Dal 2009 al 2015, la serie TV Glee ha conquistato milioni di spettatori in tutto il mondo, non solo per le storie coinvolgenti dei suoi protagonisti, ma anche e soprattutto per le straordinarie performance musicali che hanno caratterizzato ogni episodio. Tra brani originali e reinterpretazioni di grandi successi, le cover di Glee sono diventate un vero e proprio fenomeno culturale, capaci di scalare le classifiche e di far riscoprire al pubblico canzoni di ogni genere ed epoca. In questo articolo, analizzeremo 10 tra le migliori cover di Glee, quelle che, secondo molti fan, sono addirittura superiori alle versioni originali, o che comunque ne offrono una versione alternativa di grande valore artistico ed emotivo.
Era il lontano 2009 quando andava in onda su Fox il primo episodio di Glee, l’iconica serie televisiva prodotta da Ryan Murphy. Una serie TV è stata in grado di diventare un vero e proprio fenomeno culturale, ottenendo una media di otto milioni di telespettatori a puntata negli USA.
Glee: la musica come strumento di riscatto e di espressione
Eppure, a primo impatto, Glee può sembrare un classico teen drama con tutti gli stereotipi ad esso annessi: c’è la ragazza un po’ sfigata messa in contrapposizione con le cheerleader della scuola, belle e popolari; c’è il quarterback fidanzato con il capo delle cheerleader, ma che è in realtà un bravo ragazzo dal cuore d’oro soggiogato dalla sua frivola e superficiale partner; c’è l’insegnante di musica che desidera mettere in risalto le doti degli studenti ai margini della società, con cui si identifica. Ma Glee si distingue in maniera netta dagli altri teen drama sotto vari aspetti: la preponderante vena ironica tipica dei prodotti di Murphy, la capacità di trattare temi delicati e importanti come nessuna serie adolescenziale aveva fatto prima (anticipando prodotti televisivi più recenti quali Sex Education) e, soprattutto, la musica.
La musica è il punto cardine di Glee, l’elemento attraverso il quale gli “sfigati”, i “perdenti”, gli emarginati riescono a trovare il proprio posto nel sistema scolastico, a prendersi la propria rivincita nella società. Sono più di 700 le performance musicali presenti nelle sei stagioni di Glee, tra brani originali e cover, e sono eseguite dai protagonisti stessi della serie, talvolta accompagnati da personaggi noti del mondo dello spettacolo che hanno partecipato agli episodi in veste di guest star e ruoli ricorrenti – tra questi, ricordiamo Idina Menzel, Olivia Newton-John, Gwyneth Paltrow, Britney Spears, Matt Bomer e Demi Lovato. La maggior parte delle performance musicali è una reinterpretazione di canzoni già esistenti, da brani che hanno fatto la storia della musica alle hit del momento. Alcune di queste cover sono diventate un vero e proprio simbolo di Glee e sono considerate da parte di molti fan addirittura migliori delle versioni originali.
Abbiamo selezionato 10 cover di Glee che sono probabilmente più riuscite delle canzoni originali o, quantomeno, ne sono un’apprezzabilissima versione alternativa!
Le 10 cover di Glee che hanno fatto la storia
10) Don’t stop believing (Journey): l’inno di Glee
Qualcuno storcerà il naso nel sentir dire che la versione di Don’t stop believing del Glee Club sia più bella dell’intramontabile brano originale dei Journey, e probabilmente ne ha tutte le ragioni. Nonostante ciò, non si può non inserire questa canzone in una classifica delle migliori performance di Glee: interpretata diverse volte nel corso delle varie stagioni, Don’t stop believing è la canzone-simbolo della serie, una canzone in grado di descrivere pienamente il desiderio di rivalsa di coloro che vivono ai margini e la voglia di inseguire i propri sogni nonostante tutto, anche e soprattutto quando le cose si fanno difficili. È il cuore della serie, l’espressione del modo di essere e di sentirsi dei suoi protagonisti e, probabilmente, anche quello degli spettatori. Insomma, non sarà effettivamente migliore della canzone originale, ma è comunque una cover iconica che, nel contesto di Glee, assume un nuovo valore in grado di lasciare il segno.
