherie, soprusi e discriminazioni. Non lo fa con scene crude e violente, ma rappresentandoci il cinismo della borghesia, di chi ripete a se stesso di non avere pregiudizi. La forza della pellicola è nei gesti e nelle azioni, nella bravura del cast che solo con sguardi o movimenti trasmettono i temi fondamentali. Morgan Freeman aveva anche preso parte alla rappresentazione teatrale e, nonostante avesse poco più di 50 anni, nel film ricopre le parti di un uomo molto anziano. Sarà candidato all’Oscar come miglior attore non protagonista. 

La colonna sonora ha un ruolo importantissimo: il compositore Hans Zimmer si occupa di tutta la musica del film, non con un’orchestra ma con il semplice uso di alcuni sintetizzatori.

2. Un’impresa da Dio 

Un’impresa da Dio è il secondo film da non perdere con Morgan Freeman, che torna ad interpretare Dio. Il film è una pellicola del 2007, diretto da Tom Shadyac, spin-off di 96 minuti di Una settimana da Dio del 2003. Il protagonista è Steve Carrell.

L’ex anchorman Evan Baxter eletto al Congresso degli Stati Uniti d’America dopo essersi trasferito con la moglie Joan e i tre figli in una cittadina immaginaria, inizia ad essere vittima di cose strane. Succedono da quando quella stessa notte Baxter prega chiedendo di poter fare qualcosa di grande e meraviglioso. Comincia a lavorare per il Capo Congresso Long, ne conosce lo staff ma inizia ad essere seguito da animali, di fronte casa gli vengono scaricati attrezzi da lavoro e gli appare sempre il numero 614, che nasconde il significato del quattordicesimo versetto del sesto capitolo della Genesi, cioè la costruzione dell’Arca di Noè. Il giorno dopo Evan incontrerà spesso un uomo di colore: questi è proprio Dio che gli affida la mission dell’Arca perché il 22 settembre ci sarà una piena. Dopo peripezie ed eventi “strani” accetta l’incarico. Insieme ai figli inizia a costruire l’arca, gli crescono miracolosamente barba e capelli e stranamente potrà indossare solo una veste simile a quella di Noè. Proverà a raccontare del diluvio e dell’arca, ma viene preso per pazzo; la moglie verrà invece convinta da Dio. Quando l’arca è finita il 22, Evan scopre che Long ha costruito la cittadina su di una foresta, risparmiando sui materiali della diga, e che il diluvio sarebbe stato causato dalla diga. Aveva ragione, e quando cede l’acqua travolge tutto e l’arca viene trascinata avanti al Congresso. Evan rivela la truffa di Long, gli animali scesi dall’arca tornano ai loro luoghi d’origine, tornerà un uomo normale e si reca con la famiglia a fare una gita, dove avrà un ultimo colloquio con Dio.

Il ruolo di Dio, interpretato da Morgan Freeman è fondamentale per la trama del film, ci offre una rappresentazione carismatica e affabile di Dio, gli dona un senso di saggezza, calma e comprensione, trasmettendo l’idea di un dio benevolo e tollerante. Il suo ruolo è centrale, perché la sua decisione di dare a Bruce l’opportunità di gestire l’universo  pone le basi per l’esplorazione del tema del libero arbitrio e delle responsabilità. Freeman è il mentore che guida Bruce in questo viaggio: lo aiuta a riflettere sulla vera natura del potere e sul significato della vita. La sua interazione con Bruce è caratterizzata da pazienza e amore, nonostante le scelte sbagliate di quest’ultimo. Morgan Freeman spezza anche la serietà del ruolo, aggiungendo un tocco di umorismo alla sua interpretazione, contribuendo alla natura leggera e divertente del film. 

3. Invictus 

Invictus – L’invincibile è un film con Morgan Freeman del 2009 diretto da Clint Eastwood, dura 134  minuti. Il film è basato su una storia vera, la storia del leader Nelson Mandela e delle sue battaglie per l’unione di un Paese diviso dalla politica di segregazione razziale nota come apartheid.

Trama: Narra gli eventi accaduti durante la Coppa del Mondo di Rugby del 1995 in Sudafrica, poco dopo la proclamazione di Mandela come presidente, vinse il Sudafrica e contribuì a unificare quel popolo, ancora affetto dalle leggi di segregazione razziale in vigore dal 1948 al 1991. L’obiettivo di Mandela era proprio sfruttare questo evento per riappacificare la popolazione, divisa dall’odio tra la maggioranza nera e la minoranza bianca. Spera nella vittoria della squadra nazionale, la Springbooks e inizia a interessarsi alla squadra, anche stando continuamente in contatto con François Pienaar, al quale fa capire l’importanza politica di un suo successo. Anche una sola vittoria è difficile, perché la squadra è reduce da una serie di sconfitte.

Il titolo è dovuto alla poesia Invictus, del poeta William Ernest  Henley, la stessa che Mandela leggeva durante i suoi anni di prigionia per resistere a quanto subiva ogni giorno. Morgan Freeman sembra nato per questo ruolo, spesso è stato associato a Mandela per la sua somiglianza, anche prima del film. Mandela stesso ha indicato Freeman come l‘unico a poterlo interpretare. Freeman è riuscito l 100% a entrare nel personaggio, assumendone il tono di voce, l’accento e le movenze, imparò a scrivere con la mano sinistra. Motivi per cui Freeman ha ottenuto la nomina agli Oscar come miglior attore protagonista. Anche il lavoro di Matt Damon nei panni di François Pienaar, è memorabile ed ha ottenuto una nomination come Miglior Attore Non Protagonista. Per prepararsi ad un ruolo tanto fisico, l’attore seguì gli allenamenti tipici dei giocatori di rugby.

La colonna sonora  è opera del figlio di Clint,  Kyle Eastwood, un musicista professionista che si è ispirato proprio ad un festival di musica in Sudafrica, dove condusse diverse ricerche sulla musica e i gruppi locali. Ad esempio, con gli Overtone,  realizzò alcuni dei brani presenti poi nel film, come World in Union 95 e Shosholoza. Kyle ha composto il tema principale del film insieme al compositore Micheal Stevens. 

In conclusione, possiamo capire la straordinaria influenza di Morgan Freeman nell’industria cinematografica, è un’icona di talento. La sua carriera è eclettica, ha interpretato ogni tipo di genere e ruoli, diventando una figura d’ispirazione anche al di fuori del set per il suo impegno nella promozione della diversità e dell’uguaglianza e per il suo sostegno in cause sociali e ambientali.

Fonte immagine in evidenza: Amazon, copertina ufficiale di Driving Miss Daisy

A proposito di Gaia Pisacane

Vedi tutti gli articoli di Gaia Pisacane

Commenta