Matteo Garrone è un noto regista e sceneggiatore cinematografico italiano. Nasce a Roma il 15 ottobre del 1968, frequenta il liceo artistico ed è durante quegli anni che sviluppa una passione innata per la pittura, elemento che ritornerà spesso all’interno dei suoi film. È però con il lungometraggio Terra di mezzo che capirà quale strada intraprendere: il lungometraggio in questione racconta tre storie di immigrazione a Roma, messe insieme tramite un collage documentaristico che passa da una realtà a un’altra grazie a sfumature e passaggi di tono elevato. Tra i diversi film di Matteo Garrone, è stato Gomorra, trasposizione cinematografica del romanzo omonimo, ad avergli assicurato la fama internazionale come regista, produttore e sceneggiatore cinematografico.
Le caratteristiche dello stile cinematografico garroniano sono molte, dalla cura dei dettagli e dei colori all’unione di più storie in un unico racconto, cercando sempre di concentrare l’attenzione sull’animo umano dei suoi protagonisti. Ma quali sono i film di Matteo Garrone da non perdere e che ci possono raccontare di più sullo stile del regista? Di seguito ve ne consigliamo tre assolutamente pazzeschi!
1. Il racconto dei racconti (2015)
Iniziamo con un vero e proprio capolavoro della filmografia garroniana, ovvero Il racconto dei racconti. Il film ha una trama complessa che si sviluppa in tre storie diverse tutte tratte da Lo cunto de li cunti, raccolta napoletana di 50 fiabe scritta da Giambattista Basile nel XVII secolo. In questo film di Matteo Garrone, le tre fiabe La pulce, La cerva e La Vecchia scorticata sono narrate partendo dalla figura femminile e analizzandola, man mano che il film prosegue, in tutte le sue fasi più problematiche della sua vita. Nonostante la fonte sia datata a quasi quattro secoli fa, Garrone è stato abile nel sottolineare quelle caratteristiche spinose della donna che sono ancora molto attuali. Un’attenzione particolare è data ai colori, alle inquadrature e ai primi piani, contornati da dialoghi molto brevi in modo da non interferire con la fotografia preponderante.
2. Dogman (2018)
Pluripremiato ai David di Donatello, soprattutto nelle categorie di Miglior film e Miglior regista, Dogman ci riporta un po’ ai primi film di Matteo Garrone, nei quali, partendo da un fatto di cronaca, ci si focalizza sul personaggio e in particolare sull’empatia dell’animo umano. La trama narra della storia del Canaro della Magliana, il caso di cronaca nera che sconvolse l’Italia degli anni Ottanta. Per quanto il delitto possa essere stato brutale e crudele, Garrone trova il modo di entrare nella psiche del personaggio, scegliendo di eludere i particolari più macabri. Così facendo, lo spettatore riesce ad essere in armonia con la storia del protagonista, anche grazie a uno spiccato senso di realismo dato dai numerosi silenzi, gesti e sguardi, che riempiono ogni singola scena.
3. Gomorra (2008)
Non possiamo non citare Gomorra, il film che ha reso Matteo Garrone famoso in tutto il mondo e che gli ha permesso di vincere il suo primo Grand Prix del Festival di Cannes, diversi David di Donatello e cinque European Awards. Questo film racconta diverse storie, ambientate tra Scampia e la provincia di Caserta, che non sono intrecciate tra di loro. I cinque protagonisti ci presentano dei frammenti della loro vita degradante per le strade di Napoli, attraverso una tecnica registica e narrativa rivoluzionaria rispetto ai soliti film sulla malavita. Infatti, non ci viene mostrata la vita agiata o le gesta “eroiche” dei boss; bensì, il film si concentra sui più piccoli elementi che di solito fungono da contorno ma che, in questo caso, sono al centro della narrazione. Matteo Garrone ci porta nel bel mezzo di quelle realtà abiette e difficili, che spesso stritolano e opprimono chi le vive. La bellezza e la genuinità di questo film risiedono nel fatto che gli attori sono quasi tutti non professionisti; dunque, la loro interpretazione è spesso naturale e quasi mai dettata da un copione.
Grazie ai film di Matteo Garrone riusciamo a vedere le cose da un punto di vista differente, riusciamo ad allenare l’empatia e ad entrare nel profondo dell’anima dei protagonisti. Matteo Garrone è un vero e proprio lettore dell’animo umano. E noi lo amiamo anche per questo.
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