9) We are young (Fun. feat. Janelle Monáe): l’unione fa la forza
Questa performance corale, eseguita nell’episodio 9 della terza stagione, prende luogo in un momento di riappacificazione all’interno del Glee Club, e vede come interpreti tutti i suoi componenti più amati: i membri originali delle Nuove Direzioni, quelli con cui si è maggiormente entrati nel cuore della storia e che gli spettatori hanno visto crescere, maturare e poi prendere il volo per inseguire il proprio futuro. Rachel, Mercedes, Finn, Santana, Kurt, Blaine, Sam, Tina, Quinn, Mike e Brittany cantano insieme stringendosi l’un l’altro, senza particolari fronzoli, coreografie o riarrangiamenti: ciò che rende questa cover più significativa dell’originale è il contesto in cui prende vita, la capacità dei protagonisti della serie di trasmetterne il messaggio. Non a caso, la We are young dei Fun e Janelle Monáe è diventata una hit un anno dopo la sua pubblicazione, in seguito proprio all’interpretazione del pezzo in Glee.
8) Don’t Speak (No Doubt): il dolore del tradimento
Altro brano che risulta migliore dell’originale grazie al contesto in cui si presenta all’interno della serie è Don’t Speak, canzone dei No Doubt interpretata nel corso della quarta stagione di Glee (episodio 4). Un momento romantico si trasforma in un momento di rottura: Rachel confessa a Finn di averlo tradito e, contemporaneamente, Blaine confessa lo stesso a Kurt. Alle voci dei ragazzi si accompagnano le espressioni di delusione, di tristezza e di rabbia sui loro volti, riuscendo a manifestare, grazie anche al testo, in maniera perfetta i loro sentimenti. Una performance che spezza il cuore, in cui la disperazione dei quattro protagonisti è palpabile e arriva dritta al cuore dello spettatore.
7) Somebody That I Used to Know (Gotye): un confronto tra fratelli
Nell’episodio 15 della terza stagione, Blaine Anderson ha ricevuto una visita poco gradita da parte del fratello Cooper (interpretato da Matt Bomer), che si mostra immediatamente come una persona piuttosto presuntuosa e desiderosa di essere sempre al centro dell’attenzione. I due sembrano non riuscire in alcun modo a comunicare tra loro, e ancora una volta è la musica a fungere da punto di incontro: il confronto tra i due fratelli avviene sulle note di Somebody that I used to know, famoso singolo del cantautore belga Gotye, le cui parole risultano evocative per descrivere il muro che, talvolta, involontariamente viene eretto all’interno dei legami familiari. L’interpretazione di Darren Criss e Matt Bomer è intensa e coinvolgente, e mette in luce le doti canore di entrambi gli attori.
6) Glad You Came (The Wanted): la redenzione di Sebastian
Sebastian Smythe non è di certo uno dei personaggi più simpatici di Glee. Leader degli Usignoli, Glee Club della Dalton Academy, il ragazzo si mostra da subito infatuato di Blaine e desideroso di intromettersi nella relazione tra lui e Kurt, per poi tentare di mettere i bastoni tra le ruote all’intero gruppo delle Nuove Direzioni, dichiarandosi disposto a barare e a minacciare pur di portare gli Usignoli alla vittoria delle Regionali. Il tentativo del suicidio dello studente omosessuale Dave Karofsky colpisce, però, Sebastian nel profondo, spingendolo a cambiare rotta e a cercare di diventare una persona migliore: alle Regionali, dedica a Karofsky una raccolta fondi, per poi esibirsi con il suo gruppo sulle note di Glad you came (stagione 3, episodio 14), canzone della boyband britannica The Wanted, il cui titolo risulta essere rivolto proprio alle Nuove Direzioni. La performance rappresenta pienamente la redenzione del ragazzo, il cui sguardo, per la prima volta sincero e disinteressato, sembra ringraziare i protagonisti per gli insegnamenti che sono stati in grado di dargli e chiedere scusa per tutto il male che ha fatto.
5) If I Die Young (The Band Perry): un tributo a Cory Monteith e Naya Rivera
L’interpretazione di questa canzone da parte del personaggio di Santana risulta particolarmente emozionante, non solo grazie alla splendida voce di Naya Rivera, ma soprattutto perché si distacca dal contesto della serie televisiva e descrive drammatici eventi avvenuti al di là dello schermo. La cover della canzone di The Band Perry è parte dell’episodio Addio, Finn (stagione 5, episodio 3), ed è cantata da Santana per commemorare il compagno di scuola e amico Finn Hudson, improvvisamente morto qualche settimana prima. Un evento che ha particolarmente scosso gli spettatori della serie, poiché l’episodio rappresenta un tributo all’attore Cory Monteith, interprete del personaggio di Finn, tragicamente deceduto pochi mesi prima della messa in onda dell’episodio. Questo brano si è rivelato tristemente profetico per la stessa Naya Rivera, che ha perso la vita all’età di 33 anni, e il cui corpo è stato ritrovato il 13 luglio, giorno del settimo anniversario della morte dello stesso Cory.
