Il danno è un film drammatico del 1992 diretto dal regista Louis Malle e tratto dall’omonimo romanzo di Josephine Hart. La pellicola, vede protagonisti l’attore britannico Jeremy Irons, che veste i panni di un importante politico di nome Stephen Fleming, e Juliette Binoche, il cui personaggio è quello della giovane e seducente Anna Barton. Il danno ha ottenuto diverse candidature, tra le quali ricordiamo una ai Premi Oscar, una ai Golden Globe e una per il Premio BAFTA.
La trama
Al centro della storia narrativa del film c’è un rispettabile politico inglese di nome Stephen Fleming, personaggio interpretato dal talentuoso Jeremy Irons, che si perde nella travolgente passione amorosa con una donna di molti anni più giovane, ossia Anna, la nuova fidanzata del figlio di Stephen, Martyn. Stephen prima di conoscere Anna, ruolo interpretato dall’attrice francese Juliette Binoche, sembra avere una perfetta vita coniugale eppure, nel momento in cui decide di lasciarsi travolgere dalla forte passione erotica scatenata dalla conoscenza con Anna, perde totalmente il controllo della sua vita, al punto tale da arrivare ad essere la causa involontaria della morte di Martyn, suo figlio. Quest’ultimo, prima di morire, scoprirà molto casualmente della clandestina relazione tra Anna e suo padre. La storia finisce, dunque, per assumere caratteri profondamente drammatici e, mentre Anna deciderà poi di intraprendere una nuova relazione sentimentale, Stephen, d’altro canto, sceglierà di annullarsi completamente a causa della tragedia vissuta, isolandosi e adottando uno stile di vita quasi ascetico.
Il danno: una passione irrefrenabile
È interessante vedere come il regista Louis Malle, ne Il danno, tenda a voler mostrare le intriganti dinamiche che emergono quando due opposti si attraggono. Anna è una donna che si presenta allo spettatore totalmente disinibita e libera da qualsiasi tipo di vincolo, al contrario di Stephen che sembra avere tutto dalla vita eppure è un uomo profondamente solo e insoddisfatto. Il danno è la storia di due anime turbate e incomplete che, tuttavia, riescono gradualmente a fare della passione erotica il proprio porto sicuro, in cui poter colmare ognuno i propri vuoti. Anna in compagnia di Stephen sembra rivelarsi allo spettatore attraverso una personalità inedita, non a caso la donna si concede spesso all’amante chiudendo gli occhi, come se si volesse estraniare per poi svelarsi all’uomo e a noi sotto una luce diversa. Il divario tra questa vita clandestina e il mondo delle apparenze risulta particolarmente affascinante per lo spettatore, che si ritrova a voler capire chi tra i due prima o poi mollerà la presa e rimarrà più scottato dal fuoco travolgente della passione. Un altro aspetto determinante nella relazione tra Stephen e Anna è una forte dipendenza affettiva che non permette alla coppia di vedere le cose in modo più lucido o razionale e agire con più buonsenso. Alla base delle dinamiche pericolose che sfociano da questa folle passione, individuiamo poi un bisogno profondo per entrambi di voler trasformare la propria sofferenza interiore in qualcosa di piacevole e liberatorio come il sesso. Il danno, dunque, riguarda anche la storia di una sfrenata ricerca del piacere, vista come una fuga vera e propria dal dolore. Non è da sottovalutare, infine, il modo in cui viene rappresentata la graduale nascita di questo desiderio erotico, che consente allo spettatore di sollevare molteplici punti di domanda relativi ai confini etici e morali scarsamente adottati dai due protagonisti.
Fonte immagine: netflixlovers.it