Film con Viola Davis: 3 da vedere

Film di Viola Davis

Viola Davis è un’attrice e produttrice televisiva statunitense, nata a St. Matthews – Carolina del Sud – l’11 agosto del 1965. Viola Davis ha origini afroamericane ed è un’attivista del movimento Black Lives Matter. Dopo aver frequentato la prestigiosa Juilliard – una delle migliori scuole di arte, musica e spettacolo – fa il suo debutto al cinema nel 1996 con il film Il colore del fuoco, ma sale alla ribalta del mondo dello spettacolo nel 2008 con il pluripremiato film Il dubbio. Oggi vi consiglieremo 3 film di Viola Davis che non potete assolutamente perdervi.

È importante, inoltre, sapere che Viola Davis è la terza donna afroamericana della storia a far parte dell’EGOT – un acronimo usato per indicare i 4 premi principali del mondo dello spettacolo – avendo vinto l’Emmy per la TV, il Grammy per la musica, l’Oscar per il cinema e il Tony per il teatro.

Scopriamo ora i 3 film di Viola Davis da vedere assolutamente:

 

Barriere

Il film diretto da Denzel Washingon è uscito nel 2016 ed è tratto dall’omonima opera teatrale del 1983, ed è il film che ha portato Viola Davis a vincere il premio Oscar come miglior attrice non protagonista.

Pittsburgh, anni ‘50. Troy Maxson è un uomo afroamericano ex promessa del baseball, che lavora come netturbino svolgendo una vita umile insieme alla sua famiglia. Il titolo stesso del film è un messaggio pressoché drammatico che si estende a tutte le dinamiche, gli eventi e le singole situazioni che Troy affronta come uomo di colore nella società americana degli anni ‘50. Razzismo, perdono, tradimento, malattia e famiglia sono solo alcuni dei concetti chiave che affronta un film a dir poco commovente.

Troy ha lottato tutta la sua vita per avere un posto nella società, finendo però col diventare quasi maniacale nel suo controllo e nella sua morale. L’essere un ex promessa del baseball fa sì che impedisca al figlio minore di giocare come professionista, sottolineando come la cosa giusta da fare sia invece trovare un lavoro stabile che gli porti uno stipendio; spinge il figlio maggiore verso la ricerca di un lavoro sicuro e si prende cura del fratello affetto da infermità mentale. Il rapporto con la moglie si incrina per via di una relazione extraconiugale dalla quale nasce una figlia.

L’arrancare di Troy nel trovare un posto nella società diventa non solo una condanna morale per lui, ma anche per il resto della sua famiglia che si sente costantemente in gabbia in una situazione familiare da lui creata. Il parallelismo del recinto che lui e la moglie dicono di voler costruire da anni, ma mai completato, è la metafora del come Troy vive la sua vita da uomo di colore all’interno della società americana.

  

Ma Rainey’s Black Bottom 

Tra i 3 film di Viola Davis da vedere, non potevamo non consigliare anche quel capolavoro del 2020 targato Netflix che è Ma Rainey’s Black Bottom. La trama è un dipinto degli artisti afroamericani negli anni ‘20 e  ruota attorno alla storia di una delle prime cantanti blues degli Stati Uniti pronta a registrare la sua musica.

Ci troviamo a Chicago, in uno studio musicale in cui Ma Rainey – che in spagnolo è nota come la Madre del Blues – sta per incidere un album sotto le direttive di produttori bianchi che cercano costantemente di plasmare la sua musica a proprio modo. Mentre attendono l’arrivo di Ma Rainey, i quattro musicisti della band chiacchierano tra loro confrontandosi sugli episodi di razzismo che hanno subito, e sebbene questo dettaglio li renda simili, ci sono diverse tensioni all’interno del gruppo.

La musica di Ma Rainey – il cui vero nome era Gertrude Pridgett – è stata una vera e propria ispirazione per le icone del blues che tutti conosciamo come Louis Armstrong o Bessie Smith, e l’immagine che l’interpretazione della Davis le dà, è a dir poco fenomenale. Ancora una volta, in un suo film, viene toccato il tema del razzismo, in un’ambientazione come quella musicale, in cui la figura di Ma Rainey cerca di lottare per mantenere la sua identità di donna afroamericana all’interno della sua musica. Una visione in cui la sua musica si affermi per ciò che è e non per ciò che la società dei bianchi vuole mostrare.

 

The Help

Tornando indietro al 2011, troviamo The Help diretto da Tate Taylor e interpretato, accanto alla Davis, da nomi come Emma Stone, Bryce Dallas Howard e Jessica Chastain. Il film è un adattamento dell’omonimo romanzo scritto da Kathryn Stockett, e tra i film di Viola Davis non può non essere citato.  

La storia è ambientata all’inizio degli anni ’60 a Jackson, in Mississippi, nel pieno del periodo delle lotte per i diritti civili degli afroamericani negli Stati Uniti. Ciò che rende particolare questo film è il modo in cui il tema del razzismo prende per la prima volta un punto di vista femminile, in una trama che osserva la vita quotidiana delle donne bianche e afroamericane il cui rapporto è plasmato dalla discriminazione e dai pregiudizi razziali.

Le donne afroamericane sono semplicemente ridotte al ruolo di cameriere o tate, lavorando e prendendosi cura della propria famiglia al tempo stesso, mentre le donne bianche passano il tempo tra feste e ostentando il proprio benessere l’una con l’altra. La figura di Skeeter è l’antifona del contesto, poiché una donna bianca che ha studiato a New York ed è una giornalista, ora tornata a casa in Mississippi, dove si ritrova in contrasto con le altre donne bianche perché i suoi valori morali sono troppo in avanti rispetto al resto del mondo che la circonda. Così, decide di raccontare la situazione che vivono le donne afroamericane raccogliendo le loro testimonianze e scrivendone un libro, andando contro le terribili vicende che rompere il silenzio potrebbe comportare.

Questi sono i 3 film di Viola Davis che dovete assolutamente vedere se non l’avete ancora fatto!

E se amate le serie TV più dei film, dovete sapere che Viola Davis è anche la protagonista della famosa serie How to get away with murder, in italiano tradotta con Le regole del delitto perfetto. Se amate il genere thriller, i plot twist e il crime non ne resterete affatto delusi.

 

Fonte immagine: Wikipedia

 

 

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