4) Smooth Criminal (Michael Jackson): un duetto esplosivo
Non è sicuramente migliore dell’intramontabile versione originale dell’iconico Michael Jackson, ma il duetto di Santana Lopez e Sebastian Smythe (stagione 3, episodio 11) può essere definita indubbiamente una delle migliori cover di Smooth Criminal mai fatte, nonché una delle migliori performance musicali di Glee in assoluto. Le voci di Santana e Sebastian si contrappongono e si fondono in maniera perfetta; i loro sguardi e la coreografia manifestano una forte tensione tra i due, tensione che viene ulteriormente esaltata dal ritmo dei violoncelli dei 2Cellos che fungono da accompagnamento musicale, dando vita a un riarrangiamento assolutamente da brividi. Non a caso, questo pezzo ha venduto circa 104 copie digitali!
3) La Isla Bonita (Madonna): un’interpretazione latina e passionale
Niente da togliere a Madonna, ma la versione de La Isla Bonita presente in Glee (stagione 3, episodio 12) risulta molto più spagnoleggiante, riuscendo a trasmettere meglio le vibrazioni latine del brano, probabilmente grazie alla presenza di Ricky Martin, uno degli artisti latin-pop per eccellenza, che in questo episodio interpreta un insegnante di spagnolo di nome David. La performance di Santana e David risulta perfettamente riuscita e assai coinvolgente e l’intesa tra i due è fortissima, tanto da far pensare che Naya Rivera e Ricky Martin siano fatti per esibirsi insieme.
2) Rumour Has It / Someone Like You (Adele): un mash-up da brividi
Interpretare Adele e rendere giustizia alla sua incredibile voce non è affatto facile. Eppure in questo mash-up (stagione 3, episodio 6) l’impresa risulta essere compiuta egregiamente, tanto da far concordare buona parte del pubblico di Glee sul fatto che l’interpretazione di questi due pezzi, Rumour Has It e Someone Like You, uniti tra loro e perfettamente riadattati alle voci di Naya Rivera e Amber Riley abbia dato vita a un pezzo addirittura superiore ai brani originali. Su YouTube, il video di questa esibizione ha ottenuto oltre 6 milioni di visualizzazioni in una sola settimana, mentre sull’iTunes Store americano è risultata essere la canzone più scaricata per oltre 24 ore.
1) Teenage dream (acoustic) (Katy Perry): una ballad acustica e straziante
Può una classica hit estiva, che ha accompagnato i momenti più spensierati di tantissimi ragazzi, diventare una ballad strappalacrime? Glee ci dimostra che si può eccome, con una delle cover più memorabili dell’intera serie.
Teenage dream, famosissimo singolo di Katy Perry, è stata interpretata due volte all’interno della serie: la prima (stagione 2, episodio 6) mantiene un arrangiamento e uno spirito più fedele all’originale, e segna la prima performance del personaggio di Blaine all’interno della serie. Nonostante anche questa interpretazione abbia riscosso un enorme successo tra i fan di Glee, è la seconda versione (stagione 4, episodio 4) quella che è riuscita maggiormente a toccare il cuore degli spettatori: accompagnato solo dalla musica di un pianoforte, con la voce rotta dall’emozione e le lacrime agli occhi, Blaine canta questa canzone rivolgendosi direttamente a Kurt, come se fossero soli all’interno di quel pub affollato, dimostrando al suo compagno tutto il suo amore e il suo senso di colpa. Blaine rivelerà a Kurt, poco dopo, di averlo tradito: la canzone che ha segnato l’inizio del sentimento tra i due qui sembra aver segnato anche la fine della loro storia. Chi ha visto la serie sa che, fortunatamente, alla fine non è stato così.
Conclusione: l’eredità musicale di Glee, un fenomeno che continua a ispirare
Le cover di Glee rappresentano un patrimonio musicale di grande valore, che ha saputo reinterpretare in chiave originale e moderna brani di ogni genere ed epoca. Attraverso la musica, i protagonisti della serie hanno dato voce alle proprie emozioni, affrontato temi importanti e trasmesso messaggi di speranza, coraggio e accettazione. A distanza di anni dalla sua conclusione, Glee continua a essere un fenomeno culturale che ispira e appassiona nuove generazioni di spettatori, grazie anche alla forza delle sue indimenticabili performance musicali.
Immagine in evidenza: poster promozionale della quarta stagione di Glee