Il traditore (Film, 2019) | Recensione

Il traditore (Film, 2019) | Recensione

Il traditore è un film del 2019, diretto da Marco Bellocchio, che narra la storia di Tommaso Buscetta, mafioso e collaboratore di giustizia. 

Il traditore: la vera storia dell’uomo che ha tradito la mafia

Palermo, Sicilia, 1980. Tommaso Buscetta, membro della mafia siciliana, decide di trasferirsi in Brasile con la sua famiglia per fuggire dalla guerra costante tra i diversi clan dell’organizzazione criminale. Ma quando, dopo aver vissuto diverse disgrazie, è costretto a tornare in Italia, prende una decisione audace che cambierà per sempre la sua vita e il destino della Cosa Nostra.

Recensione del film

Il film è straordinario per la dimensione drammatica, per la forza che riesce a comunicare attraverso questo personaggio, il quale racconta l’evoluzione della mafia, che parte dalle piccole province e passa attraverso l’industrializzazione, con il grande boom, poi, della droga. Quest’evoluzione mafiosa viene raccontata in maniera assolutamente epica, ma non esaltandone la gloria; lo racconta con un peso drammatico molto consistente, senza mai creare degli eroi, ma, anzi, facendo vedere come dietro la maschera di questi personaggi ci sia una tragicità umana e uno squallore che sono esemplari. A differenza di altri film che esaltano e che creano una specie di aura leggendaria attorno alla mafia o alla criminalità in generale e di altre pellicole americane in cui il boss diventa quasi una figura eroica, ne Il traditore noi vediamo anche la miseria, la meschinità, lo squallore umano che riesce ad avere potere e ad acquisire forza. Il traditore non fa altro che definire un chiaro confine tra la mentalità mafiosa e quella della società civile, sottolineando tutti gli aspetti più negativi delle azioni portate avanti da Cosa Nostra. Marco Bellocchio, infatti, riesce a dar vita ad una situazione che non è solo ed esclusivamente una divisione ideologica tra due diversi mondi, ma è anche una situazione emozionale e forte. Buscetta è interpretato da un magnifico Pierfrancesco Favino, che addirittura è ingrassato per dar vita a questo personaggio. La possanza di certi mafiosi, in realtà, è sempre associata ad un certo stile di vita e, di conseguenza, Favino ha voluto prestare attenzione anche a questo aspetto, un valore interpretativo che si apprezza particolarmente perché Buscetta, nel film, è anche questo: un uomo affascinante, un seduttore, qualcuno che cura particolarmente il suo aspetto e, di conseguenza, questo modo di porgersi e di rappresentarsi è, per l’attore che lo interpreta, veramente fondamentale e dà una grande credibilità al personaggio. Altro personaggio perfettamente riuscito è quello interpretato da Luigi Lo Cascio ed è il personaggio di Totuccio, il quale riesce a rappresentare lo stato di prigionia della vita mafiosa, dalla quale invece Buscetta è uscito. È come se questo personaggio fosse rimasto prigioniero della dimensione provinciale, mentre Buscetta ha capito il valore dell’internazionalità, e si crea quindi un contrasto anche di tipo linguistico perché uno parla dialetto, mentre Buscetta parla anche lingue come il portoghese e l’inglese. Buscetta riesce, inoltre, a parlare con Falcone, riesce a denunciare la mafia e a dare testimonianza della sua intelligenza e della sua preparazione. Bellocchio lo ritrae come un uomo contraddittorio, paradossale, affascinante nella sua capacità di reinventarsi come uomo di famiglia e d’affari in Brasile mentre lascia indietro il suo altro sé, anche lui sposato e con figli, nel crimine organizzato. La sua doppia vita è significativa, in quanto definisce la bipolarità  del suo personaggio, protagonista di un tradimento che è, allo stesso tempo, un atto eroico. Sostenuto dalla presenza magnetica di Favino, Bellocchio crea una pellicola come se fosse un appassionante thriller procedurale, scritto con precisione e scrupolosità, quasi come un racconto giornalistico di indagine, senza altri strumenti se non quelli della sua chiarezza espositiva e l’affinità con il suo antieroe.

Fonte dell’immagine in evidenza: Di Utente:Bart ryker – trailer ufficiale, Copyrighted, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=7965872

Altri articoli da non perdere
Grazie Ragazzi, di Albanese: il teatro, l’assurdo e l’attesa
Grazie, ragazzi di Albanese: il teatro, l'assurdo e l'attesa

"Grazie Ragazzi" è un film di Riccardo Milani con Antonio Albanese, Sonia Bergamasco e Fabrizio Bentivoglio. Cinque detenuti scoprono che Scopri di più

Omicidio nel West End di Tom George | La recensione del film
Omicidio nel West End

Omicidio nel West End, la recensione del film commedia di Tom George con Sam Rockwell, Saoirse Ronan e Adrien Brody Scopri di più

Maggie Smith, addio ad una grande Dama del Cinema
Maggie Smith in Harry Potter e la Pietra Filosofale - screenshot scena del film

Maggie Smith non era soltanto un’attrice magnifica, con oltre settant’anni di carriera, importanti riconoscimenti e successi. Era una Lady, anzi Scopri di più

Makanai, la filosofia dell’ichigo-ichie
Makanai, la filosofia dell'ichigo-ichie

Makanai è una serie Netflix del 2023 diretta dal celebre regista giapponese Koreeda Hirokazu, autore di film quali "Ritratto di Scopri di più

Fino all’ultimo respiro di Jean-Luc Godard I Analisi del film
Fino all'ultimo respiro di Jean-Luc Godard I Analisi del film

Scritto e diretto da Jean-Luc Godard nel 1960, Fino all’ultimo respiro diviene manifesto di quel movimento cinematografico che nasce in Scopri di più

Saltare lo squalo, quando il troppo stroppia
Saltare lo squalo

Saltare lo squalo, ecco la storia di una locuzione usata dai fan per raccontare il decadimento di una serie televisiva Scopri di più

A proposito di Giorgia Antropoli

Vedi tutti gli articoli di Giorgia Antropoli

Commenta