Il bar delle grandi speranze, la recensione del nuovo film diretto da George Clooney con Ben Affleck, Tye Sheridan e Christopher Lloyd
Il bar delle grandi speranze (The Tender Bar) è il nuovo film diretto da George Clooney con Ben Affleck, Tye Sheridan, Christopher Lloyd, Daniel Ranieri e Lily Rabe. La pellicola, tratta dal romanzo omonimo e autobiografico scritto dal giornalista J. R. Moehringer, è disponibile sul servizio streaming Amazon Prime Video dal 7 gennaio 2022.
Il bar delle grandi speranze, JR Moehringer racconta la sua (triste) storia
La voce narrante di J. R. Moehringer racconta la sua infanzia e adolescenza; egli arriva con sua madre a casa dei nonni nello stato di Long Island dopo il divorzio dei genitori. Qui il piccolo protagonista stringe un forte legame con suo zio Charlie, il quale gestisce un bar nella città. Il locale si chiama The Dickens dal momento che il suo arredo omaggia lo scrittore inglese grazie alla presenza di uno scaffale con molti libri dietro al bancone. In questo modo lo zio Charlie (il quale possiede una preparazione da autodidatta) incoraggia il bambino alla lettura, alla risoluzione di cruciverba e a coltivare il sogno di diventare uno scrittore. Dopo una laurea in Lettere alla Yale University, JR abbandona la casa dei genitori per iniziare la carriera di giornalista a New York e tentare di avvicinarsi al padre perduto.
I temi del film di George Clooney; dalla famiglia alla realizzazione dei propri sogni
George Clooney torna dietro la macchina da presa dopo due anni dall’uscita di The Midnight Sky su Netflix; questa volta abbandona il genere fantascientifico per avvicinarsi a quello drammatico e biografico. La vicenda narrata da Il bar delle grandi speranze è una storia familiare ma anche di formazione del giovane JR tra i ricordi d’infanzia, le amicizie universitarie a Yale, il primo amore con Sydney e il suo apprendistato al The New York Times. Oltre a questo, il film di Clooney affronta il tema del padre. Il vero padre di JR, che lavora come dj in una radio di New York con il soprannome di The Voice (“La Voce”), ha abbandonato il piccolo protagonista con sua madre, quest’ultima ha chiesto il divorzio per allontanarsi definitivamente da quell’uomo. Nonostante l’assenza di una figura paterna alla quale ispirarsi, JR riesce a sostituirla grazie a suo zio e al nonno che si offre di accompagnarlo a scuola per l’evento “Colazione con i papà”.
Benché la vicenda del piccolo JR possa sembrare noiosa per gran parte del pubblico, il film di Clooney riesce nel suo intento di creare una bella storia di formazione. Le ottime musiche e la scenografia portano lo spettatore a rivivere gli anni Settanta e Ottanta in quell’America lontana dalle grandi città; L’Università di Yale, il Bar The Dickens e la casa di JR sono ricostruiti con cura. Il giovane Tye Sheridan si conferma un ottimo protagonista così come il piccolo Daniel Ranieri nei passi di JR da bambino mentre Christopher Lloyd e Ben Affleck riescono a rubare la scena per qualche istante.
Un film semplice con una storia lineare che descrive la vita di JR Moehringer tra la malinconica infanzia, le difficoltà familiari fino a realizzare il suo sogno di diventare uno scrittore.